Wimbledon interviste, Federer: "Willis ha giocato meglio dell'Inghilterra del calcio? Forse..."

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Wimbledon interviste, Federer: “Willis ha giocato meglio dell’Inghilterra del calcio? Forse…”

Wimbledon interviste, secondo turno: R. Federer b. M. Willis 6-0 6-3 6-4. La conferenza stampa del dopo partita di Roger Federer

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Eri sorpreso dell’atmosfera? Sapevi qualcosa su di lui?
Ho guardato quasi tutto il suo incontro di primo turno perché ha giocato prima di me ed è per questo che sapevo più o meno cosa avrei affrontato. Per quanto riguarda l’atmosfera, sì mi aspettavo qualcosa del genere soprattutto sotto il tetto, lui aveva alcuni supporter che hanno anche cantato. Devo dirtelo, ero un po’ intrigato dalla storia anche prima che fosse nella mia parte di tabellone. Io mi sono divertito e penso che lui abbia giocato bene. Il mio approccio affrontando il match era come se stessi affrontando un top-50 perché ora lui è a questo livello, ha battuto un top-60.
Probabilmente ho ricevuto meno supporto dal pubblico nel ’99 quando ho ricevuto una wildcard nel campo 8, ho perso in 57, a nessuno importava, forse c’erano 100 persone che erano venuti a guardare e non applaudivano molto. Oggi penso di aver ricevuto la giusta dose di supporto, lui meritava di più durante i momenti importanti. Ha giocato al più alcuni punti grandiosi e ha lottato duramente, ha avuto una grande personalità per giocare sul centrale in questa maniera. Non è facile uscire fuori e giocare un match decente, c’era molta pressione anche su di lui e l’ha gestita alla grande.

Cosa vi siete detti alla fine?
Non mi ricordo che lui abbia detto molto, forse ho parlato più io. Sono brevi momenti, sai. Lo avevo incontrato brevemente nel ristorante dei giocatori e mi sono congratulato con lui. Oggi gli ho detto che ha giocato alla grande e gli auguro il meglio per il resto dell’anno.

Ora che hai fatto esperienza della persona sul campo quale momento di oggi ti ricorderai di più?
Mentre giocavo io stavo pensando al match, stavo pensando che questo sarà uno di quelli che mi ricorderò perché ora inizio a dimenticarmeli. Quelli giocati sul centrale a Wimbledon li ricordo quasi tutti ma questo fa storia a se perché probabilmente non mi ricapiterà di giocare contro il 770 del mondo. È questa la cosa più straordinaria, il supporto che ha ricevuto, i grandi punti cha ha giocato. In qualche modo io ho cercato di divertirmi il più possibile.
Sapevo che lui avrebbe potuto giocarsela e sarebbe stato un match complicato, è stato un sollievo quando ho preso il break nel terzo perché in qualche modo è stato difficile. Sfortunatamente non abbiamo spesso storia del genere dove un giocatore arriva da lontano, ho anche un junior di 16 anni che fa una run del genere. 10 anni fa avevamo storie del genere ad ogni Slam, ora non avviene molto spesso perché diventato mentalmente e fisicamente troppo faticoso. Non ne sono sicuro. Spero solo che la stampa rispetti la sua situazione e che non la usi solamente ora, la mastichi e poi la butti via. questa storia può cambiargli la carriera e ne deve trarre il meglio.

Ora hai potuto conoscere il Marcus Willis giocatore oltre alla sua storia. Quali momenti ricorderai del match di oggi?
Questo sarà certamente uno dei match che ricorderò. Mi ricorderò di più degli incontri sul Centrale qui a Wimbledon ma questo rimarrà perché è speciale e forse non mi accadrà spesso di rigiocare con un tennista n. 770 del mondo. È stato fantastico il tifo che ha avuto così come i punti che ha messo a segno. Sapevo che avrebbe potuto giocare e servire bene.

È entrato in campo davanti a te. Sei stato tu a dirgli che poteva farlo?
Quando sono uscito dallo spogliatoio, lui stava già aspettando. Quando sono arrivato è andato alla toilette e quindi mi sono ritrovato per primo. Poi non ero certo se volesse entrare in campo per primo o per secondo. Ho dovuto aspettarlo. Gli ho detto che poteva scegliere. Volevo che potesse vivere un’esperienza emozionante, non so se lo sia stata ma penso di sì. Era bello che entrasse per primo perché secondo me era il suo momento. Volevo che vivesse un grande momento.

Ha un buon gioco sull’erba. Cosa pensi del suo potenziale?
Può eseguire agevolmente gli slice e ha un buon senso della posizione, entra dentro il campo. Ha un buon servizio e  a rete è stato molto solido, come molti tennisti britannici.

Hai un’idea più precisa rispetto al primo match di come ti senti fisicamente?
Sì, ieri avevo intenzione di allenarmi solo un po’ visto il match duro che avevo avuto al primo turno ma poi è finita che mi sono allenato più di quanto pensassi. C’è stata molta intensità ieri e quando mi sono svegliato mi sono sentito fresco. Sono al livello che desideravo e quindi sono felice

Nonostante la sconfitta, Marcus secondo te ha combattuto di più rispetto alla squadra inglese di calcio contro l’Islanda?
Non ho visto la partita e non posso fare commenti. Peccato. Stavo giocando o ero in conferenza stampa. Ecco, ho un alibi (sorride).

Sarebbe esagerato dire che ha salvato, almeno un po’, l’orgoglio dello sport britannico?
Ragazzi, ma siete brutali! (ride)

Rispondi di sì.
Finirò in prima pagina, giusto?

Farò di te una star…
Farai di me una star, ok (ride). È stata assolutamente una sorpresa vedere l’Inghilterra perdere contro l’Islanda. Cosa vuoi che dica? Non lo so.

Non si è sfaldato…
Assolutamente. Penso sia migliorato nel prosieguo del match. Ha lottato, ci ha provato. Ha giocato bene. Ha fatto meglio dell’Inghilterra, in 11 ragazzi… non so.

 

Traduzione di Laura Guidobaldi e Paolo di Lorito

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