Wimbledon, niente di nuovo sul fronte maschile

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Wimbledon, niente di nuovo sul fronte maschile

Quattro giornate a Wimbledon ma il torneo deve ancora cominciare. Qualche buona partita, Fognini e Seppi che raccontano molto, parecchie partite al quinto. Il bello verrà

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Alla fine della giornata abbiamo avuto la sorpresa, visto che Jiri Vesely, già giustiziere di uno stanco Djokovic, ha superato Dominic Thiem in tre set. Peccato che a cadere sia stato proprio uno dei tre newcomers più attesi, anche se dei tre è, e sarà per sempre nonostante la vittoria di Stoccarda, quello con più problemi sull’erba. Che poi questo Vesely appartenga a questo curioso manipolo di giocatori poco continui, diciamo così, è solo un caso. La verità è che Thiem su questa superficie può perdere da tanta gente e il passaggio dalla terra rossa all’erba, se non ti chiami Djokovic, rimane una cosa complicata, chiedere a Muguruza.

Ma al di là di questo finale di giornata – finalmente senza pioggia anche se il bel tempo si trova lontano da qui – i Championships stanno offrendo qualche emozione ma poche sorprese. Siamo naturalmente soddisfatti che una – forse mezza – sorpresa sia proprio quella di un nostro giocatore, che al ritorno dopo la felice parentesi privata si sia fatto trovare atleticamente più pronto di quanto non temessimo. Segreto svelato in conferenza stampa, quello di Fabio, che ha rivelato che il matrimonio non ha per nulla interrotto il suo recupero fisico, tant’è che tre giorni dopo era ritornato a Barcellona a lavorare. Fognini è sembrato molto motivato e con ambizioni tutt’altro che sopite, se è vero che intende giocare molto da qui a fine anno. Certo, l’erba non è la sua superficie e difficilmente contro Feliciano Lopez potrà fare il miracolo, ma intanto l’attitudine è quella giusta, anche se – siamo alle solite – dovrebbe cercare di tenere a freno quella lingua, perché magari qualche volta potrebbe trovare qualcuno meno conciliante di Delbonis.

Seppi ha fatto quel che doveva, ma a dire la verità speravamo lo facesse meglio. La sconfitta con Raonic era sin troppo prevedibile, lo era meno la resa e la frustrazione di Andreas, che ha praticamente abbandonato la partita dopo il secondo set, stufo di ricevere continue bordate a 140 mph. Anche in questo caso la conferenza stampa ha rivelato qualcosa (poi dice che non servono…) soprattutto quando Seppi ha detto che “sì potevo prolungarla magari, ma tanto non sarebbe cambiato niente“.  Va tutto bene, ma c’è gente che la partita non la molla neanche sotto 6-0 6-0-5-0 (qualcuno ha detto Nadal?),  non è una riflessione confortante. La sensazione è che Seppi si stia godendo con una certa seraficità il suo finale di carriera, accettando con pacata rassegnazione quello che arriva.

Chiuso il fronte italiano segnalando che la sconfitta di Lorenzi contro Lacko è un po’ rivalutata dalla vittoria del qualificato slovacco contro Ivo Karlovic, il fatto che il secondo turno non si sia ancora del tutto completato induce a non fare troppe considerazioni su quello che è successo sin qui. Djokovic ha perso qualche game più del solito, Murray sembra abbastanza pronto, Federer no, ma è anche rimasto invischiato in questa vicenda Willis che alla lunga è stata anche un po’ stucchevole, al netto della simpatia di Marcus. Difficilmente il terzo turno ci dirà qualcosa di più, perché i tre più attesi hanno degli incontri abbastanza agevoli. Federer non avrà la preoccupazione di trovare Dolgopolov in buona giornata perché il “guru” ha pensato bene di non disturbare il padrone di casa, Evans, che ha vinto senza neanche penare troppo. Lo svizzero dovrà guardarsi più dalla propria condizione che dal britannico, ma insomma anche un Federer al 50% non dovrebbe avere problemi.

Degli altri due ragazzi attesi con una certa curiosità possiamo dire ancora meno, visto che hanno giocato entrambi una sola partita. Kyrgios adesso avrà Dustin Brown ma la partita rischia di essere un’esibizione come quella di Federer, difficilmente l’australiano potrà trarre particolari indicazioni dal match. Un po’ più complicato l’impegno del tedesco, perché Youzhny è in declino ma è uno che su questi campi sa giocare, forse è quello che ci vuole. Ci sarà una certa curiosità anche per Wawrinka-del Potro, una partita che potrebbe finire in mille modi diversi, speriamo lo faccia in modo divertente.

Le piccole sorprese – e qualche emozione – sono arrivate dalle partite minori. Da quelle finite al quinto set – ben 17 sin qui – e da quelle dei vari scriteriati in giro per i tornei, come Benoit Paire che dopo aver annullato 4 match point al primo turno ha perso al secondo contro Millman, negandoci una partita con Murray che poteva essere divertente. Olivetti, che è più indietro di Willis in classifica, e Barton, sembrava fossero intenzionati ad imitare Mahut e Isner, ma anche se hanno giocato tre giorni si sono fermati molto prima.

Abbiamo già perso Monfils e Ferrer sembra avviato verso il tramonto, anche se il vecchio Ferru non si arrenderà facilmente. Nel frattempo compiaciamoci della bella vittoria di Dimitrov contro Simon, il francese perderà parecchie posizioni in classifica, visto che l’anno scorso si era fermato solo ai quarti e del fatto che Nishikori sia riuscito a giocare due partite di fila senza rompersi.  Dal terzo turno ne sapremo di più.

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