Wimbledon, donne: Makarova elimina Kvitova! Halep e Kerber ok. Keys e Cibulkova in gran forma

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Wimbledon, donne: Makarova elimina Kvitova! Halep e Kerber ok. Keys e Cibulkova in gran forma

Una Petra Kvitova fallosa e fuori forma cede in due set contro Ekaterina Makarova. Simona Halep supera in due set Kiki Bertens. Avanza Timea Bacsinszky, Angelique Kerber soffre nel primo set contro Witthoeft per poi dilagare nel secondo. La Safarova vince una maratona con la Cepelova (12-10 al terzo). Keys (battuta in 3 set la Cornet) e Cibulkova (sconfitta in due set la Bouchard) all’ottava vittoria consecutiva sull’erba

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E. Makarova b. [10] P. Kvitova 7-5 7-6(5) (da Londra,  AGF)

Stat Kvitova Makarova

Dopo Muguruza, considerata la seconda favorita del torneo, cade al secondo turno anche la terza preferita dai bookmaker, Petra Kvitova, sconfitta 7-5, 7-6 da Ekaterina Makarova, in un match di 102 minuti distribuiti su due giorni, e caratterizzato dalle pause per pioggia.

Petra Kvitova contro Ekaterina Makarova è un confronto tra mancine che hanno raccolto i più importanti risultati della carriera sull’erba. Si parte nella tarda giornata di venerdì: Kvitova vince il sorteggio e sceglie di servire, sale 40-15 poi si incarta con un doppio fallo e con un paio di errori in uscita dal servizio. E finisce per perdere subito la battuta.
Da lì in poi il match prosegue senza scossoni, anche se lungo la strada Makarova salva tre break point grazie anche alla collaborazione di Petra, spesso imprecisa sui punti importanti. Alla quarta occasione però Kvitova riesce finalmente a riportarsi in parità sul 4-4. Ma appena sembra essersi rimessa in carreggiata si produce in un game al servizio con due doppi falli e un gratuito, che regalano di nuovo il break a Makarova: 6-5 e servizio.
Il settimo gioco è il migliore del set: Petra prova a salvare la situazione rispondendo con più accuratezza e conducendo lo scambio con più attenzione. Ma Ekaterina è brava a contenere e a stare nel palleggio quando l’avversaria accelera: chiude al secondo set point 7-5 in 52 minuti.
Una primo set con più errori che vincenti, rari spunti interessanti e un gioco piuttosto scarno.
Makarova si è dimostrata più concreta ed efficace nei passaggi chiave del set. E nel tennis giocare bene i punti importanti fa la differenza. Al contrario Kvitova è apparsa poco reattiva, in particolare in uscita dal servizio. Saldo vincenti/gratuiti: Makarova -1, Kvitova -9.

Nel primo gioco del secondo set l’ultimo scroscio di pioggia del venerdì obbliga a rimandare tutto al giorno successivo.
Si riparte sabato, attorno alle 15.30 locali. Break e controbreak di “riscaldamento” non spostano le cose, e si approda sino al 3-3, prima che l’ennesimo rovescio di pioggia obblighi a un quarto d’ora di pausa. Un solo game (4-3 Kvitova) e altra pausa, questa volta di quasi un’ora.
Malgrado gli “stop and go” la partita prosegue senza break, anche se Makarova ne salva uno importantissimo sul 4-5, che è anche un set point (dritto gratuito in rete di Kvitova). Sul 5-5 Petra si trova sotto 0-40, ma chiede aiuto all’incisività del servizio: infila una serie di prime (una è anche un ace) e sale 6-5.
Ekaterina tiene il servizio a sua volta, e forza il set al tiebreak. Un tiebreak che è in fondo la sintesi del match: Petra che spinge di più ma che sbaglia anche di più, e Makarova che raccoglie i frutti di un tennis più equilibrato e controllato. Nemmeno un doppio fallo di “braccino” le impedisce di chiudere a suo favore 7-5 il tie break.

Una partita che ha messo di fronte due giocatrici non al meglio delle loro possibilità, come dimostrano le statistiche: Makarova ha chiuso con un saldo di -5 (11 vincenti, 16 gratuiti), Kvitova addirittura di -15 (23 a 38). Ma se Makarova può ancora sperare di ritrovare una condizione migliore lungo il torneo, per Kvitova il cammino si ferma dopo un solo match vinto: il peggior risultato a Wimbledon dal 2009, quando ancora teenager aveva perso all’esordio da Maria Kirilenko.

Queste le dichiarazione di Kvitova in conferenza stampa: “È stato un torneo strano per me, ogni giorno mi preparavo per giocare, cercavo di concentrarmi e poi non si scendeva in campo. E mentre ad esempio Carla Suarez Navarro era già al terzo turno, io ancora non avevo affrontato il secondo. Ma a volte le cose vanno così.”
“Oggi ho giocato meglio di ieri, però avrei dovuto convertire il set point, e forse le cose sarebbero  cambiate; ma io non ho giocato bene sui punti importanti, anche se sicuramente oggi le sono stata più vicina”.
“Non mi sono pentita del cambio di allenatore, credo fosse giusto farlo. Sto lavorando per cercare di migliorare. Mi sento ancora giovane e con le mie possibilità davanti”.

[19] D. Cibulkova b. E. Bouchard 6-4 6-3 (Bruno Apicella)

Dopo il torneo vinto settimana scorsa a Eastbourne Dominika Cibulkova continua a collezionare vittorie; la tennista slovacca, numero 18 del mondo, ha raggiunto gli ottavi di finale a Wimbledon battendo in due set l’ex finalista del 2014 Eugenie Bouchard. Con questo risultato Cibulkova è a quota otto vittorie consecutive sull’erba.
I precedenti tra Cibulkova e Bouchard recitavano un 2 a 0 in favore della canadese con match molto lottati e chiusi al terzo set tra i quali si ricorda il terzo turno dello scorso anno a New York  ma questa volta la slovacca ha avuto la meglio e ha chiuso il match per 6-4 6-3.
È stata Cibulkova a conquistare il primo set approfittando subito degli errori commessi dalla canadese. Bouchard è stata più fallosa, soprattutto nei game di risposta, alternando errori pesanti a ottime risposte vincenti di anticipo. La canadese ha faticato a trovare continuità nel match mentre la slovacca ha spinto su tutte le palle dimostrandosi subito aggressiva e riuscendo a coprire il campo nel migliore dei modi. Sul 5 a 3 e servizio Cibulkova la canadese ha annullato tre set point e strappato, per l’unica volta nel match, la battuta all’avversaria prima di concedere il break e il set sul 6 a 4.
È un break concesso nel quarto game del secondo set dalla canadese a decidere il match, con Cibulkova che ha continuato a spingere mentre Bouchard ha sbagliato dalla parte del dritto. Nel sesto game la canadese ha annullato quattro palle per il 5 a 1 mentre la slovacca al momento di servire per il match non ha tremato e ha chiuso sul 6 a 3 regalandosi gli ottavi di finale.

[9] M. Keys b. A. Cornet 6-4 5-7 6-2 (Bruno Morobianco)

Madison Keys vince ma soffre più del previsto, il terzo scontro diretto su tre, contro la francese Cornet e si qualifica agli ottavi dello slam londinese al termine di una gara non conquistata con la determinazione di chi dovrebbe avere la sana ambizione di diventare qualcosa in più di una top ten del ranking mondiale. Per arrivare nell’olimpo e provare a mettere in discussione il regno di Serena Williams, dovrà superare nel prossimo turno l’arduo ostacolo rappresentato da Simona Halep, contro cui servirà maggiore precisione e determinazione.

La striscia delle vittorie consecutive è arrivata a otto e per la recente trionfatrice di Birmigham della scorsa settimana la gara non era iniziata nel migliore dei modi con con un doppio svantaggio iniziale. La statunitense ha deciso di iniziare a giocare come da blasone e ha infilato agevolmente 5 game consecutivi. La francese ha provato a rientrare nel set e approfittando sia di un po’ stanchezza che della presunzione dell’avversaria, ha ridotto lo svantaggio sul 5-4 annullando ben tre set point sul servizio Keys e ha battagliato con onore pur perdendo il set proprio sul suo servizio sul 6-4.
Secondo set nuovamente iniziato bene dalla Cornet, la quale con tenacia e umiltà è stata brava a portarsi avanti fino al 5-2 grazie anche ai tanti gratuiti in offerta speciale della statunitense. Ancora un clamoroso ribaltone però perché la Keys ha alzato i ritmi e ha recuperato fino al 5-5 iniziando la rimonta sul turno di servizio dell’avversaria ma la Cornet determinata e intelligente nella gestione del palleggio ha vinto il secondo set perché la pallina segue la racchetta e non il blasone della tennista.
Terzo set iniziato a razzo per la Keys che avanti 4-0  ha avuto puntualmente il calo di concentrazione, sempre presente in questa gara e dal possibile 5-0 si è passati al 4-2 che non ha messo in discussione l’esito finale della gara, chiusa 6-2.

[28] L. Safarova b. [Q] J. Cepelova  4-6 6-1 12-10 (Domenico Giugliano)

Dopo i tanti ritardi per la pioggia, che quest’ anno non lascia in pace Wimbledon, va in scena sul campo n. 12 il match di terzo turno tra Lucie Safarova e la slovacca Jana Cepelova, 124 del ranking e prossima avversaria, insieme alla Cibulkova e alla Schmiedlova, dell’Italia in Fed Cup. Test importante per Lucie, decisamente in ritardo di condizione e reduce da tanti infortuni, dopo la brillante stagione passata.

È il terzo precedente tra le due, bilancio in perfetta parità e ultimo incontro vinto dalla Safarova nel 2013 nella semifinale di Praga.  Il match è equilibrato, le due giocatrici tengono i rispettivi servizi fino al 3-3. Qui c’è lo scatto della Cepelova, che ottiene il break grazie a due ottime risposte di dritto e ad un paio di errori in misura della sua avversaria. Tiene brillantemente il turno di battuta successivo e incamera il primo parziale per 6-4 dopo 46 minuti di gioco.
Dopo la sosta per pioggia la Safarova torna in campo con maggiore brillantezza e in poco più di 15 minuti è già avanti 4-1. Strappa il servizio alla slovacca anche nel sesto gioco e in un lampo si aggiudica il parziale per 6-1. Si va al set decisivo e che set. Equilibrio pazzesco, pochissime occasioni di break e tante emozioni, accompagnate anche ad un ottimo tennis. Alla fine l’esperienza e la classe della Safarova la spuntano. 12-10 il punteggio finale,  con la ceca che annulla anche un match point e può alzare le braccia al cielo dopo  tre ore di gioco e numerose interruzioni per pioggia. Vittoria importantissima, soprattutto dal punto di vista psicologico per la ceca che adesso partirà leggermente favorita con la Shvedova nel prossimo turno. Per Cepelova uscita a testa alta dal torneo e una dimostrazione che per l’Italia il turno di Fed Cup non sarà per niente semplice.

[4] A. Kerber b. C. Witthoeft 7-6(11) 6-1 (Benedetto Napoli e Luca De Gaspari)

Sul Court 2 dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club va in scena il derby teutonico tra Angelique Kerber e Carina Witthoeft, rispettivamente numero 4 e 109 del ranking WTA. L’unico precedente è datato 2015, proprio sui sacri prati verdi di Church Road: in quell’occasione ad imporsi fu la vincitrice degli ultimi Australian Open con un perentorio doppio bagel che non lasciò scampo alla più giovane tedesca.

Da quel match di primo turno la tennista di Amburgo sembra averne tratto i giusti insegnamenti. Il primo set difatti si rivela molto combattuto: classico match femminile con le due protagoniste che faticano a tenere il servizio (tre break a testa) fino a giungere all’inevitabile tiebreak, nonostante sia la Kerber che la Witthoeft abbiano avuto l’opportunità di chiudere il set sul proprio servizio. Il tiebreak prosegue sulla strada lastricata di follia del primo set: si parte con cinque mini-break, poi la Kerber si scuote e si procura quattro set point consecutivi, con la Witthoeft brava ad annullarli. L’epilogo di questo primo set giunge alla sesta palla a disposizione della tennista di Brema grazie a un rovescio sparato fuori dall’avversaria, con quest’ultima che non ha saputo concretizzare le quattro chance di aggiudicarsi il primo atto dell’incontro. Durante la pausa le telecamere indugiano su uno spettatore tutt’altro che sveglio e visto il primo set pieno di pathos non si capisce cosa ci faccia esattamente lì.

Il secondo set si apre con il break della Kerber e con il ritorno prepotente della pioggia che causa la sospensione del match durante il terzo game. Alla ripresa delle operazioni non c’è storia: la Kerber ha l’opportunità del doppio break che non riesce a sfruttare ma tiene il turno di servizio successivo a 30 prima dell’ennesima interruzione causa meteo, stavolta talmente breve da non necessitare al rientro di un ulteriore palleggio di riscaldamento. Quando si torna a giocare la Kerber non ha voglia di perdere altro tempo dato che finire un game in questa giornata è un’impresa: va 5-1 con doppio break e recupera poi da 0-30 nel settimo gioco prima di festeggiare con un bellissimo sorriso rivolto anche alla sua connazionale. Negli ottavi di finale troverà la giapponese Misaki Doi con cui partirà ampiamente favorita.

[5] S. Halep b. [26] K. Bertens 6-4 6-3 (da Londra, Laura Guidobaldi)

Buona prestazione di Simona Halep che, solida e centrata, regola Kiki Bertens per 6-4 6-3. Troppi errori per la Bertens che non è riuscita a liberarsi dal martellamento dell’avversaria né a ad essere sufficientemente precisa e costante per prenderle il tempo. Kiki, nonostante la sua potenza, non ha saputo far arretrare Simona che ha potuto così imporre le sue soluzioni devastanti da fondo. Ora per la n. 5 del mondo ci sarà la vincente tra Alizé Cornet e Madison Keys.

Primi punti di rodaggio per Simona Halep che perde il game di apertura per mettere poi a segno il controbreak. La rumena sale poi in vantaggio 4-3, sempre aggressiva e in spinta, anche se commette non pochi errori, soprattutto con il dritto. Tante imprecisioni anche da parte dell’olandese anche se riesce a tener testa alla n. 5 del mondo pareggiando sul 4-4. Sul 5-4 Halep, Kiki va a servire per rimanere nel match ma perde quattro punti su quattro seconde, permettendo così alla rumena di aggiudicarsi la prima frazione per 6-4 in 40 minuti. Sempre più in fiducia, Simona continua ad affondare con dritto e rovescio mentre Kiki, non sufficientemente incisiva e precisa al servizio, si lascia aggredire, ritrovandosi sotto 3-0. A sprazzi l’olandese ritrova buone sensazioni che le permettono di avvicinarsi sul 2-4; ma la Halep, velocissima con i piedi e con un timing perfetto, continua a martellarla con i fondamentali, ritrovando maggiore fiducia anche con alla battuta. Dopo poco più di un’ora, il match è suo per 6-4 6-3.

[11] T. Bacsinszky b. M. Niculescu 4-6 6-2 6-1  (Tommaso Voto)

La svizzera Bacsinszky, dopo un primo set di sofferenza, rimonta la rumena Niculescu ed accede agli ottavi di finale di Wimbledon, dove affronterà la russa Pavlyuchenkova. Timea c’ha messo un po’ per carburare e per adattarsi al tennis anomalo ed anacronistico della Niculescu, che con i suoi tagli e cambi continui di rotazione non ha permesso all’elvetica di comandare lo scambio. Sarà anche un gioco “vecchio stampo”, ma Monica è in grado di incartare chiunque, perché il suo diritto in back è difficile da controllare. Nel primo parziale si sono visti scambi spettacolari, con Timea che faceva molta fatica a ribaltare lo scambio o a prendere la rete. C’è da dire che Bacsinszky nella prima ora di gara ha sbagliato molto con i colpi di inizio gioco, infatti ha perso per tre volte il servizio. Perso il primo set 6-4, Timea si scuote, inizia a prendere le misure alla rumena, che perde di profondità e di precisione quando è costretta a giocare in top. La svizzera sale in cattedra, verticalizza meglio il gioco e chiude il secondo parziale con un perentorio 6-2, poi la pioggia arriva copiosa e tutto viene rinviato. Lo stop ed il riposo fanno bene alla svizzera, che gioca un set finale perfetto, anche se la rumena sbaglia praticamente tutto. Una prestazione in chiaroscuro per l’elvetica, che dovrà alzare il suo livello di gioco se vorrà fare strada a Church Road.

Y. Shvedova b. S. Lisicki 7-6 6-1 (da Londra, Laura Guidobaldi)

Niente da fare per Sabine Lisicki sulla sua amata erba. La tedesca non riesce a ritrovare le sensazioni dei tempi migliori e cede a Yaroslava Shvedova per 7-6(2) 6-1.

Dopo un primo vantaggio in apertura di set, Sabine Lisicki si fa superare da Yaroslava Shvedova che sale in vantaggio 4-3. Ma ecco che arriva il solito piovasco e il match viene interrotto. Alla ripresa le due avanzano fino al tie-break ed è la Shvedova a giocarselo al meglio così da far suo il parziale per 7 punti a 2.

Nonostante la predilezione per la tanto amata erba di Church Road, Sabine, attuale n. 81 del mondo, non riesce a sfruttare al meglio la potente arma del servizio e si tritrova in svantaggio 0-3. Davvero troppi gli errori della tedesca che, negli scambi prolungati, alla fine, è quasi sempre lei a sbagliare. Yaroslava sale ancora 4-0, ordinata e pressante con i piedi dentro il campo. Totalmente scentrata e in confusione, Sabine accumula errori su errori, fuori tempo e posizionandosi malamente sul campo. Alla fine, è la kazaka a passare il turno. Per lei ci sarà Lucie Safarova, vittoriosa sulla Cepelova dopo aver vinto un match maratona conclusosi 12-10 al terzo.

 [3] A. Radwanska b. K. Siniakova 6-3, 6,1 (da Londra,  AGF)

Non credo che una partita di terzo turno a Wimbledon possa essere vista come una lezione di tennis, ma ugualmente penso che Katrina Siniakova dovrebbe fare tesoro del suo match contro Radwanska. Parlo di lezione non perché sia stata surclassata (non ha affatto sfigurato) ma perché da Aga dovrebbe provare a rubare il più possibile. Si tratta infatti di giocatrici con alcune caratteristiche simili: molto brave nel variare i colpi per costruire scambi articolati, cercando soluzioni tattiche differenti nel corso del match. E così si è avuta la possibilità di assistere ai palleggi condotti a colpi di slice (non solo di rovescio ma anche di dritto), agli attacchi in controtempo, al serve&volley, alle palle corte. Certo, nessuna delle due ha la potenza del colpo devastante, ma anche se non sono dei “pesi massimi” possono produrre un tennis molto piacevole. Siniakova per il momento non ha la stessa straordinaria qualità nel gioco difensivo di Radwanska, ma alla sua età (vent’anni appena compiuti), c’è tempo per migliorare ancora.
L’unico break del primo set ha fatto la differenza, per il 6-3 a favore di Aga. Un set in cui non si può non sottolineare un dato: un solo errore gratuito di Radwanska in nove game giocati, per un saldo complessivo di +8 (9 W – 1 UE), a fronte del -2 di Siniakova (8W – 10 UE).
Nel secondo Aga ha preso due break di vantaggio e nemmeno il vento (particolarmente insidioso sulle palle corte e gli smash) che le ha fatto sbagliare qualche colpo in più, le ha impedito di chiudere con il terzo break del set sul 6-3 , 6-1 in 66 minuti di gioco complessivi. Punteggio un po’ severo per i diversi game finiti ai vantaggi.
Avversaria del prossimo turno di Radwanska sarà Dominika Cibulkova.

Risultati:

Secondo turno

[18] S. Stephens b. M. Minella 3-6 7-6(6) 8-6
[11] T. Bacsinszky b. M. Niculescu 4-6 6-2 6-1
E. Makarova b. [10] P. Kvitova 7-5 7-6(5)

Terzo turno

M. Doi b. A. L. Friedsam 7-6(1) 6-3
[4] A. Kerber b. C. Witthoeft 7-6(11) 6-1
[28] L. Safarova vs [Q] J. Cepelova 4-6 6-1 12-10
Y. Shvedova b. S. Lisicki 7-6(2) 6-1
[9] M. Keys b. A. Cornet  6-4 5-7 6-2
[5] S. Halep b. [26] K. Bertens 6-4 6-3
[19] D. Cibulkova b. E. Bouchard 6-4 6-2
[3] A. Radwanska b. K. Siniakova 6-3, 6-1

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