La sconfitta di Novak Djokovic fa piacere a molti. Ma qual è il problema del campione serbo?

Editoriali del Direttore

La sconfitta di Novak Djokovic fa piacere a molti. Ma qual è il problema del campione serbo?

Ipotesi ed illazioni sulla sua salute. Non solo Andy Murray, ora favorito n.1, ma tanti semi-outsiders fino a ieri (inclusi Roger Federer e Milos Raonic) adesso hanno diritto di sognare

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Leggi il commento di Ubaldo e Steve Flink (in inglese)

WIMBLEDON – Ho una mia personale teoria (immaginifica?) sui motivi per cui Djokovic ieri e oggi non era Djokovic. La potrete leggere più in basso.

Ma prima alcune considerazioni d’obbligo. La clamorosa sconfitta di un irriconoscibile Novak Djokovic, incredibilmente nervoso già ieri, e poi anche stamani in allenamento e infine pure nella sua bruttissima esibizione sul campo n.1 (che non ama), ha come prima conseguenza l’aumento delle chances di successo per tutti gli altri tennisti di un qualche nome.

Primo fra tutti Andy Murray naturalmente, ma poi anche Raonic che potrebbe infilarsi nel corridoio lasciato vacante dal campione serbo con maggiori chances di tutti gli altri sorteggiati in quello stesso “quarto” e approdare ad una possibile nuova semifinale con Roger Federer (da cui perse nella “semi” due anni fa).

Non so quanti giocatori pregassero stasera per la sconfitta del favorito n.1, fermatosi alla vittoria n.30 consecutiva negli Slam. Nessuno riesce ad immaginare che un gentleman come Roger Federer possa pregare per la sconfitta di un rivale. Fino a pochi anni fa Roger non ne avrebbe avuto nemmeno bisogno. Ora però – dopo che l’ultimo Slam vinto risale a Wimbledon 2012 e non è che nel frattempo l’anagrafe abbia camminato all’indietro – non c’è dubbio che un piccolo spiraglio si apra anche per lui, sebbene l’icona svizzera abbia più volte messo le mani avanti in questi giorni e detto che “i favoriti sono altri”. Però magari pensava soprattutto all’imbattibile “Djoko” re degli utimi 4 Slam. A proposito: anche quest’anno nessuno, né uomo né donna, potrà realizzare il Grande Slam. Per le donne lo si sapeva già dacchè la Kerber, campionessa in Australia, perse al primo turno del Roland Garros dall’olandese Bertens.

A parte l’americano Johnson, giustiziere di Chardy e Dimitrov, che lunedì sarà il primo avversario di Federer, nel “quarto” dello svizzero ci sono sia Cilic sia Nishikori che non sono certo avversari teneri per un quasi trentacinquenne non al massimo della condizione psicofisica.

Fra tutti quelli che stanno nella parte bassa del tabellone, mentre scrivo queste righe ci sono ancora troppi tennisti ancora in gara…e poi il cammino verso la finale è ancora troppo lungo. Ovvio che il secondo favorito Andy Murray ora sia diventato il primo, ma anche per lui la strada è lunga e già chi dovrà affrontare al prossimo turno (Kyrgios e Lopez hanno interrotto – per oscurità stavolta e non per pioggia… – sul punteggio di un set pari e completeranno domani, nella prima Middle Sunday da 12 anni a questa parte, la quarta nella storia) non potrà essere sottovalutato. Sono sicuro che a chi chiederà a Andy qualcosa sulla sconfitta di Djokovic, lui risponderà qualcosa di abbastanza banale, del tipo “per quanto mi riguarda io guardo ad un match alla volta”.

Che Djokovic perdesse da Querrey per la seconda volta in 10 partite non se lo aspettava proprio nessuno.

Ho seguito attentamente la conferenza stampa di Djokovic che si è preoccupato primariamente di non fare la figura del cattivo perdente, anche se si è precipitato in conferenza 20 minuti dopo aver perso, quando non aveva ancora sicuramente smaltito la grandissima delusione.

Così ha tenuto a congratularsi con Querrey sottolineandone i meriti e ha voluto escludere – rispondendo ad una domanda che Gianni Clerici mi aveva chiesto di fare in sua vece “Credi sia un segno del destino? Il Grande Slam che tutti pronosticano possibile e poi nessun centra mai?” In effetti lo aspettiamo dal 1969, quando lo realizzò Rod Laver!- di credere ad una sorta di maleficio: “Credo nelle cose positive nella vita, ho vinto 4 Slam di fila, preferisco provare a pensare nelle cose positive piuttosto che in quelle fallite”.

Ma ascoltando in diretta le sue risposte “Nessun problema prima di cominciare il match” ha garantito, io ho invece avuto la netta sensazione che Djokovic qualche problema ce l’avesse e forse ce l’abbia ancora, anche se non ha voluto parlarne, sia per non dare l’impressione di essere alla ricerca di qualche alibi o scusa che fosse, e quindi di togliere meriti a Querrey, sia a mio avviso perché preferiva non rendere pubblica la sua vera situazione.

Quando un collega gli ha detto di averlo visto allenarsi stamattina e che “non mi sembravi te. Che cosa ti preoccupava?”, lui ha negato seccamente. Troppo seccamente. “L’ho già detto, non voglio parlarne. Per favore rispettate quanto ho detto, grazie”.

L’unico sorriso credo di averglielo strappato io quando gli ho chiesto se era venuto in conferenza stampa dopo nemmeno 20 minuti dalla sconfitta e se non vedeva l’ora di togliersi di torno, e lui dopo avermi preso bonariamente in giro “Yes I prefer your questions can be a little shorter, yes!” [Sì, preferirei che le tue domande fossero un po’ più corte], alla mia replica “They will be!” [Lo saranno] ha detto: “Ok, è deludente naturalmente…perdere negli Slam fa male più di qualsiasi altro torneo. Non ci sono dubbi su questo”.

Più tardi – ma l’intervista potrete leggerla nella nostra home page, inutile soffermarcisi qui – ha ricordato: “Per fortuna ho una famiglia e una vita al di fuori del tennis”. Sollecitando poi il passaggio alla conferenza in serbo, durata un lampo.

Allora qual è a mio avviso il problema di Djokovic? Io credo che possa averlo agli occhi e che possa essere un problema con implicazioni nervose. Ne ho parlato anche con colleghi serbi che lo conoscono bene, prima di scriverne qui.
Ricordate quando si è arreso a Dubai quando, denunciando un problema di congiuntivite, si è ritirato con Feliciano Lopez?
E ricordate quella volta che a Londra disse di essersi messo due, forse tre volte, le lenti a contatto nello stesso occhio?

Avete visto quante strane stecche ha fatto oggi? Più di sempre. Ed avete notato quante volte lui allarghi a dismisura le pupille? E ricordate i problemi di strane allergie che lo colpivano anni addietro? E i mal di stomaco? Novak ha avuto spesso problemi di origine seminervosa…

Io sospetto che il problema degli occhi, magari del nervo ottico, non sia un problemino da poco. Non sono certo io a cercare per lui degli alibi che lui non cerca. Certo è che se quel problema lo avesse non verrebbe a dircelo. Qualcosa non va.

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