Wimbledon, donne: Serena Williams non suda e fa 300, avrà Kuznetsova. Fuori Bacsinszky, avanti Makarova e Vesnina

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Wimbledon, donne: Serena Williams non suda e fa 300, avrà Kuznetsova. Fuori Bacsinszky, avanti Makarova e Vesnina

Sotto di un break sul 1-2 nel primo, Serena Williams domina vincendo undici degli ultimi dodici giochi contro Annika Beck: è la vittoria numero 300 in uno Slam per lei. In ottavi troverà Svetlana Kuznetsova, vittoriosa 8-6 al terzo su Sloane Stephens. Timea Bacsinszky cade in due set contro le bordate di Pavlyuchenkova. Successi in due set per Makarova e Vesnina

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[1] S. Williams b. A. Beck 6-3 6-0 (da Londra, AGF)

Serena è la grande attrazione in questa speciale domenica extra a Wimbledon. Gli organizzatori l’hanno programmata per seconda sul Centre Court e sulla carta l’impegno non dovrebbe essere proibitivo, anche se fra lei e Annika Beck non ci sono precedenti. Forse potrebbe esserci un piccolo dubbio solo pensando che la numero uno del mondo ha sofferto nel turno dell’altro giorno contro Christina McHale, una giocatrice abbastanza simile ad Annika: entrambe tenniste piuttosto tattiche, che amano allungare il palleggio e metterla sulla regolarità. Ma McHale ha dalla sua l’incisività della prima di servizio che manca a Beck. L’inizio del match è sorprendente: Serena perde la battuta al terzo gioco: 1-2. Ma è solo un passaggio a vuoto, dovuto a qualche errore di troppo; aggiudicandosi quattro game consecutivi mette le cose a posto: 5-2. Ma se c’è una dote che proprio non manca ad Annika è la voglia di lottare: ferma l’emorragia tenendo la sua battuta in un lungo game ai vantaggi, concluso con uno spettacolare passante incrociato di dritto in corsa, a riprendere una volèe che sembrava definitiva: 5-3. Il centrale si infiamma, consapevole che ci sarà da divertirsi più per i singoli scambi che per l’incertezza del risultato finale. Infatti Serena non fa una piega e chiude con due ace (e il game a zero) il primo set: 6-3 in 31 minuti.

Nel secondo set il divario si allarga ulteriormente: 4-0 in meno di un quarto d’ora. Serena in qualche occasione sembra perfino gradire che qualche scambio si allunghi più del solito, quasi a testare la sua resistenza fisica e a trovare il gusto dell’applauso più grande che il pubblico le tributerà per il maggiore impegno messo. Il set finisce 6-0 con un parziale complessivo di 24 punti a 4, e nemmeno un quindici concesso da Serena nei suoi tre turni di battuta. Una domenica senza patemi, per 51 minuti totali di match e di relativo impegno.

[13] S. Kuznetsova b. [18] S. Stephens 6-7(1) 6-2 8-6 (Chiara Nardi)

Svetlana Kuznetsova supera per la terza volta su quattro incontri Sloane Stephens e accede agli ottavi per la prima volta dal 2008. È stata una lotta con molti capovolgimenti di fronte. Nel quinto game la Stephens recupera da 0-30 aiutata anche da due errori della Kuznetsova. Nel game successivo anche la russa va sotto 0-30 e rimonta grazie all’aiuto del servizio. È un match in cui si scambia molto da fondo campo. Nel settimo gioco la statunitense spreca due palle break e subito dopo perde il servizio mandando in rete un dritto. La Kuznetsova serve per il set, ma sulla seconda palla break il suo dritto lungo linea esce e la Stephens riesce a riequilibrare il punteggio senza difficoltà. Il set si conclude al tie-break dove la statunitense, dopo aver annullato un set point nel dodicesimo game, domina per sette punti a uno giocando benissimo. Il secondo set si apre subito con un break in favore della Kuznetsova che dopo aver chiamato la sua avversaria a rete la passa con un lob di rovescio. La Stephens non riesce a contenere l’aggressività della sua avversaria e perde nuovamente il servizio. Il set non è finito e la statunitense recupera uno dei due break con un vincente di rovescio. Ma la russa torna immediatamente avanti di due servizi e alla prima palla utile si aggiudica il set.

La Kuznetsova risponde benissimo e strappa il servizio all’avversaria in apertura di terzo parziale. Nel secondo game la russa riceve un warning per coaching, si distrae, si innervosisce e perde subito il break di vantaggio. La Stephens conquista il break nel sesto game e si porta sul 5-2. Nel nono game la testa di serie n. 13 si procura due palle break e converte la prima con un passante di dritto lungo linea dopo una deviazione del nastro che l’aveva favorita. Si va ad oltranza e su una palla break nel tredicesimo game il rovescio della Stephens esce e Svetlana si ritrova a servire per il match. L’ultimo gioco è pieno di tensione: la Kuznetsova concede una palla del contro break, ma la Stephens non la sfrutta e commette un errore di rovescio sul primo match point che consente alla russa di aggiudicarsi l’incontro dopo una grande rimonta. Agli ottavi dovrà vedersela contro Serena Williams. La strada per lei sembra sbarrata, visto il bilancio negativo negli scontri diretti (9-3 per Serena), ma quest’anno a Miami ha saputo sconfiggerla. 

[21] A. Pavlyuchenkova b. [11] T. Bacsinszky 6-3 6-2 (Federico Carducci)

Nel giorno del suo 25esimo compleanno Anastasia Pavlyuchenkova si regala la seconda settimana di Wimbledon per la prima volta in carriera. Nel match che inaugura la “Middle Sunday” del Campo 2 la russa ha avuto ragione di Timea Bacsinszky, imponendosi 6-3 6-2, portando sul 2-2 il bilancio degli scontri diretti e superando la svizzera per la seconda volta in questa stagione, dopo l’affermazione ottenuta ad inizio 2016 a Brisbane. La russa ha meritato il successo, giocando una partita ordinata, intelligente e facendo valere la maggior potenza dei suoi colpi. Eppure, sopratutto nel primo set, sono state diverse le occasioni mancate dalla giocatrice di Samara, brava a costruirsele ma non sempre a finalizzarle a dovere. Il primo set si decide con il break maturato nell’ottavo gioco, quando la numero 23 del mondo è più brava della sua avversaria a sfruttare le palle nuove aumentando la spinta dei suoi colpi da fondo e costringendo la svizzera, che pure era stata la prima ad avere l’occasione dello strappo nel quinto gioco, a cedere la battuta dopo aver salvato ben tre palle break, cinque in totale considerando anche le due annullate nel sesto gioco.

Il secondo set non ha praticamente storia: Timea tiene il servizio nel primo gioco, prima di essere travolta dall’uragano-Anastasia che comincia a martellare in maniera costante, infilando un parziale di 5 giochi consecutivi che la portano avanti 5-1 con due break. Con la situazione praticamente compromessa la numero 11 del mondo ha un sussulto di orgoglio e, dopo aver tenuto il servizio, si procura una palla break che però la russa vanifica prima di chiudere al secondo match point. Nell’ottavo di finale, suo miglior risultato ai Championship in dieci partecipazioni, incontrerà la statunitense Coco Vandeweghe.

E. Makarova b.[24] B. Strycova 6-4 6-2 (Bruno Apicella)

Ekaterina Makarova  batte Barbora Strycova e raggiunge gli ottavi di finale a Wimbledon. Dopo la vittoria su Petra Kvitova, campionessa delle edizioni 2011 e 2014, la russa (n. 35 WTA) ha sconfitto con il punteggio di 6-4 6-2 la ceca Barboyra Strycova (n. 26 WTA) che quest’anno aveva giocato la finale sull’erba di Birmingham. Entrambe le giocatrici hanno raggiunto i quarti di finale a Wimbledon nel 2014 con Strycova battuta dalla futura campionessa Petra Kvitova e Makarova uscita sconfitta dal match con Lucie Safarova.

Ad inizio match nessuno delle due giocatrici riesce a tenere il suo turno di servizio. La russa prova a cercare subito il vincente e commette qualche errore di troppo, mentre Strycova prova a variare il gioco ma non riesce a fare la differenza con il servizio. Il risultato è di sei break in sei game con il punteggio che va sul 3 pari. È Makarova, però, la prima a rompere l’equilibrio e a tenere il primo game al servizio del match che le permette di salire sul 4 a 3. Strycova la segue e si va sul 4 pari. La russa alterna ottime soluzioni da fondo, grazie anche al suo dritto mancino, a errori banali che non le permettono di prendere il largo nel set. La numero 35 del mondo riesce a salire sul 5 a 4 e Strycova si trova a servire per allungare il set; la ceca, però, è più fallosa e con un errore di dritto regala game e set alla russa che chiude il parziale sul 6 a 4. Nel secondo set Makarova riesce a controllare di più i colpi e limita di più gli errori forzati; proprio questo le permette di ottenere un break nel secondo break per portarsi sul 3 a 1. La russa serve meglio e gioca con meno tensione i game al servizio. Pur non sfruttando due palle per il 5 a 1, Makarova, salita 5 a 2,  chiude il match nel game di risposta e grazie ad un lob vincente si regala gli ottavi di finale con la connazionale e compagna di doppio Elena Vesnina.

E. Vesnina b. [Q] J. Boserup 7-5 7-5 (Stefano Ancilli)

Match di terzo turno che entrambe le giocatrici giocano in modo aggressivo per conquistare un posto, a dire il vero insperato, negli ottavi di finale. La Boserup, n. 225 della classifica WTA, arriva al terzo turno passando attraverso le qualificazioni senza perdere un set e approfittando, nel turno precedente, del ritiro della svizzera Bencic. Una giocatrice di basso livello (migliore classifica in singolo n. 174 nel 2012) che fa il suo esordio in un torneo del Grande Slam e ha come migliore vittoria dell’anno proprio quella contro la Vesnina (allora n. 86) nelle qualificazioni di Indian Wells. La russa Vesnina (n. 50 WTA) invece ha già raggiunto gli ottavi di uno Slam tre volte, una anche qui a Wimbledon nel 2009, e su questi campi ha vinto due volte il doppio misto (2011 con Bhupathi e 2012 con Paes) ed è stata due volte finalista in doppio (2010 con la Zvonareva e 2015 con la Makarova). Tornata in grande spolvero nel 2016 dopo avere terminato il 2015 oltre la centesima posizione (n. 111), la Vesnina ha tre vittorie contro top-10 nell’anno, due contro la Bencic e una contro la Halep e come miglior risultato la finale raggiunta a Charleston.

Partita gradevole che segue i servizi in tutto il primo set, dopo un paio di break iniziali dovuti alla fase di studio dell’avversaria. Il finale del set offre diverse emozioni con la Boserup che annulla una palla break sul 4-4 e la Vesnina che salva un set point per l’avversaria nel gioco successivo. Sul 5 pari la Boserup ha ben tre occasioni per andare a servire per il set ma la russa tira fuori dal cilindro delle giocate impeccabili che la riportano in vantaggio. La maggiore esperienza della 29enne di nascita ucraina, le consegna il primo set al termine del gioco, fino ad allora, più lungo dell’incontro (ben 14 punti), al quarto set point utile e dopo che la Boserup aveva avuto due occasioni di arrivare al tie-break. Il secondo set si apre con un break immediato della Vesnina che si porta fino al 4-1 ma la statunitense vuole continuare a sognare gli ottavi di finale e recupera fino al 4 pari dopo un gioco interminabile (16 punti) in cui la russa ha due occasioni, non sfruttate, per salire 5 a 3. Dal 4 pari la partita riprende a seguire i servizi fino al 6-5 per la russa, momento in cui il braccio della Boserup trema fino al match point definitivo che restituisce la Vesnina agli ottavi di Wimbledon 7 anni dopo la prima volta. La superiorità della russa è stata alla fine abbastanza netta considerando gli 11 ace messi a segno e i 37 colpi vincenti. Al prossimo turno la Vesnina incontrerà Makarova, sua compagna di doppio.

Risultati:

[27] C. Vandeweghe b. [6] R. Vinci 6-3 6-4
[1] S. Williams b. A. Beck 6-3 6-0
[13] S. Kuznetsova b. [18] S. Stephens 6-7(1) 6-2 8-6
[21] A. Pavlyuchenkova b. [11] T. Bacsinszky 6-3 6-2
E. Makarova b. [24] B. Strycova 6-4 6-2
E. Vesnina b. J. Boserup 7-5 7-5

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