Gastao Elias, un 2016 per diventare finalmente grande

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Gastao Elias, un 2016 per diventare finalmente grande

Gastao Elias – protagonista a Umago – sta provando in questo 2016 a diventare finalmente grande. Due titoli Challenger e qualche buona prova nel circuito maggiore fanno ben sperare, ma il portoghese deve migliorare sui campi veloci

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Portoghese che lo vedi da un chilometro, sguardo da bravo ragazzo e soprattutto normodotato con il suo metro e ottantatré di altezza (rispetto ai colleghi s’intende). Gastao Elias sta vivendo quest’anno la sua migliore stagione nel circuito, soprattutto in quello Challenger perché il portoghese grazie ai tanti passi in avanti sembra quasi pronto per l’ultimo, e decisivo, step.

Proprio in questo 2016 si è portato a casa due titoli Challeger (Mestre e Torino), ed è arrivato in semifinale a Napoli. In più vanta i quarti di finale raggiunti nel 250 di San Paolo, gli ottavi a Buenos Aires e la semi di Bastad. In più bisogna ricordare che Gastao è ancora in corsa ad Umago dove si è preso l’importante scalpo di Cuevas, uno che oltre ad essere davvero ostico su terra ha anche disputato un ottimo 2016.

Operaio che neanche a dirlo, corsa, tanta, e sudore su ogni punto. Sta costruendo la sua carriera sul sacrificio e la dedizione, punto dopo punto, allenamento dopo allenamento. Tennista senza dubbio arrivato tardi, oggi infatti a 25 anni è riuscito per la prima volta ad entrare nella top 100. 94esimo a fine Aprile si è adesso spinto fino alla 72esima posizione del ranking. Che piano piano Gastao ci stia provando lo si è visto ad Estoril quando ha lottato contro Mathieu senza però poter far niente per evitare la sconfitta. Senza dubbio quella sfida ha significato molto ma sono arrivati, sempre quest’anno, anche altri segnali positivi come le due sconfitte con Thiem, sempre al set decisivo, senza dimenticare la già citata vittoria con Cuevas o quella con Joao Sousa in Svezia. In Davis, tornando ai match con Thiem, l’austriaco l’ha spuntata al quinto (e solo al tiebreak decisivo) mentre in Argentina 6-3 al terzo. In tutto comunque sono otto le vittorie su top 100 in questa stagione, sette le sconfitte. Un score positivo che fa ben sperare per il futuro.

Altri scalpi importanti sono arrivati a Mestre contro l’italiano Paolino Lorenzi e l’argentino Horacio Zeballos, due tennisti con grande attitudine alla terra e carriere migliori di quella del lusitano. Proprio Mestre ha sancito ancora una volta come il portoghese abbia lavorato per la stagione dei Challenger italiani su terra. Non dimentichiamo che a Napoli questo ragazzo ha perso solo dopo aver annullato 12 match point a Kovalik, mandando in visibilio il D’Avalos a quel punto completamente dalla sua parte.

Certo, la terra è la terra, adesso però arriverà il momento più difficile per questo ragazzo. A Wimbledon non giocava il primo turno dal 2013, perse da Dolgopolov in tre set, quella è stata anche la sua unica partita nel tabellone principale del torneo più importante del mondo. Quest’anno è tornato a Church Road ed ha perso da Radu Albot un match che si poteva anche vincere. In totale comunque, nel circuito maggiore, Elias ha raccolto nove sconfitte e zero vittorie sul duro. Statistica non incoraggiante visto l’affacciarsi della stagione nordamericana sul cemento. Il gran problema di Gastao sono i campi veloci, un passo in avanti va assolutamente fatto se si vuol competere anche nel circuito maggiore con più regolarità. Di certo questi sono numeri frutto anche delle strategie di ranking, nel senso che è anche scontato che si favorisca la terra per ottenere più punti e migliorare la classifica.

Tutto sommato le sensazioni, anche dopo questa metà di stagione, sono positive, soprattutto adesso che l’allievo della coppia Oncins – Blengino ha una classifica che può permettergli di giocare i primi turni di uno slam o di entrare in tabellone nei tornei migliori, e di conseguenza mettere in cassa anche risorse importanti per sostentare i viaggi e tutto il corollario.  Come abbiamo visto la dedizione al sacrificio non manca, la maturazione anche, ovvio però che qualcosa dal punto di vista tattico dovrebbe essere migliorata. Sulla terra i colpi e il fisico non mancano ma adesso sui campi duri manca quell’anticipo nel colpire fondamentale per giocarsela alla pari con la maggior parte dei colleghi. Vedremo comunque, questo 2016 ha già regalato più di una soddisfazione al portoghese e chissà che non continui a farlo, come magari vederlo nei top 100 alla fine della stagione, anche dopo qualche mese senza terra.

Tra qualche ora Elias affronterà Carreno Busta nei quarti di finale di Umago. Magari stasera un altro piccolo passo sarà compiuto.

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