Gli incontri di ieri
La sconfitta di Fognini

[10] G. Monfils b. [7] D. Goffin 7-6(5) 2-6 6-4 (Ruggero Canevazzi)

Gael Monfils conquista i quarti di finale e l’ottava vittoria consecutiva dopo le 5 che gli hanno dato il titolo nell’ATP 500 di Washington e le 3 qui a Toronto con gli scalpi di Joao Sousa, Vasek Pospisil e ora David Goffin. È stato un match bellissimo, un grande confronto di stili tra il talentuoso belga, che ha fatto la partita imponendo da subito un ritmo elevatissimo e un gioco molto aggressivo, e il solidissimo francese, che ha unito alle grandi doti atletiche una formidabile difesa dal fondo, sempre supportato da un gran servizio (oggi 13 ace), specie nei momenti più importanti.

Un solo precedente tra i due, sulla terra nel 2013 al Challenger di Bordeaux con vittoria in tre set del francese. Il primo set vede un Goffin davvero superbo col rovescio incrociato, col quale prende sempre più campo, ma Monfils è un muro e non di rado esce da situazioni critiche con vincenti bellissimi. Grande qualità in campo. Sul 5 pari e servizio Goffin, il il normotipo belga dall’impatto sulla palla perfetto perde la prima (ne metterà in campo solo 2 su otto punti giocati) e cede il servizio, ma il ventinovenne parigino restituisce immediatamente il favore.Nel tie-break il venticinquenne di Rocourt scatta sul 4-0, ma il francese non fa una piega, ritrova il servizio, impatta sul 4 pari poi chiude al primo set-point per 7-5. Nel secondo parziale il quasi top-ten belga (è stabilmente n.11 dall’inizio di Giugno) trova subito il break in apertura, che conferma continuando a tenere un ritmo forsennato. Gael cala di rendimento: altro break nel quinto game e set in archivio.  Nel parziale decisivo ritorna l’equilibrio, ma la stanchezza porta i due ad alternarsi i break: Monfils sale 2-0, poi il semifinalista di Indian Wells e Miami ribalta il punteggio sul 3-2 e servizio, ma lo restituisce subito per un fastidio alla soletta della scarpa che non può sistemare durante il game, con tanto di proteste al giudice di sedia. Si arriva così fino al 5-4 per l’ex n.7 del mondo, che sul servizio dell’avversario ottiene un primo match-point annullato da Goffin con un gran dritto lungo linea, ma sul secondo il suo rovescio in uscita dal servizio si spegne sul nastro.
Il francese sfiderà ai quarti il vincente di Raonic-Donaldson, primo match della sessione notturna sul Centrale.

[2] S. Wawrinka b. [16] J. Sock 7-6 (3) 6-2 (Diego Serra)

Vince Stan Wawrinka in due set contro Jack Sock, in quello che è stato il primo incontro tra i due giocatori. Vince lo svizzero che soffre solo nel primo set, dove difficilmente riesce a giocare con efficacia sulla battuta di Sock, rispondendo davvero troppo indietro e fuori campo su servizio statunitense. Primo set dunque dominato dai servizi, e solo nel sesto game Sock si deve difendere da 3 palle break di Wawrinka che però sbaglia sempre nel momento di affondare i colpi. Prima di servire per raggiungere il tiebreak Sock viene soccorso dal team medico e prende 2 antidolorifici, probabilmente per problemi alla spalla. Risultato raggiunto e dunque tiebreak. Tiebreak inizialmente dominato ancora dai servizi, ma nel settimo gioco è Sock a prodursi in un gravissimo doppio fallo, che dà un minibreak decisivo a Wawrinka. Si chiude il tiebreak con un altro minibreak svizzero e primo set andato. L’inizio del secondo set è una sciagura per Sock proprio al servizio, pezzo forte della casa. Break di Wawrinka nel primo game e addirittura break svizzero nel terzo game, con Sock che si fa brekkare a zero. Considerando poi che su servizio Wawrinka non si gioca il set è chiuso, e il match pure. Troppo fragile oggi Jack Sock. Per Wawrinka ora nel quarti Kevin Anderson, che ha una striscia di 4 vittorie consecutive contro lo svizzero.

[3] K. Nishikori b. R. Ram 6-3 6-4 (Valerio Vignoli)

Nel primo match di giornata su un centrale di Toronto coperto da un’asfissiante cappa di umidità, un Kei Nishikori appena discreto è sufficiente per superare in due netti set l’ostacolo rappresentato dallo statunitense Rajeev Ram. La testa di serie n.3 del tabellone approda così per il secondo anno consecutivo ai quarti di finale della Rogers Cup, dove affronterà uno tra il talentuoso bulgaro Grigor Dimitrov e il gigante croato Ivo Karlovic.

Nishikori, reduce da un infortunio al costato che lo ha costretto al ritiro agli ottavi di Wimbledon contro Cilic, comincia il match in maniera abbastanza sospetto. Il giapponese appare infatti stranamente impacciato nei movimenti e mette in scena improvvidi tentativi di serve and volley. Ram, n.118 del ranking ATP, tuttavia non riesce ad approfittare di questa situazione favorevole e anzi concede 3 palle break consecutive sul 2 pari. Con la gentile partecipazione di un impreciso Nishikori, il 32enne americano di origini indiane si salva. Nel successivo turno di battuta, sotto 15-40, deve però capitolare su un rovescio affossato in rete. Il samurai di Shimane piano piano si scioglie e, dopo offerto la prima palla break sul proprio servizio, conquista il parziale per 6-4 in risposta al secondo set point. Il secondo parziale si apre con un Ram coraggioso che sul 1 pari sale 0-40 e si procura 3 chance di strappare per la prima volta la battuta al suo avversario. Nishikori però, facendo valere il suo maggior tasso tecnico, si leva dai guai. Da lì in poi il set procede senza sussulti fino a che sotto 5 a 4 e servizio il tennista di Denver regala con alcuni errori banali 3 palle break a Nishikori, che equivalgono a 3 match point. Il nipponico non si fa pregare e conquista l’incontro con un dritto a campo aperto in poco più di un’ora di gioco.

K. Anderson b. [12] B. Tomic 4-6 6-3 6-4 (Bruno Morobianco)

Sul Grandstand di Toronto, ad aprire la giornata degli ottavi, la sesta sfida tra Tomic e il sudafricano Anderson, con l’australiano avanti per 4-1 ma che oggi ha dovuto interrompere la striscia vincente delle 4 vittorie perché Anderson ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori, trovando la vittoria che mancava dal challenger di Nottingham del 2010,  in una gara iniziata maluccio. Primo set condizionato dall’immediato break a favore di Tomic, che da allora ha dovuto gestire il proprio turno di servizio salvando due palle break concesse al sesto e all’ottavo gioco. Anderson ha pagato una minore precisione al servizio, solo il 56% di prime in campo, ma soprattutto gli 11 errori non forzati, segnale di una evidente minore capacità, del sudafricano, di reggere lo scambio prolungato con l’avversario. Nonostante queste imperfezioni tecniche, Anderson ha deliziato il non numeroso pubblico, con 6 ace nel primo set. Il sudafricano ha continuato a soffrire nel proprio turno di servizio, annullando ben 8 palle break nel primo e nel terzo game con altrettanti ace e vincendo il quinto game ai vantaggi. Superato l’empasse, Anderson ha migliorato il proprio rendimento nello scambio, riuscendo a sfruttare l’unica situazione di break a suo favore nel secondo set nell’ottavo gioco  con un passante vincente, che gli ha permesso di servire per vincere il secondo set costruito sulla pazienza e deliziato di ben altri 13 ace, per un totale di 26 ace nel referto finale.