ATP Toronto interviste, Wawrinka: “Oggi è stato il mio miglior match dell'anno”

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ATP Toronto interviste, Wawrinka: “Oggi è stato il mio miglior match dell’anno”

ATP Toronto, quarti di finale: S. Wawrinka b. K. Anderson. L’intervista del dopo partita a Stan Wawrinka

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È stata per te una buona settimana e anche per gli altri ultra-trentenni. Come riesci a lottare con giocatori giovani che spuntano fuori in questi tempi?
Oh, io mi concentro soprattutto su me stesso e cerco di migliorare il mio gioco per trovare nuovo modi per vincere. Io mi diverto ancora a fare quello che faccio e ciò è la cosa più importante; ti aiuta ad allenarti ogni singolo giorno. L’unica ragione per la quale io sono ancora qui è che amo tutto questo.

Ora trovi le cose più facile rispetto a cinque anni fa per via della tua esperienza? E cosa è diventato più difficile?
Io penso che se guardo alla mia carriera, ora in un certo modo le cose sono più facili per via della fiducia che ho raggiunto considerando quello che è successo negli ultimi due anni. Non mi sarei ami aspettato di avere una carriera del genere ed arrivare così in alto. Ciò non significa che sia facile solo perché io non scendo in classifica. Io voglio continuare a vincere.

Qualche riflessione sul match di oggi?
È stato un buon match e dal primo game ho iniziato davvero bene. La cosa ha dimostrato che io ero pronto ed aggressivo e mi muovevo bene. È uno dei migliori match dell’anno, considerandolo nell’insieme. Sono rimasto calmo, servendo bene, variando il gioco. Sono stato capace di leggere il gioco attuando un’ottima difesa trovando il modo di rientrare e attaccare.

Suppongo non eri felice del tuo Wimbledon. Cosa hai fatto da allora fino a questo torneo?
Mi sono preso del tempo extra per avere una pausa. Ho avuto 4 o 5 giorni dopo quella sconfitta e poi ho iniziato l’allenamento e la preparazione fisica per essere pronto qui. Sono stato molto felice, ho passato del tempo col mio coach Pierre Paganini e abbiamo lavorato duro. Mi sono sentito bene arrivando qui.

Come vi organizzate tu e Roger per dividervi Pierre? Fate delle sessioni insieme?
Non lo so, ormai sono più di dieci anni. Troviamo sempre un modo. Non viviamo nello stesso posto quindi non ci alleniamo insieme. Ma Pierre è fantastico per questo, lui trova sempre la miglior programmazione per entrambi e ne siamo felici.

Mi chiedevo se hai avuto l’occasione di mangiare nel ristorante per i gicatori nel paino di sopra? Nel caso com’è il cibo?
(Sorride) sì, io mangio lì quasi tutti i giorni. In generale è un torneo molto elevato, qui a Toronto come a Montreal. Sono simili e fanno molto per i giocatori e siamo tutti felici di ritornare. Il cibo qui è buono, hai diversi tipi di pasta e un buffet con quello che vuoi.

A Wimbledon hai lavorato con Krajicek. Dopo quell’esperienza, pensi che potresti riprendere lui o un altro coach? Com’è stato?
È stato fantastico, un’esperienza positiva. Lui è stato un gran giocatore ed ha apportato qualcosa al team. Forse un giorno torneremo a lavorare insieme, no? Forse uno nuovo? Non lo so. I piani erano di collaborare fino a Wimbledon e ora tornare alla normalità con Magnus e Yannick e Pierre. Per il momento sono felice e so che posso ancora migliorare.

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