ATP Toronto interviste, Djokovic: “Sono lontano dal mio miglior tennis”

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ATP Toronto interviste, Djokovic: “Sono lontano dal mio miglior tennis”

ATP Toronto, quarti di finale: N. Djokovic b. T. Berdych 7-6(6) 6-4. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Alla fine del tuo match ti è stato chiesto qualcosa si Milos ma tu hai detto: per motivi di rispetto voglio aspettare la fine del match. Sapevi qualcosa che non non sappiamo?
No.

Puoi parlarci di cosa significa affrontare Gael nel prossimo turno?
Lui in questo momento sta giocando un gran tennis, ha vinto a Washington. Nelle ultime due settimane ha giocato praticamente tutti i giorni quindi di conseguenza è in fiducia, ha ottenuto tante vittorie. Penso abbia salvato qualche match point nella finale e negli altri match è riuscito a superare parecchi momenti difficili dimostrandosi un giocatore migliore, una caratteristica di un campione che sa gestire la pressione. Gael è nel circuito da molti anni e ci conosciamo da molto tempo e non ci affrontiamo da un po’. Non vedo l’ora. Un paio di anni fa qui ha Toronto abbiamo giocato il nostro primo match qui, fini 7-6 al terzo dunque vedremo domani.

Oggi hai vinto ma la performance non è stata delle migliori. Come vedi la cosa?
Sì, non sono stato neanche minimamente vicino al mio meglio, soprattutto in alcuni aspetti del gioco come il servizio per esempio. In condizioni come queste è fondamentale. Quindi sono stato molto fortunato a vincere il primo set e nel secondo le cose sono migliorate un po’, ma comunque non al 100%. Ora vado avanti sperando di migliorare.

Oggi c’era molta pressione su Milos ed era il preferito dal pubblico. Quali consigli potresti dargli su come gestire la pressione?
Oh, lui sa molto bene quello che sta facendo. Lui ha un gran team di persone attorno a se e ha un buon spirito da professionista. Ha voglia di imparare e sono sicuro che dopo questa esperienza migliorerà. Sai, quando hai questi match particolarmente importanti davanti al pubblico di casa, a volte giochi al meglio, altre no. Come ho già detto, sono sicure che imparerà la lezione e diventerà più forte come giocatore e come persona.

Nel tie-break del primo set hai lottato e sei rientrato in partita. Come fai a restare sempre attaccato in questi momenti quando sei in svantaggio per poi risalire?
Beh, non sempre (sorride). Ma credo sia una combinazione di esperienza, l’aver giocato tanti match in palcoscenici importanti, match tirati, e usare quell’esperienza ogni volta per fronteggiare queste situazioni. Anche se suona come un cliché in quei momenti devi concentrarti solo su te stesso e cercare di eseguire i colpi nella miglior maniera possibile. In alcune risposte ho anticipato bene e sono rimasto attaccato lì. Ma Tomas, soprattutto con la prima di servizio, ha commesso qualche errore, comunque questo è lo sport.

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