ATP Challenger Biella: Napolitano e Federico Gaio conquistano le semifinali

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ATP Challenger Biella: Napolitano e Federico Gaio conquistano le semifinali

Domani sfida incrociata Italia-Brasile: Stefano Napolitano contro Thomaz Bellucci e Federico Gaio opposto a Joao Souza

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Altra prestazione davvero confortante di Stefano Napolitano all’ATP  Thindown Challenger di Biella, dove è padrone di casa (il papà Cosimo è il direttore del circolo) e dove sta dimostrando una maturità tennistica impressionante, anche considerando una età molto giovane. Stefano ha 21 anni, è già da anni considerato una promessa, ha fatto la trafila delle nazionali giovanili ma è da qualche settimana che dà segnali di crescita entusiasmanti, sia sotto il profilo tecnico-tattico che su quello dell’atteggiamento in campo. La cosa che più salta all’occhio è la naturalezza con cui gioca, sembra non faticare più di tanto, un concetto di “sforzo senza sforzo” tipico della cultura orientale. Dotato di un rovescio molto buono e naturale, è nel diritto che è migliorato molto sotto la guida di coach Cristian Brandi: il servizio è diventato più efficace, e la risposta più profonda e sicura. L’aspetto tattico merita un approfondimento particolare, perché le scelte cominciano ad essere sempre più spesso azzeccate e coerenti con  l’avversario e la situazione di gioco e di punteggio. E non può essere un caso. Evidentemente si è lavorato bene anche su queste skills, che sono determinanti a tutti i livelli. Sul piano atletico, come dicevamo prima, Stefano è meno appariscente  di altri solo perché ha una gran lettura della palla e arriva sempre pulito sugli appoggi, ma è cresciuto molto anche qui e la sua resistenza è qualcosa che comincia a pesare nei risultati che stanno arrivando.

Mentalmente anche oggi una prestazione significativa: dopo un primo set in cui evidentemente non sentiva la palla, perso nettamente, nessun lamento, nessuna perdita di fiducia, ha continuato a giocare con serenità confidando in una sua crescita che in effetti è arrivata da metà secondo set ed è proseguita anche se con alti e bassi. In una giornata come questa, che non ha fatto vedere lo stesso giocatore a tratti ingiocabile dei giorni passati, essere riusciti a tener testa a Dusan Lajovic, numero 71 del mondo, al di là della vittoria, è segno di una maturità ormai acquisita, e di una consapevolezza notevole dei propri mezzi. Come detto il primo set è stato negativo sul pano del punteggio e della prestazione tecnica per Stefano, 6-1 per il serbo in mezzora di gioco con l’azzurro che in tutto il set ha vinto solo 3 punti sul servizio dell’avversario. Poi piano piano però Napolitano è salito di livello, e come sempre accade è stato anche il serbo a calare e nel secondo set al quarto gioco il biellese alla prima occasione ha brekkato Lajovic e è andato poi a servire per il set sul 5-3. Qui Napolitano bravissimo a recuperare da 0-40 con due winner e un servizio vincente e poi chiudere 6-3. Terzo set che è cominciato male per l’azzurro, sotto 3-0 dopo pochi minuti,  e una volta di più qui Stefano ha mostrato i segnali di crescita di cui abbiamo parlato: nessuna perdita di fiducia ancora una volta, testa in su, colpi vincenti in serie, ma usando molta “testa”, con schemi tattici che portavano il vincente alla terza o quarta palla, dopo risposte profonde o servizi in kick ad uscire assai intelligenti. Sei game di fila e semifinale meritata con la testa di serie numero 2, il brasiliano Bellucci che rappresenterà la propria nazione alle olimpiadi di Rio. Il tennista paulista, nato e cresciuto a Tiete, nello stato di San Paulo, ex 21 del mondo nel 2010, ora 52esimo nel ranking ATP, ha superato con qualche difficoltà imprevista l’argentino Andreozzi, che sta ha come obiettivo quello di entrare nel top100 ed ha già vinto il torneo challenger di Vicenza quest’anno. Perso il primo set al tie break, Bellucci, che di anni ne ha 28, si è riscattato negli altri due, vinti  con un duplice 6-3. Giocatore completo, il brasiliano forte anche come difensore, sarà un osso duro per il nostro Napolitano e si presenta come il naturale favorito del torneo a questo punto.

Vittoria con lode anche per Federico Gaio, che ha impiegato quasi tre ore per sbarazzarsi del fighter spagnolo Enrique Lopez-Perez, tennista non appariscente ma assolutamente difficile da superare, sia sul singolo punto sia nell’intero match. Il faentino, allenato da Daniele Silvestre e oggi supportato e consigliato da Umberto Rianna, responsabile del progetto degli over 18 della Federazione, è in un ottimo momento di forma, venendo da vittoria due settimane fa a San Benedetto del Tronto e fresco di best ranking entro la 200esima posizione e anche oggi ha conquistato una vittoria importante e significativa contro Lopez-Perez , anche lui al suo best ranking (183 ATP). Il primo set è stato ben giocato da entrambi, con scambi che ovviamente per caratteristiche Gaio cercava di comandare e accorciare: bravo Federico a brekkare con buone scelte, poi però due game di servizio quasi non giocati consentivano al buon giocatore iberico di vincere 7-5 il primo parziale. Nel secondo set break e controbreak iniziali e poi discreta prestazione di Federico sia al servizio sia in risposta, fino ad un tie break davvero entusiasmante: 2 match point annullati divinamente da Gaio e poi altri 2 vincenti che trascinavano l’incontro al terzo set. Nel set decisivo partiva meglio l’azzurro, che forte di una palla più pesante martellava l’avversario, e quando riusciva a contenere la voglia di spaccare il mondo Federico giocava davvero un tennis superbo. Gaio si portava così avanti 3-0 con due palle del 4-0 sprecate con scelte infelici. A questo punto qualche tremore è venuto, ma è stato bravissimo Federico ad annullare le occasioni che si sono presentate al suo avversario, in particolare sul 4-2 in suo favore fronteggiando una palla break molto pericolosa. Dopo aver sprecato due match point sul servizio di Lopez, Gaio si trovava sotto 15-30 e poi 30-40 sulla propria battuta, ma come gli è capitato sovente ultimamente (e non può essere più un caso) ha trovato in sé stesso le forze per recuperare, anche attraverso il servizio da sempre un suo alleato primario ed ha chiuso 6-3 al terzo in proprio favore.

In semifinale affronterà l’altro brasiliano Joao Souza, 28 anni, Paulista anche lui come Bellucci, detto “negro” dai suoi amici (va ricordato che la parola “negro” o “nego”in Brasile per indicare il colore della pelle non ha una valenza negativa, al contrario invece di “preto” che può risultare offensivo), che è stato numero 69 al mondo soltanto un anno fa prima di precipitare al numero 177TP, posizione che occupa in questo momento. Souza onestamente non sta giocando un “tenis maravilha” come direbbero in brasile, non sta certo entusiasmando, appare lento e falloso, ma i suoi avversari di volta in volta han trovato difficoltà ad affrontare la sua palla pesante, e Joao sta giocando molto bene i punti importanti dei match. Nei quarti ha superato lo slovacco Martin, finalista a Umago (perdente dal nostro Fognini), appena entrato nella top 100, apparso però un po’ in calo atletico, nonostante poi abbia anche affrontato la semifinale di doppio vinta col compagno Podliplnik-Castillo. Primo set vinto al tie break dal paulista, secondo set nettissimo sempre a favore di Souza, con Martin falloso e deconcentrato.

Risultati quarti di finale:

[2] T. Bellucci b. G. Andreozzi 6-7(6) 6-3 6-3

F. Gaio b. E. Lopez Perez 5-7 7-6(6) 6-3

[WC] S. Napolitano b. [3] D. Lajovic 1-6 6-3 6-3

J. Souza b. [6] A. Martin 7-6(3) 6-1

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