Pagelle: il tennis è morto ma tra poco sarà Rio-sorto

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Pagelle: il tennis è morto ma tra poco sarà Rio-sorto

Roger Federer ha salutato la compagnia e fiumi di lacrime e parole sono stati versati. Djokovic non si commuove, Halep approfitta dell’assenza di Serena e l’Italia dei trionfi non si ferma

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Incredibile amici, siamo ancora vivi! Siamo sopravvissuti alla prima settimana d.F. della storia e a quanto pare non era una cosa così scontata. Non abbiamo nemmeno finito di versare tutte le lacrime in nostro possesso per la improvvisa dipartita del Dio del tennis, che siamo subito ringalluzziti. In fondo questa generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge, magari nel 2017.
Anche se in verità pare proprio che Roger la abbia appesa al chiodo per sempre, lo dicono tutti, i grandi giornalisti, i grandi non giornalisti, gli esperti e gli espertoni per i quali dopo il 15 ovviamente viene il 16.

Ma non c’è tempo per piangerci addosso! Il tennis è sopravvissuto a Berasategui e Schuettler, cosa volete che possa fermarlo. Dobbiamo gustarci questi tornei estivi entusiasmanti pieni di colpi di scena, con un incredibile Nishikori (7,5) che riesce ad arrivare integro fino alla domenica, con un Wawrinka (4,5) che per ingannare tutti i suoi avversari sbaglia di proposito colpi facili e regala partite così a Rio potrà sorprendere tutti i suoi avversari, più o meno i 2-3 rimasti, con un Berdych (6) finalmente scatenato contro i più forti.
E poi c’è il nuovo che avanza, Gael Monfils (7) pronto per gli slam, Milos Raonic (5) pronto per dominare il tennis.

E poi c’è da elogiare il vero dominatore, quello che tutti vorrebbero vedere crollare ma che sopravvive anche al fallimento londinese. Perché Novak Djokovic (8) è un atleta serio, non come quelle mezze calzette sempre rotte come Roger e Rafa o in vacanza tipo Murray.
E poi sta per arrivare il nuovo vate, il nuovo idolo delle falangi scientology del tennis, quello Shapovalov (7) che è persino riuscito a far sembrare un giocatore Dimitrov, figuriamoci ora che crescerà.

E pure il movimento femminile scoppia di salute, con Simona Halep (8) pronta per il numero 1 e Madison Keys (7,5) legittima erede di Serena. E con gustose sorprese quadrumani alla Kucova (8) sempre pronte a sbocciare e ricordarci che non c’è alcun motivo al mondo per impugnare la racchetta con una mano sola, soprattutto ora che quello lì finalmente è andato a godersi i quattro figli.

E poi ci sono i nostri colori che non finiscono di risplendere, dopo la doppietta Lorenzi-Fognini, ecco quella Vanni-Gaio (7) per ricordarci che il movimento è in salute. Ed il povero Fognini (5,5) che cosa deve fare di più? Si è sposato, ha messo la testa a posto, ha vinto un torneo, ha fatto un volo transatlantico, ha battuto un signor giocatore sul cemento…. e nemmeno va bene? Deve diventare Djokovic e forse saremo soddisfatti…
Camila Giorgi (6,5) invece è pronta al grande salto, si è qualificata arrivando a Montreal un’ora prima di giocare, ha battuto la Stephens e da perfetta patriota, in vista dell’imminente riappacificazione, ha lasciato strada a Roberta Vinci (6).

Insomma signori, il tennis è morto ma in ciò che noi crediamo già è risorto,
in ciò che noi vogliamo già è risorto, nel mondo che faremo già è risorto.

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