US Open: ecco gli italiani in gara nelle qualificazioni

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US Open: ecco gli italiani in gara nelle qualificazioni

Al via le qualificazioni riguardanti l’ultimo slam dell’anno. Il tabellone vede sette italiani al via. La superficie utilizzata per gli US Open è il decoturf, questo materiale garantisce una velocità di palla dopo il rimbalzo superiore rispetto ad altri materiali e il rimbalzo stesso è più basso

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Il movimento sarà anche in salute ma purtroppo nessuna ragazza sarà presente alle qualificazioni dell’ultimo slam dell’anno. Tra gli uomini invece saranno ben sette i nostri rappresentanti. Vediamo con quali speranze di accedere al main draw.

GIUSTINO – Sarà lui il primo a scendere in campo alle 17 e affronterà il più quotato argentino Renzo Olivo. il match presenterà notevoli insidie in quanto seppur Olivo presenti caratteristiche congeniali alla terra, su cemento si sa districare molto bene, come dimostrato con l’exploit di inizio anno agli Australian Open. Giustino malgrado disponga di fondamentali che potrebbero trovare terreno fertile su cemento, fatica a trovare i tempi giusti. Lorenzo gioca prevalentemente su terra, mentre Olivo ha preferito ad agosto spostarsi sul cemento di Portoroz per preparare al meglio queste qualificazioni. Giustino partirà sfavorito in questo match, che tuttavia non lo vede battuto in partenza, ma servirà il proprio miglior tennis per fare partita pari con l’argentino.

VANNI – In contemporanea con il match di Giustino andrà di scena anche Luca Vanni, che dopo un inizio anno impietoso, tra problemi alla schiena, mononucleosi, e sconfitte sul filo di lana, sembra almeno in apparenza ritrovato, con l’inizio dell’estate e il cambio di superficie (da terra a cemento). Il quarto di finale a Recanati e la conquista del Challenger di Segovia hanno riportato il giusto ottimismo. L’avversario di giornata sarà l’ostico Alejandro Gonzalez che in verità quest’anno ha ottenuto buoni risultati solo su cemento messicano dove ha conquistato una finale e due quarti di finale, poi è stato buio pesto, con prestazioni non esaltanti e risultati che latitano. Tuttavia la partita di oggi non è affatto semplice per Lucone, che dovrà vedersela con un giocatore che come lui sa appoggiarsi bene alla palla dell’avversario. Gonzalez non ha colpi risolutori in grado di spezzare il gioco dell’italiano, ma va ricordato come il colombiano sia più abituato a questi palcoscenici e che Vanni nel ruolo di favorito in tornei di un certo blasone non esprime il meglio, ma tenda ad incartarsi. Oltretutto il colombiano non fa parte di quei giocatori che ti regalano il match a furia di “unforced”, quindi questo primo turno è alquanto insidioso e per nulla scontato.

FABBIANO – ARNABOLDI – Andrà di scena proprio dopo il match di Vanni il derby italiano Fabbiano-Arnaboldi che garantirà l’accesso al secondo turno di almeno un italiano. Qui c’è un chiaro favorito, ossia Thomas Fabbiano. Questa superficie veloce con rimbalzo basso favorirà Thomas, brevilineo che ama appoggiarsi alla pallina dell’avversario. Lo potremmo definire un’incontrista, che soprattutto su cemento accenna a colpire la pallina con un leggero anticipo, cosa non consueta nel circuito. Il suo colpo migliore è sicuramente il dritto che viene utilizzato spesso dalla parte destra del campo in maniera “anomala”. Preferisce la soluzione ad uscire piuttosto che quella lungolinea. Il rovescio è il colpo meno performante, ma che non va considerato come un fondamentale debole, ed è giocato a due mani. Malgrado non sia alto, riesce a servire abbastanza bene, cerca di tenere alta la percentuale di prime per essere meno “aggredibile” sulle seconde. Copre molto bene il campo, essendo rapido e veloce con i piedi. Arnaboldi al contrario è un giocatore che può giocar bene su superfici veloci ma predilige giocar su terra come dimostrano i suoi risultati, ma non su cemento non si può definire un pesce fuor d’acqua. Tuttavia il gioco di Fabbiano su cemento è maggiormente incisivo e potrà contrastare in maniera efficace il gioco “leggero” di Arnaboldi che nei testa a testa guida 2-1. Tutti i precedenti sono giocati su terra e datati, l’ultimo incontro è del 2011, quindi lasciano il tempo che trovano.

GAIO – L’ultimo match di giornata sul campo 17 lo vedrà opposto all’americano Dennis Novikov che nel 2012 si era messo in luce proprio agli US Open estromettendo al primo turno il polacco Janowicz e in seguito mettendo in enorme difficoltà il francese Benneteau. Per lui si poteva immaginare un futuro più roseo dell’attuale, ma Dennis ha un po’ tradito le attese e si ritrova a ridosso dei primi 100, che di per sé è un risultato di tutto rispetto ma se comparato con quanto era lecito attendersi, forse le sue prestazioni sono state fin qui una spanna sotto le aspettative. Quest’anno sta cercando di uscire fuori dalla stretta dei Challenger giocando tornei più importanti, e i risultati sono discreti, ma l’esplosività vista in quel US Open 2012 un po’ si è smarrita. Novikov è un giocatore per nulla attendista ma che cerca dai primissimi colpi di prendere il gioco in mano cercando il vincente; al contrario Gaio ha bisogno di entrare nello scambio, di trovare ritmo. Questo inevitabilmente può mettere l’italiano in crisi da subito. Tuttavia Novikov non è uno di quei giocatori solidi mentalmente, ma alcune volte tende a perdere da solo, forzando notevolmente la mano in cerca del “winner”. In teoria l’americano ha maggiori possibilità di vincere il match, ma Gaio dovrà esser bravo a sfruttare i momenti di calo dell’avversario, provando a sbagliare poco e a variare il gioco. Se Dennis avrà dei buchi di concentrazione dovrà esser bravo a sfruttarli.

NAPOLITANO – Stefano si è conquistato meritatamente un posto qui agli US Open, macinando risultati nei Challenger di casa su terra. Su cemento fatica notevolmente, lui che non dispone di un vero e proprio colpo killer, ma è un giocatore geometrico che soprattutto con il rovescio riesce ad appoggiarsi bene alla palla dell’avversario e a sovvertire le sorti dello scambio. Dotato di un buon servizio e buona copertura del campo, Stefano avrà notevoli problemi ad attutire l’irruenza del russo Kravchuk, giocatore che dispone di un ottimo servizio, con un movimento molto strappato ma efficace, e un gran dritto. Il russo è un giocatore aggressivo che proverà a mettere da subito a disagio l’italiano. Unico precedente nel 2014 a Recanati, dove Kravchuk in due set si è sbarazzato del biellese. Ci vorrebbe un Kravchuk sottotono per sperare di passare il turno, partita davvero dura.

GIANNESSI – Dulcis in fundo, abbiamo il nostro Alessandro, che sinceramente non ha pescato malissimo. L’avversario sarà l’indiano Ramanathan, giocatore molto alterno, non dotato di un gran talento, che alterna errori marchiani a ottime accelerazioni di dritto. Ha nel servizio un’arma molto importante per il suo gioco, ma non dà sicurezze in campo e anche il servizio a volte è un’arma a doppio taglio, soprattutto se non trova una percentuale elevate di prime. Giannessi su cemento può sembrare non adatto, in quanto non ha colpi risolutori e lo si vede spesso “remare”, ma ha una rapidità impressionante e con giocatori fallosi e non dotati di un gran talento come appunto l’indiano, può con il suo gioco solido, disinnescare l’indiano. Anche mentalmente Ale ha almeno una marcia in più, sapendo leggere molto bene la partita e trovando le relative contromisure. Qui pur partendo sfavorito sulla carta, vedo l’azzurro potersela giocare, in virtù di caratteristiche che potrebbe mettere a disagio l’alterno Ramanathan.

In conclusione trovare al secondo turno 3 italiani, potrebbe essere un risultato di rilievo e da non catalogare come “fallimento”. Le caratteristiche dei nostri, unite alla poca attitudine a giocare su superfici veloci, inducono prudenza e poco ottimismo. La speranza è quella di essere smentiti, sarebbe un bel segnale per tutto il movimento.

Andrea Ignazzi

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