Kirsten Flipkens e l'altra faccia della sconfitta

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Kirsten Flipkens e l’altra faccia della sconfitta

Sconfitta nel penultimo turno delle qualificazioni a New Haven, Kirsten Flipkens ha approfittato della valanga di ritiri abbattutasi sul main draw e sta onorando al meglio il regalo ricevuto dalla sorte. Dopo aver falciato Bencic e Garcia, stasera affronta nei quarti Agnieszka Radwanska

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Non tutte le sconfitte vengono per nuocere, vi direbbe Kirsten Flipkens. Battuta dalla teenager americana Kayla Day nel penultimo turno delle qualificazioni al WTA Premier di New Haven, la tennista nata a Geel, Fiandre orientali, è stata clamorosamente ripescata dopo lo stillicidio di forfait piovuto sul main draw del torneo in corso di svolgimento sui leggendari campi dell’università di Yale. Gli organizzatori, esterrefatti, hanno dovuto recuperare tutte e sei le giocatrici sconfitte all’ultimo round del tabellone cadetto, ma quando anche Lesia Tsurenko, una delle beneficiarie del repêchage, ha deciso di preservare il dolente ginocchio destro in vista del prossimo US Open, sono stati costretti a richiedere la disponibilità delle tenniste eliminate nel turno precedente.

Kirsten, a differenza della maggior parte delle colleghe, dopo la sconfitta occorsa sabato ha optato per rimanere ad allenarsi in Connecticut, procrastinando di qualche giorno la partenza in direzione Flushing Meadows: “A New York allenarsi è problematico, bisogna dividere il campo con altre tre giocatrici per un massimo di quarantacinque minuti a turno – ha confidato la numero 68 del mondo – mentre qui a New Haven posso servirmi delle strutture quando e quanto mi pare“. Decisa a perfezionare in loco la preparazione all’ultimo major stagionale, Flipkens ha firmato a cuor leggero l’iscrizione alla lista delle potenziali “lucky losers” presentatale dagli organizzatori sia lunedì che martedì mattina. Mai scelta fu più azzeccata.

Il ritiro di Tsurenko è arrivato intorno a mezzogiorno e Kirsten ha preso il posto dell’ucraina sfruttando il proprio ranking, più alto di qualsiasi altra giocatrice sconfitta nel secondo turno delle qualificazioni. Ad attenderla, poco meno di due ore dopo, avrebbe trovato Belinda Bencic, non esattamente una sparring partner seppur non stia attraversando il momento più felice della sua giovanissima carriera. “Sono stati attimi frenetici, ma ho messo tutta me stessa per giocarmi al meglio l’opportunità che mi è capitata. Ho fatto incordare le racchette e ho ordinato un piatto di pasta, poi sono corsa a scaldarmi“. Protagonista di una storia inusuale – non era mai capitato che una giocatrice sconfitta al penultimo turno delle qualificazioni approdasse al main draw di un evento WTA – Flipkens non si è fatta mancare un primo round pirotecnico che l’ha vista a meno di un passo dalla sconfitta. Dopo aver vinto in scioltezza il primo set e portatasi sul 4-2 nel secondo, la belga ha subito il veemente ritorno di Belinda, che ha vinto sette giochi in fila e sullo slancio si è issata sul 5-2 nel parziale decisivo. Ma i lucky loser sono pericolosi proprio perché non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare, così Kirsten ha lasciato andare il dritto e affettato ancora un po’ il rovescio, finendo per vincere cinque giochi consecutivi e con essi il match.

Nemmeno l’avversaria di ottavi, Caroline Garcia, altra giocatrice con classifica migliore e un potenziale da top ten, è riuscita a sottrarsi al sortilegio di Geel, perdendo al tredicesimo gioco un primo set in cui era stata avanti di un break prima di cedere il secondo in volata. E così Kirsten approda ai quarti di un torneo che neppure avrebbe dovuto giocare: la sua prossima sfidante, Agnieszka Radwanska, visto l’andazzo avrà probabilmente richiesto il supporto di una fattucchiera.

Dovesse proseguire nella sua bizzarra trasvolata, Flipkens entrerebbe a far parte di quel gruppo di giocatori e giocatrici che nel tempo hanno sbalordito centrando risultati clamorosi a dispetto di sconfitte subite… prima che il torneo iniziasse. Giocatori come Francisco Clavet, eliminato nelle “quali” a Hilversum nel ’90 e poi vincitore del torneo battendo Eduardo Masso in finale. O come il garrulo ucraino Stakhovsky, sconfitto al turno decisivo del tabellone cadetto da Blaz Kavcic e poi campione a Zagabria nel 2008 con tanto di vittoria in finale sulla prima testa di serie e idolo di casa Ivan Ljubicic. E non si può non approfittare dell’occasione per citare la mitica vicenda di Melinda Czink: sconfitta da una diciassettenne Ana Ivanovic nelle qualificazioni del torneo di Canberra nel 2005, l’ungherese fu ripescata e raggiunse la finale dove fu battuta dalla stessa Ivanovic, la quale conquistò il primo titolo della sua luminosa carriera.

Flipkens può affidarsi allo slice, alla cabala o alla sua stella favorita per fare il botto nel torneo dei perdenti fortunati. Prendendo in considerazione le ultime cinque stagioni, infatti, New Haven risulta essere l’evento che “vanta” il maggior numero di ritiri a tabellone completato e, per ovvia conseguenza, il maggior numero di lucky loser: dall’edizione del 2012 se ne contano ben 12.

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