WTA: aspettando gli US Open, un primo bilancio stagionale. Chi sale e chi scende

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WTA: aspettando gli US Open, un primo bilancio stagionale. Chi sale e chi scende

Le poche certezze, le conferme, le sorprese e i flop di un anno che pare di transizione, tra vecchie stelle a fine carriera e giovani speranze che faticano a esplodere

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Alla vigilia degli US Open, ultimo slam stagionale, si può cominciare a fare un primo bilancio di un’annata con poche certezze e molte sorprese. Quarantaquattro tornei disputati, comprese le Olimpiadi, trentatré diverse vincitrici. Nessuna giocatrice è stata in grado di vincere più di tre tornei.

Nonostante un evidente calo di rendimento rispetto alle ultime straordinarie stagioni, la prima certezza rimane Serena Williams. Tre Slam giocati e tre finali, ma una sola vittoria, la più prestigiosa, a Wimbledon. Il torneo olimpico come pesante passaggio a vuoto, travolta dalla Svitolina.

La seconda certezza, quella che non si aspettava a inizio anno, è Angelique Kerber. La vittoria agli Australian Open ma anche le finali a Wimbledon e a Rio 2016. In mezzo, un’altra vittoria, a Stoccarda, ma anche il flop del Roland Garros. Seconda in classifica e seconda nella Race, sempre dietro Serena, con non poche possibilità di operare uno storico sorpasso. E già qualificata alle WTA Finals.

La terza vincitrice Slam, Garbiñe Muguruza, ha vissuto di un unico grande picco e di tanti risultati mediocri. Quasi due terzi dei punti conquistati durante il 2016 sono frutto della vittoria parigina. Sarà una futura grande campionessa, o una giocatrice solo saltuariamente in grado di esprimere tutto il suo elevatissimo potenziale?

Azarenka, proprio quando sembrava tornata quella di tre anni fa, prima per un infortunio poi per la maternità, si è chiamata fuori. Riuscirà a fare un nuovo grande ritorno? I dubbi sono leciti.

Né Halep né Radwanska sono riuscite a fare quel salto di qualità che molti si attendevano da loro e che è riuscito alla Kerber. Ma mentre la romena dopo un inizio balbettante si è portata a casa un paio di tornei prestigiosi (Madrid e Montreal), la polacca è andata via via afflosciandosi, incapace di cogliere le opportunità che le si sono presentate (la sconfitta con Pironkova al Roland Garros ha probabilmente segnato la svolta in negativo). Saranno mai campionesse Slam? Ai prossimi US Open la prima sentenza.

La ceca Kvitova è una delle più grandi delusioni dell’anno, scivolata fuori dalla top ten e senza nemmeno una vittoria all’attivo, situazione che non si verificava dal lontano 2010 quando era appena ventenne. Il bronzo olimpico pare solo un contentino. Questa settimana cerca il riscatto a New Haven.

Ma i veri flop della stagione sono quattro ex numero 1 del circuito: Sharapova, Wozniacki, Ivanovic e Jankovic. L’algida Masha per l’affaire doping che mina la credibilità di tutta la sua carriera. Le altre tre per la crisi di gioco e risultati. Se per Wozniacki può esserci una parziale giustificazione nell’infortunio che l’ha obbligata ad uno stop di qualche mese (ma i risultati precedenti erano già molto deludenti), per Ivanovic e Jankovic c’è il sospetto che sia arrivato il momento della definitiva flessione, vuoi per mancanza di stimoli o per il logorio fisico e mentale di una lunga carriera.

Alcuni fallimenti illustri ma anche alcuni ritorni in grande stile. Il 2016 ha confermato che Venus Williams è ancora tra le più forti giocatrici del circuito e ha visto il ritorno in top ten di Svetlana Kuznetsova, la russa due volte vincitrice Slam. E mentre le trentenni risalgono il ranking – oltre a Vinci per la prima volta in top ten, anche Stosur, Vesnina e Strycova vanno a gonfie vele -, le teen-ager fanno sempre fatica a imporsi.

Belinda Bencic aveva illuso lo scorso anno che il trend potesse cambiare, ma questo suo 2016 somiglia molto al 2015 della Bouchard. Per la verità la svizzera non è priva di giustificazioni, viste le traversie fisiche che ha dovuto affrontare, e si può confidare in un suo ritorno ad alti livelli nei prossimi mesi. Le sue coetanee, lentamente, crescono. Daria Kasatkina è quella che ha fatto vedere le cose migliori, in grado di mantenere un livello medio-alto per quasi tutta la stagione, ma ancora incapace di raggiungere traguardi importanti: una semifinale e quattro quarti di finale sono i suoi migliori risultati. Jelena Ostapenko, meno tecnica ma più potenza di Bencic e Kasatkina, a Doha ha pescato il jolly raggiungendo la finale, per il resto più ombre che luci. Tra le altre under 21 (nate non prima del ’96), solo Siniakova, Chirico, Osaka e Konjuh sono presenti tra le prime 100 al mondo. Tra quelle un poco meno giovani (nate nel ’95), interessanti i progressi della greca Sakkari, e finalmente consistente la stagione della promessa a stelle e strisce Madison Keys, che non sarà una nuova Williams ma sembra avviata ad una carriera di ottimo spessore.

Tante le meteore, giocatrici in grado di esprimersi ad alti livelli in un torneo o in un certo periodo della stagione, ma incapaci di dare continuità ai propri risultati. Tra queste iscriviamo per ora anche Monica Puig, in attesa di capire se la vittoria di Rio sarà il viatico per una carriera di almeno buon livello o solo un risultato eccellente ma estemporaneo.

Ci siamo spesso riferiti al 2016 come un anno in cui le gerarchie della WTA sono saltate. Se è vero che in molti tornei le teste di serie hanno fatto poca strada, è altrettanto vero però che negli 11 tornei più importanti fin qui giocati (tra Slam, Premier Mandatory/Five e Olimpiadi), solo quello olimpico di Rio ha avuto un risultato oltre ogni aspettativa. La sorpresa Kerber degli Austrialan Open è stata mitigata dai successivi risultati della tedesca e per il resto Suarez Navarro e Karolina Pliskova, non proprio due parvenues, sono le giocatrici meno titolate ad averne vinto uno.

E le italiane? Dopo un inizio spavaldo con le tre vittorie di febbraio (Vinci a San Pietroburgo, Errani a Dubai, Schiavone a Rio de Janeiro), si sono quasi perse le loro tracce. Giorgi figura addirittura tra le peggiori Top 100 dell’anno avendo perso 31 posizioni nel ranking, Schiavone è ormai a fine carriera, Errani è in crisi nera e Knapp è scivolata fuori dalle prime 100. Solo Vinci sta mantenendo un dignitoso standard di rendimento. E dietro di loro continua ad esserci il nulla, la prima delle nostre ventenni, Jasmine Paolini, è al numero 300.

E proprio con qualche statistica basata sul ranking concludiamo l’articolo. Di seguito le 10 giocatrici tra le Top 100 che hanno guadagnato più posizioni nel confronto tra la classifica del 14 dicembre 2015 e quella del 21 agosto 2016:

Nome / Ranking / Differenza
Vania King / 87 /+318
Sorana Cirstea / 88 / +153
Viktorija Golubic / 65 / +102
Elena Vesnina / 20 / +95
Shelby Rogers / 55 / +95
Shuai Zhang / 49 / +90
Kiki Bertens / 21 / +84
Maria Sakkari / 94 / +76
Laura Siegemund / 28 / +71
Kristina Kucova / 77 / +69

E quelle che ne hanno perse di più:

Nome / Ranking / Differenza
Maria Sharapova / 93 / -89
Anna Karolina Schmiedlova / 86 / -60
Sabine Lisicki / 85 / -53
Mona Barthel / 97 / -52
Lesia Tsurenko / 80 / -47
Caroline Wozniacki / 51 / -34
Camila Giorgi / 66 / -31
Margarita Gasparyan / 89 / -28
Denisa Allertova / 90 / -28
Lucie Safarova / 35 / -26

Tra le top ten la Halep è la peggiore avendo perso 3 posizioni, Azarenka e Kuznetsova le migliori avendone guadagnate 15. Tra le teen-ager palma d’oro a Naomi Osaka (+62), poi Kasatkina (+51) e Ostapenko (+45). Le peggiori Ana Konjuh (-18) e Belinda Bencic (-12).

Appuntamento a fine anno dopo le WTA Finals per tirare le somme conclusive.

Massimo Aceti

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