Djokovic prima ci ha parlato di alcuni trattamenti che sta facendo al polso. Di solito voi vi scambiate informazioni o cose de genere, o restate col vostro team? Quanto credi che influirà sulla sua performance?
Beh, non so quanto sia grave la cosa. L’ho visto allenarsi, è difficile fare un paragone dopo essere stati due mesi e mezzo fuori da giochi. Ma io ho avuto molti infortuni nella mia carriera e con chi mi ha chiesto informazione sulle cure sono sempre stato molto aperto e pronto ad aiutarli, no? È sempre un piacere, e so quanto è dura essere infortunati. Spero solo che Novak tornerà ad essere competitivo.

Hai avuto modo di tirare qualche colpo sul nuovo Grandstand?
Sì, l’ho fatto. È un buon campo. È bello e sembra carino.

Quali sono le novità sul tuo infortunio al polso?
Sto meglio, un po’ meglio. È normale avere bisogno di tempo dopo una pausa di due mesi e mezzo. Ho cercato di fare le cose velocemente, soprattutto alle Olimpiadi e poi per competere a Cincinnati, ma il polso mi dava ancora qualche fastidio. Comunque mi fa male ogni giorno di meno. Ho bisogno di tornare ancora una volta a colpire il mio dritto normalmente. Durante il periodo di pausa cerchi sempre di fare un movimento per evitare il dolore, quindi ora penso di poter tornare a colpire il mio dritto, ma ho ancora bisogno di tempo per tornare ad avere fiducia nel mio polso.

A Rio dopo aver vinto l’oro nel doppio non ti avevo mai visto così felice. Quanto è stato importante per te quel momento psicologicamente?
Me lo sono goduto molto, no? Ero stato due mesi e mezzo lontano dalla competizione, anzi dai campi di allenamento. La verità è che sono arrivato lì e solo all’ultimo momento ho deciso che sarei stato in grado di prendere parte al torneo. Ma la motivazione, la passione, condividere i momenti con il team mi ha aiutato molto. Vincere un oro è sempre un momento unico e penso di essermi divertito al massimo durante tutto l’evento. Anche in singolare ci ho provato; ho concluso il torneo veramente esausto, senza energie nel mio corpo.

Quando vedi tutti i miglioramenti fatti dai tornei dello Slam, pensi che il divario con gli altri tornei sia aumentato?
No, gli Slam stanno crescendo sempre più perché loro hanno il potenziale per farlo. Io non credo che siano gli unici tornei a crescere. Bisogna riconoscere i miglioramenti di altri posti, come Montecarlo, un luogo importante per la storia del nostro sport. E allo stesso modo abbiamo Indian Wells che sta migliorando ogni anno ed è un evento grandissimo. Quindi ci sono alcuni che migliorano sempre e altri che restano lì dove sono. Ma questo fa parte del business e la cosa importante nello sport è la salute. La mia opinione è che è importante fare questi passi in avanti e mantenere le tradizioni di alcuni eventi storici.

Per tanto tempo i big four hanno dominato i tornei dello Slam. Cosa pensi dell’attuale situazione dei big four?
Intendi Federer, me, Novak e Andy? I big four, come dici tu, stanno invecchiando (ride). È normale che ci sia una nuova generazione che voglia prendere il nostro posto, ma Novak e Andy sono ancora numero 1 e 2 e sono in una buona posizione nella race. È vero che io sono stato infortunato ma prima ero terzo nella race. Vedremo cosa accadrà in futuro; è vero che noi non resteremo qui per sempre e io sono eccitato per questa parte di stagione.

Abbiamo visto del Potro usare lo slice con il rovescio molto spesso. Quanto è importante quel colpo? È qualcosa che tu hai provato a fare quando eri infortunato al polso destro per attaccare?
È un altro tipo di colpo, tutti i colpi sono importanti. Se hai più opzioni sei un giocatore più completo. Poi ovviamente dipende; lo slice non ha la stessa importanza contro tutti i giocatori. Avere la possibilità di usarlo mi è stato utile durante la mia carriera e sono sicuro che la cosa sta aiutando del Potro. Ma uno slice di rovescio è importante se hai anche un buon rovescio in topspin.