Carina Witthoeft, mini-profilo della prossima avversaria di Roberta Vinci

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Carina Witthoeft, mini-profilo della prossima avversaria di Roberta Vinci

La tedesca, che ha dimostrato grande carattere con Yulia Putintseva, è una ragazza un po’ viziata?

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Sarà la ventunenne tedesca Carina Witthoeft l’avversaria di Roberta Vinci al terzo turno. La tennista di Amburgo ha vinto 6-1 6-7(1) 6-1 sulla ben più quotata Yulia Putintseva. Ha impressionato per la potenza e la continuità dei tre fondamentali, ma soprattutto per la forza mentale che le ha permesso di venire a capo di un match inizialmente dominato e poi improvvisamente tornato in equilibrio. Ha avuto tre match-point nel secondo set, ha finito per perderlo ma ha comunque avuto la forza e i nervi per vincere il match.

La tedesca proviene da una famiglia di tennisti. Il papà possiede due tennis center a Amburgo. La madre insegna tennis, il suo coach non è qui perchè, come ci ha detto in conferenza stampa, sta preparando il suo imminente matrimonio. Chi la conosce bene dice che è una ragazza un po’ viziata, nel senso che le piace stare con gli amici (in particolare col boyfriend Philip, che è anche il suo fisioterapista e qui le fa da coach “ad interim”, come ci hanno spiegato i colleghi tedeschi), restare ad Amburgo e allenarsi senza troppa costanza. È molto attiva sui social network, posta di continuo foto e impressioni. Ha un fisico in linea col tennis moderno: non è un gigante ma il suo metro e 75 cm per 68 kg le garantisce la necessaria potenza. La sviluppa particolarmente col servizio e il dritto. Deve migliorare in particolare sotto rete, dove oggi con la Putintseva l’abbiamo vista sbagliare volèe elementari, specie nella fase finale del secondo set, quando evidentemente sentiva il peso della situazione. È la n.102 del mondo, ma ha chiuso il 2015 al n.65 e ha raggiunto il best ranking nell’Agosto dello scorso anno al n.49. Migliori risultati negli Slam il terzo turno in Australia l’anno scorso e a Wimbledon quest’anno.

Nel match di oggi ha dominato il primo set, vinto di prepotenza per 6-1, poi nel secondo ha continuato a martellare dal fondo, tirando bordate sia al servizio sia durante gli scambi con entrambi i fondamentali, fino a quando ha servito per il match sul 5-4. A quel punto il braccio ha tremato e l’avversaria l’ha beffata al tie-break, ma nel terzo set la giovane tedesca ha avuto la capacità di resettare il cervello e concentrarsi in pieno sul match, ritrovando un servizio poderoso e continuo e la profondità dei colpi dal fondo. In questo modo non ha faticato troppo a strappare il servizio alla kazaka due volte di fila, nel quarto e nel sesto gioco, prima di chiudere 6-1 al quinto match-point.

Roberta Vinci praticamente non la conosce. Sarà il suo coach Francesco Cinà a doversi informare al meglio per preparare la tattica di gara. Per la tarantina probabilmente è meglio incontrare la più inesperta Carina che la più scorbutica Putintseva (che qualcuno ricorderà vittoriosa sulla Knapp al terzo turno dell’ultimo Roland Garros). La Witthoeft potrebbe infatti patire il gioco un po’ d’antan della Vinci, cui non è certo abituata, in particolare gli slice di rovescio. Per quello che si è visto oggi, non sembra infatti dotata di grande tocco, di una gran mano. Di sicuro non è però avversaria da sottovalutare.

In conferenza stampa, la tedesca mostra la sfrontatezza dei suoi ventuno anni quando le chiediamo se teme il rovescio slice della Vinci, così insolito nel tennis di oggi: “No, so che Roberta è una grande campionessa, ma non mi spaventa né lei né il suo rovescio. So che è un colpo molto particolare, ma non mi preoccupa”, ha risposto. Stuzzicata sulle incertezze mostrate nel gioco a rete, la tennista di Amburgo dimostra di essere sicura di sé: “Non credo di dover migliorare il mio gioco a rete più di quello dal fondo. Gioco un buon tennis, poi è chiaro che ogni giorno devo cercare di migliorare”.

 

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