US Open interviste, Raonic: "Ho perso per via dei crampi"

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US Open interviste, Raonic: “Ho perso per via dei crampi”

US Open interviste, secondo turno: R. Harrison b. [5] M. Raonic 6-7(4) 7-5 7-5 6-1. L’intervista del dopo partita a Milos Raonic

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È corretto dire che hai perso per via di un infortunio?
No, crampi.

Quando sono iniziati?
Nel mezzo del secondo set.

Ci sono dei motivi particolari? I nervi?
Un po’ di stress. Non penso che l’idratazione fosse un problema, prendo sempre delle precauzioni. Probabilmente solo i nervi e lo stress.

Era solo alla gamba sinistra o anche in altre parti?
Erano diverse cose.

Anche il tuo polso?
Sì, il braccio sinistro e l’avambraccio destro verso la fine del terzo; entrambi i quadricipiti e un po’ anche l’anca sinistra. Mi aveva colpito un po’ da tutte le parti.

Hai cercato di fare qualcosa per trovare una soluzione?
Alcuni dei crampi più dolorosi ad un certo punto hanno iniziato a passare nel terzo set, ma a quel punto ho iniziato a sentirne altri più piccoli che mi impedivano di tenere in mano la racchetta. Non riuscivo a cambiare impugnatura. Ci sono stati dei punti in cui cercavo di tenere la racchetta con la sinistra per fare stretching con la destra tra un tiro e l’altro e la cosa non ha funzionato.

John McEnroe aveva annunciato che non ti avrebbe seguito per questo torneo. La cosa ha qualcosa a che fare con questo?
No, non penso. Sono stato capace di accantonare la cosa abbastanza bene, credo che oggi mi sia sforzato un po’ troppo fisicamente.

Il match è finito più o meno un’ora fa. Adesso potresti rientrare e giocare?
No, ancora non riesco a portare le mie borse sulle spalle. Persino dopo il match sono rimasto lì per 30 minuti. Appena ho iniziato a prendere le borse ho sentito i crampi alla schiena. Non riesco a ricordare un singolo match perso da me a causa dei crampi.

Tu sei abituato ad avere aspettative elevate e riesci a fronteggiarle piuttosto bene. Ci sono dei motivi per i quali oggi non ci sei riuscito?
Penso di non aver iniziato bene il match. Mi sentivo un po’ appesantito e la cosa mi capita spesso, però poi vincendo il primo set riesci a rilassarti e ti sollevi un po’. Oggi non è andata così e lo stress si è accumulato ancora di più. Io ho continuato a cercare di forzare i miei tiri e mentalmente stavo esitando. Non sono riuscito a superare quella situazione di pressione ed aspettative, come mi era accaduto all’inizio di Wimbledon.

Se potessi tornare indietro di 12 ore, cosa faresti di diverso?
Onestamente non lo so, forse cercherei di essere un po’ più attivo all’inizio del match. Ma comunque ogni cosa che faccio, io la faccio il più meticolosamente possibile. Conto quanti bicchieri di acqua bevo, faccio attenzione a cosa mangio, a cosa consumo, cos’è meglio per me. Tutti questi aspetti. Cerco di essere al top il più possibile.

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