US Open, italiani: storico Lorenzi, Simon ko. Troppo Wawrinka per Giannessi (audio)

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US Open, italiani: storico Lorenzi, Simon ko. Troppo Wawrinka per Giannessi (audio)

Termina la corsa di Alessandro Giannessi: l’azzurro spreca un break di vantaggio nel secondo set, perso al tiebreak. Stan Wawrinka prosegue la sua campagna verso il terzo Slam in carriera. Paolo Lorenzi per la prima volta al terzo turno di uno Slam, avrà Andy Murray. Fabio Fognini esce dopo 5 set di lotta con David Ferrer

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P. Lorenzi b. [30] G. Simon 3-6 6-2 6-2 6-7(1) 7-6(3) (da New York, Vanni Gibertini)

Il sogno del terzo turno a New York, che all’inizio sembra irraggiungibile, poi pian piano si avvicina fino a quasi toccarlo, sfugge via, ma alla fine diventa realtà. Con un incredibile altalena di gioco e di emozioni Paolo Lorenzi ha raggiunto per la prima volta il terzo turno in un torneo dello Slam sconfiggendo la testa di serie n.30 Gilles Simon in una maratona di 4 ore e 54 minuti. Sembrava fatta nel quarto set, quando in vantaggio per 2 set a 1, 4-2 e 40-0 Lorenzi aveva il match in pugno. Ma un doppio fallo e due belle risposte rimettevano in gara il francese, che dall’alto della sua esperienza dominava il tie-break e diventava il naturale favorito del match. Il senese ancora una volta aveva la chance si servire per il match sul 5-4 del quinto set, ma qui si perdeva in un doppio fallo e due errori gratuiti, fallendo ancora una volta l’appuntamento con la storia. Ma si trattava solo di aspettare qualche minuto in più, perché nel tie break decisivo era proprio Lorenzi il più solido, nonostante la stanchezza ed i crampi, e poteva così abbandonarsi alla gioia allargando le braccia ed abbandonando racchetta e cappellino sul terreno di battaglia.

La pioggia che aveva disturbato lo svolgimento della quarta giornata a New York aveva ritardato l’incontro tra Lorenzi e Simon di parecchie ore: programmato non prima delle 12.30, i due giocatori hanno giocato il primo “quindici” solamente alle 18.42. All’inizio si trattava di traffico a senso unico in direzione “francese”: Lorenzi palleggiava da fondo, ma sbagliava molto di più e non sembrava avere nessun’arma per potersi procurare il punto, a parte qualche estemporanea palla corta di rovescio. Nonostante un turno di servizio un po’ problematico sul 3-1, il transalpino su issava piuttosto agevolmente sul 5-1, si vedeva annullare un set point da una volèe di rovescio di Lorenzi, poi smarriva un attimo il filo del gioco ma finiva per mettere in cascina il primo set per 6-3 alla quarta opportunità.

Quando tre diritti sbagliati costavano un nuovo break all’azzurro nel terzo game del secondo set, si temeva che la partita potesse scivolare rapidamente nelle mani di Simon, che però non aveva fatto i conti con la reazione di Lorenzi, il quale vedendo che non si riusciva a cavare un ragno dal buco con gli scambi da fondo, provava a cercare più spesso la via della rete, sfidando soprattutto il passante di rovescio di Simon con il diritto lungolinea. Un game da 14 punti valeva a Lorenzi il controbreak, anche perché sull’unica palla game il francese appoggiava con troppa sufficienza una facile volée di diritto alta sulla rete e si faceva poi scavalcare da un lob difensivo. Da quel momento i colpi da fondocampo di Simon cominciavano a vacillare, il numero dei gratuiti iniziava a salire vertiginosamente e lo score vedeva un parziale di 9 game a 1 e 12 a 2 in favore dell’italiano, che si portava così in vantaggio per 2 set a 1.

Prima dell’inizio del quarto parziale qualche goccia di pioggia ritardava l’inizio del gioco, ma fortunatamente solo di pochi minuti. Lo spettacolo regalato dalla partita non è di quelli che attirano le grandi folle, tanto che il membro del Board ATP Giorgio di Palermo seduto di fianco a noi si rammaricava del gran pubblico assiepato sul campo attiguo per guardare un doppio femminile, molto più numeroso di quello sugli spalti del Campo 11 per Lorenzi e Simon. Tre break nei primi quattro game mandavano Lorenzi avanti per 4-1, il servizio di Simon era davvero morbido e le manovre del toscano andavano sempre a sollecitare i passanti del nizzardo che trovavano spesso e volentieri le volèe smorzate di Lorenzi. A questo punto però cominciavano ad arrivare i crampi a rompere le uova nel paniere dell’azzurro: prima la mano, poi i due bicipiti femorali: “Fortunatamente l’altro giorno dal fisioterapista mi avevano detto che i crampi possono essere trattati durante il cambio di campo – ha spiegato Lorenzi – e così mi sono fatto massaggiare, ho preso 7-8 bustine di sali ed ho bevuto altri liquidi, oltre agli otto litri che avevo preparato per il match”. Dal 4-2 40-0 si vedono un doppio fallo di Lorenzi e due belle risposte di Simon che iniziavano la giostra di 5 break in sei giochi. Nel tie-break il dominio del francese era pressoché totale, anche perché i crampi impedivano a Lorenzi di usare le gambe per il servizio.

Il quinto set, anche se ovviamente non di eccelso valore tecnico, visto che i protagonisti erano in campo ormai da quasi quattro ore, suppliva agli errori con l’incertezza del risultato: parte del pubblico del centrale, finito l’incontro tra Johnson e del Potro, si riversava sul Campo 11 per vedere la fine del match. Era ancora una volta Lorenzi ad andare avanti di un break sul 3-2, ma al momento della verità, servendo per il match sul 5-4, si inceppava sui due match point con un doppio fallo ed un diritto facile in rete, consentendo poi a Simon di esaltarsi nei successivi punti in particolar modo con uno splendido passante di rovescio lungolinea.
Il tie break decisivo vedeva il cambio campo sul 3-3, che veniva poi seguito da un assolo di Lorenzi, capace di chiudere per 7-3.

Questa vittoria e la contemporanea sconfitta di Fognini assicurano a Lorenzi il n.1 d’Italia a partire dalla settimana prossima, ed una posizione nel ranking ATP di n.35. A meno che non batta Andy Murray al prossimo turno,… ma forse non è il caso di spingersi così in là.

 

[3] S. Wawrinka b. A. Giannessi 6-1 7-6(4) 7-5 (da New York, Chiara Gheza e Luca Baldissera)

Alla ricerca del sogno di un terzo turno Slam, e al suo primo incontro con un top-ten, il numero 243 ATP (top ranking 126), l’azzurro Alessandro Giannessi, scende in campo contro il numero 3 del mondo, e due volte vincitore Slam, lo svizzero Stan Wawrinka. Scende la sera su un Louis Armstrong Stadium rinfrescato dalla pioggia della giornata, il pubblico non è numerosissimo ma partecipa con entusiasmo. Pronti, via, e già il primo game dura ben 16 punti, con Stan al servizio, e tre occasioni di break non sfruttate dall’azzurro. Va a servire Giannessi, si trova subito sotto 0-40, ma recupera e pareggia, 1-1. Da lì in avanti, appare crescente l’affanno di Alessandro, e un Wawrinka non eccezionale ma sufficientemente solido gli va via con una serie di 5 game consecutivi, dei quali solo il sesto – dieci punti – è stato lottato. 6-1 Stan con due break, sembra segnata.

Reagisce però con orgoglio Alessandro in apertura di secondo parziale, conquista il break al quarto gioco salendo 3-1 (break alla quarta occasione, il game è durato ben 20 punti), conferma a 15 allungando sul 4-1, gioca bene ora l’azzurro, non solo con il suo tipico gran drittone mancino ma anche con tocchi pregevoli e smorzate da applausi. Purtroppo, arrivato a servire per il parziale sul 5-3, sente la pressione, si arrampica lo stesso a set point ma Wawrinka annulla con un’accelerazione di dritto che non lascia scampo, l’impressione è che l’occasione sfuggita verrà pagata cara. Il che puntualmente avviene, con lo svizzero che sale di ritmo e pesantezza di palla, probabilmente infastidito dal rischio corso, trova il contro break, impatta sul 5 pari, e dopo due game senza ulteriori scossoni il set approda a un tie break giusto per quanto visto in campo. Il set point sfumato certamente pesa, ma Stan nella circostanza non ha dato possibilità a Giannessi. Nel tie break Wawrinka va subito 2-0, Alessandro recupera ma poi restituisce subito il minibreak, e da lì si continua seguendo i turni di battuta fino alla chiusura per 7-4 da parte di Stan. Peccato, il set è stato alla fine molto equilibrato, ma era percepibile che l’azzurro stesse giocando a tratti vicino al suo massimo, mentre lo svizzero aveva ulteriori margini tecnici e di potenza da mettere in campo all’occorrenza, ed è stato esattamente quello che ha fatto.

Al termine del secondo parziale buona parte del pubblico si alza e abbandona lo stadio, come intuisse che l’incontro è oramai segnato. Giannessi non è però d’accordo con la folla di New York e lotta su qualsiasi palla correndo in ogni direzione per recuperare i colpi profondi di Wawrinka. Stan alza il suo livello di gioco nel corso dell’ottavo game, ottenendo ben due palle break, che Alessandro annulla coraggiosamente con una giocata a rete e un servizio vincente. L’atmosfera, malgrado gli spalti deserti, sul campo è calda. I due contendenti danno vita a duelli nei pressi della rete. Giannessi fatica sul suo turno di servizio mentre nel game successivo, l’undicesimo, Wawrinka tiene la battuta a zero. Stan sembra deciso a non perdere altro tempo. Ad Alessandro non resta che arrendersi alla superiorità dell’avversario. Giannessi con un errore consegna il match nelle mani di Wawrinka ed esce dal campo a testa alta. Nel prossimo turno lo svizzero incontrerà il vincitore dell’incontro tra Alexander Zverev e Daniel Evans.

Risultati:

P. Lorenzi b. [30] G. Simon 3-6 6-2 6-2 6-7(1) 7-6(3)
[3] S. Wawrinka b. A. Giannessi 6-1 7-6(4) 7-5
[11] D. Ferrer b. F.Fognini 6-0 4-6 5-7 6-1 6-4

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