Povero Nadal tradito dall’età (Clerici), Parti forte, toglile riferimenti e falla venire a rete (Bertolucci), Non più Fab Four, sono rimasti solo in due (Azzolini), Vacilla il tennis dei superuomini: fuori Nadal (Lombardo), Nadal senza ruggito. Tre francesi ai quarti (Semeraro)

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Povero Nadal tradito dall’età (Clerici), Parti forte, toglile riferimenti e falla venire a rete (Bertolucci), Non più Fab Four, sono rimasti solo in due (Azzolini), Vacilla il tennis dei superuomini: fuori Nadal (Lombardo), Nadal senza ruggito. Tre francesi ai quarti (Semeraro)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Povero Nadal tradito dall’età

 

Gianni Clerici, la repubblica del 6.09.2016

 

Nuova sconfitta di Nadal in uno di quegli Slam che in un tempo abbastanza recente erano alla sua portata, ci sono varie componenti. Per prima, gli incidenti muscolari che hanno diminuito l’efficienza del polso, che è sempre stato un punto determinante del movimento di un diritto inventato, per il quale lo stesso Scriba non ha trovato un nome, sia che tentasse la dubbia definizione ‘a pala di mulino’, sia l’altra, a uncino, come l’uppercut. Quella chiusura del movimento con il polso gli aveva consentito non solo un diritto anomalo, da destra verso sinistra, ma una traiettoria nuova, una palla che giungeva con un’insolita rotazione, e che rimbalzava sopra la spalla di avversari ormai abituati a rimbalzi meno alti. Non sono un medico, e quindi non in grado di azzardare le ragioni dell’ infortunio che tuttavia un dottore di grande esperienza, insieme a un chiropratico non meno esperto, mi anticiparono 4 o 5 anni addietro: se non avesse seguito i loro consigli, e non si fosse prestato ogni tre mesi a cure specifiche, Nadal non sarebbe durato a lungo. Oltre a ciò, non va sottovalutata la qualità del giovane francese Pouille, prodotto non Povero Nadal tradito dall’usura l’era degli Slam adesso è lontana Us Open, Rafa battuto da Pouille l’ultima novità del sistema francese solo dai geni matripaterni, ma dal sistema che noi italiani non abbiamo imitato dai francesi, quelli dei licei tennistici quando, negli anni ’60, un Club denominato Amici del Tennis tentò invano una rivoluzione contemporanea a quella degli Amis du Tennis, che condusse due grandi ex-tennisti alla direzione della federazione francese Philippe Chatrier, poi presidente della Id, e Gil De Kermadec, il primo a servirsi della macchina da presa con lo scopo di perfezionare la tecnica di gioco. Se i Moschettieri francesi erano stati l’effetto di un felice dopoguerra e di nascite benedette, i francesi son stati, da questo ultimo dopoguerra, i più continui nel produrre tennisti di vertice, in onorevole quantità. A questo ha giovato anche una immigrazione che ha spinto i Noah e gli Tsonga sui campi rossi. Lucas Pouille è l’ultimo esempio di un ragazzo diplomato all’Insep e insieme assistito da una Federazione che ritiene, pressoché sola al mondo, che gli studi siano complementari allo sport. Anche questo è un aspetto, forse non trascurabile, della sconfitta di Nadal. Che, per conto suo, rimane un grande esempio di sportività e umana civiltà. per l’accettazione che ha mostrato di una sventura sportiva

 

Parti forte, toglile riferimenti e falla venire a rete

 

Paolo Bertolucci, la gazzetta dello sport del 6.09.2016

 

Non voglio certo prendere il posto di coach Cinà, da anni sapiente condottiero di Roberta Vinci, ma se mi trovassi davanti alla nostra giocatrice in vista del quarto contro Angelique Kerber le sussurrerei alcune cose. Roberta, sappiamo che la condizione fisica non è delle migliori ma gli alibi non hanno mai fatto parte del tuo modo di concepire lo sport. Devi toglierti di dosso la tensione che ti ha tolto la tranquillità nelle partite precedenti. Lei è forte di testa e devi rimanere in scia dalle prime battute senza farla scappare. Si muove come una lepre lateralmente, ma sai anche che incontra qualche difficoltà nella corsa in avanti. La tua avversaria predilige da sinistra lo slice esterno sulla prima di servizio e dovrai curare con particolare attenzione quel lato. Ricordati che con la seconda fatica a trovare la profondità: potrai metterle pressione con una risposta aggressiva. Negli scambi da dietro non accettare il braccio di ferro, varia le soluzioni, non darle riferimenti e cambia ritmo in continuazione. Usa e abusa del back per tenere bassa la palla e sfrutta con intelligenza la palla corta. Se non vuoi rischiare gioca, con il taglio sotto, un colpo a metà campo per farla a venire a rete e presta attenzione a non lasciare scoperto il lato destro. Se riuscirai a partire bene e a imbrigliarla in questa ragnatela, la Kerber potrebbe smarrire punti di riferimento e rivelarsi vulnerabile. Non sarà facile arginare la sua potenza ma tu hai i mezzi tecnici e l’intelligenza tattica per tenerla a freno: se ti troverai testa a testa, per coraggio e intelligenza non sei seconda a nessuna.

 

Non più Fab Four, sono rimasti solo in due

 

Daniele Azzolini, tuttosport del 6.09.2016

 

Ormai al tramonto, i Favolosi allungano le loro ombre sul futuro del tennis. È un fenomeno naturale, ma è impossibile stabilire se sarà di lunga durata. L’unica certezza che la storia ci consente, è che non sarà per tutti allo stesso modo. Ma siamo nella via di mezzo, per restare al nostro sport, e non è il momento di fare previsioni Tutt’al più, quello di prenderne atto. Boris Becker lo ha fatto con i suoi modi tranchant, ottenendo in cambio salve di insulti sui social mondiali: «Di Fab ormai ne vedo solo due», ha sentenziato. Uno è il suo allievo, il Djokei; “problemi personali” permettendo. L’altro è Murray, che ora sembra un po’ più Fab degli altri. Nervi permettendo. Ma i Fab erano “four”, non per mente, e Becker ha spesso suggerito l’impressione di non avere in grande simpatia Lennon e McCartney, cioè Nadal e Federei un tempo più favolosi degli altri due. E giunto il momento di cancellarli dalla scena? C’è chi to pensa, e lo dice. Nei giorni scorsi l’avvocato Morelli, al seguito delta sua patrocinata Eugenie Bouchard, ha fatto sapere alla federazione americana di avere in serbo una causa milionaria per la caduta della canadese negli spogliatoi (l’anno scorso), eseguita con volteggio carpiato e testata sul muro. Ma ha concluso generoso: «Aspetterò che gli Us Open siano finiti, il tennis senza Federer non se la passa bene, e né io né la Bouchard abbiamo l’intenzione di rendere più gravosi questi giorni del torneo». Anche fra i giocatori prevale la convinzione che senza Federer, il tennis sia più piccolo. Ma il problema è un altro: se il tennis non se la passa bene, come se la passano Rafa e Roger? Severin Luthi, coach in seconda di Federei; sostiene convinto che a gennaio Roger sarà in grado di vincere. «Magari uno Slam», chiosa Luthi, che dorme con un santino del suo protetto sul comodino. Aspettiamo, dunque. Dal clan svizzero giungono quasi quotidianamente segnati entusiastici sulla ripresa fisica di Roger. O ne sono davvero convinti, o stanno agitando la macchina pubblicitaria, per riprendere quanto possibile dal ritorno dell’antico guerriero. Nessuno, di fatto, si addentra nel…… Sarà per la prima volta in 15 anni fuori dalla Top Ten. Rafa lo abbiamo visto luridi notte. Pouille, che l’ha battuto, ha messo in mostra una palla più veloce, più potente. Nadal ha risposto con il fisico, ingaggiando battaglia e smarrendo il filo solo dopo due rimonte e tre match point annullati. «Non sono felice, ma ora so che posso tornare a certi livelli», ha spiegato Nadal «Credo di poter avere ancora due buone stagioni». Le stesse che d’ufficio si assegna Federer. Con Pouille, gli Us Open hanno portato quattro under 24 negli ottavi. Fab Four o meno, il futuro sta compiendo i primi passi.

 

Nadal senza ruggito Tre francesi ai quarti

 

Stefano Semeraro, la stampa del 6.09.2016

 

Una volta le partite cosi le vinceva lui. Al quinto set, salvando tre matchpoint, e piazzando l’unghiata finale. Ovviamente mancina, ovviamente di diritto. Stavolta invece a Rafa Nadal è mancato l’ultimo dettaglio: il ruggito. Avanti 4-3 al quinto e 30-0 sul suo servizio si è fatto rimontare dal tennis biondo e postadolescenziale (22 anni) di Lucas Pouille, n.25 del mondo, grande promessa del tennis francese che sradicando Nadal da New York (6-1 2-6 6-4 3-6 7-6) probabilmente ha iniziato seriamente a mantenersi. Non è invece riuscito a stringere il bullone quando serviva, il Nijo ultratrentenne, si è fatto riacchiappare, trascinare al tie-break e dopo aver salvato “alla Nadal” tre matchpoint ha fallito il più comodo dei diritti sparacchiandolo a metà rete. II punto era fatto e lo avrebbe portato al matchpoint con il servizio a favore. Invece avanti va Lucas, mamma finlandese e papa francese, gran servizio, diritto e rovescio che partono facili facili. A Roma era arrivato in semifinale abbastanza casualmente (due ritiri), i quarti a Wimbledon e a Flushing Meadows – dove ha vinto gli ultimi tre turni al quinto set – sono la conferma di un talento autentico e adattabile. Nei quarti, dove era già approdato Tsonga, a Pouille tocca un derby con Monfils, per la gioia della Francia che sogna di ritrovare una grandeur che manca, nello Slam, dal trionfo a Parigi di Yannick Noah (1983), nel frattempo ridiventato capitano di Davis, e domenica notte ebbro di gioia in tribuna. Allez, les bleus. E adelante, Nadal. «Avrei dovuto vincere prima di tirare quel diritto», spiega l’ex number one. «Ma ora non posso impazzire per un colpo sbagliato. Non è stato sicuramente un problema fisico (ma il polso è ancora dolorante, ndr), né mentale. A 30 anni e con 14 Slam vinti non sento la pressione, ho solo bisogno di fare autocritica. L’anno scorso c’era qualcosa di strano nella testa, giocavo sotto stress, adesso ho ricominciato a divertirmi». Ricominciare a vincere (negli Slam) è possibile, campeòn. Ma il Tempo rema contro.

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