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Roberta Vinci è uscita dalla sala conferenze stampa del suo fine torneo con i giornalisti italiani che quasi la imploravano: “Roberta non ti ritirare! Torni l’anno prossimo a giocare l’US Open?”

E lei: “Eh eh ragazzi, quante volte me lo chiederete d’ora in avanti? Ve lo dirò a fine anno…dai su”.

Certo che ce lo dirà, ma io sono già convinto che non si ritirerà.

L’idea le era venuta già l’anno scorso, dopo il clamoroso annuncio a sorpresa di Flavia Pennetta, che colse quasi tutti in contropiede mentre riceveva il trofeo del suo primo Slam, inclusa Roberta che era in piedi al suo fianco con in mano l’assegno del secondo premio.

Roberta ha un anno meno di Flavia, l’idea di ritirarsi più o meno alla stessa età non poteva non affacciarsi alla sua mente. Ma ecco qui quel che mi fa ritenere che non ne seguirà l’esempio.

1) Roberta è diventata top ten dopo aver vinto il torneo di San Pietroburgo. Non ci fosse mai riuscita si sarebbe forse demoralizzata, persuasa di essere poco fortunata.

2) Lunedì prossimo, pur avendo perso tanti punti (870) perché non è stata in grado di ripetere la finale di un anno fa, ha comunque raggiunto i quarti di finale. Quindi retrocederà in classifica ma non poi così tanto. Lunedì dovrebbe essere n.15 del mondo. Una posizione che potrebbe anche migliorare da qui alla fine dell’anno.

3) In questo e altri tornei Roberta si è resa conto, perfino nel match perso con la Kerber relativamente al primo set, di essere competitiva con tutte le migliori tenniste del mondo. La tedesca è n.2 del mondo in corsa per diventare n.1.

4) Fra le migliori del mondo ci sono ancora le due Williams che, quasi 35 Serena e 36 anni Venus, sono più anziane di lei. E forse più malmesse di lei…Venus ha il morbo di Sjogren, Serena lotta contro il peso e altri acciacchi

5) La Sharapova non c’è e non si sa quando la riammetteranno. L’udienza è a fine mese. Se non le riducono la pena Maria non potrà ricominciare a giocare fino a gennaio 2018.

6) La Muguruza e la Radwanska sono in crisi e non imbattibili, campionesse imbattibili non sembrano esserci più.

7) Roberta, quando sta bene, non fatica molto a giocare. Non ha il tennis stressante, tutto di corsa e di fisico, di Sara Errani. Fatte le debite proporzioni è un po’ come Roger Federer, una tennista che gioca in scioltezza un tennis fluido. Può cavarsi ancora grandi soddisfazioni, finché si diverte a giocare e se non le pesano i viaggi.

8) Ormai, grazie alla vittoria su Serena, ai 4 quarti di finale raggiunti qui in 5 anni, tutto il mondo del tennis la conosce, la rispetta, la ammira. E’ una bella spinta per chi volesse appendere invece la racchetta al chiodo sentirsi apprezzati ovunque. Lei ha dimostrato di tenerci, di essere felice per l’incoraggiamento sempre ricevuto dal pubblico americano. Qui, se non è una star, quasi lo è. La gente la riconosce per strada e le chiede l’autografo. Perché rinunciarci per andare in pensione quando può ancora divertirsi?

9) Facendo relativamente poca fatica, sfruttando la sua posizione di testa di serie in tutti i tornei, potrà difendere abbastanza facilmente una posizione tra le top 20.

10) Una posizione tra le top-20 significa garantirle fra premi, sponsor, gettoni di presenza qua e là, e da n.1 d’Italia, minimo un milione di euro. E se ottenesse buoni risultati anche di più? Perché dovrebbe buttare dalla finestra tutto questo ben di Dio?