US Open, donne: inarrestabile Serena Williams, non basta un'ottima Halep

US Open

US Open, donne: inarrestabile Serena Williams, non basta un’ottima Halep

Simona Halep gioca un’ottimo quarto di finale, ma deve arrendersi al terzo set alla regina del ranking Serena Williams. Ancora respinto l’assalto di Kerber al numero 1 del mondo. Serena resta in corsa per il suo Slam numero 23

Pubblicato

il

 

[1] S. Williams b. [5] S. Halep 6-2 4-6 6-3 (da New York, Chiara Gheza)

Serena Williams con i suoi 34 anni è alla 17ma apparizione agli US Open mentre Simona Halep gioca per la 7ma volta in carriera sul cemento di Flushing Meadows. Serena conduce nettamente nel computo degli scontri diretti avendo trionfato in sette occasioni su otto incontri, escludendo Indian Wells del 2015 quando la statunitense fu costretta a ritirarsi senza nemmeno scendere in campo a causa di un infortunio al ginocchio.  Fin qui la Williams non solo non ha mai perso un set, ma soprattutto non ha mai smarrito il servizio e ha concesso una sola palla break in tutto il torneo a Johanna Larsson nel terzo turno.

La serata si è fatta gradevolissima, niente vento, un bellissimo tramonto godibile dai piani alti dell’Arthur Ashe, con tetto ora aperto. Sono le 19 ora di New York quando fanno il loro ingresso in campo Serena e Simona, il pubblico è quello delle grandi occasioni, considerando anche che i costosissimi ticket per la night session di oggi, oltre all’interessante quarto di finale che ci apprestiamo a seguire, sono validi per l’attesissimo confronto tra Juan Martin Del Potro e Stan Wawrinka che andrà in scena al termine del match femminile.
Pronti, via, e Serena fa subito capire le sue intenzioni, tre ace nel primo game, poi break di forza e altri due ace. 3-0 in un battito di ciglia. Ma Simona non si lascia intimidire, reagisce subito, e complice qualche incertezza della statunitense, tiene il servizio a 30, si conquista due palle del contro break nel game successivo, e alla seconda occasione grazie a un errore di dritto della Williams rientra in partita, 2-3. Il sesto gioco è lottatissimo (ben 14 punti e 9 minuti di gioco): Serena arriva nuovamente a palla break sul 30-40, Simona annulla incassando un errore in risposta della Williams, si alternano quindi due vantaggi per Halep e altre due palle break per Serena, che alla terza opportunità si vede regalato il 4-2 e servizio da un imperdonabile doppio fallo di Simona. La giocatrice di casa è “on fire”. Tiene il successivo game al servizio e conquista il secondo break consecutivo in un ottavo gioco che le permette di fare suo il primo set. Chiave del parziale una serie di 11 punti a 2 in favore di Serena a partire dalla fine del decisivo sesto gioco.

Serena Williams non ha nessuna intenzione di dare respiro alla povera Simona. Tiene immediatamente il servizio e nel secondo game si guadagna ben sei palle break che con coraggio la Halep annulla. La determinazione della rumena viene premiata e dopo oltre dieci minuti di gioco Simona riesce a tenere la battuta. La Halep conquista poi due break point nel gioco successivo ma Serena li annulla senza alcuna pietà piazzando due ace consecutivi. Proprio il servizio tradisce però la Williams che concede un’altra palla break commettendo doppio fallo. Simona lotta su ogni palla, rispondendo ai potenti colpi dell’avversaria fino a strapparle la battuta per la prima volta nell’intero torneo e ad andare in vantaggio per 2-1 dopo un’ora esatta di gioco. Serena subisce il colpo e ha il primo passaggio a vuoto dell’incontro. La Halep ne approfitta per confermare il break e portarsi 3-1 con un relativamente facile turno al servizio. La Williams lancia un urlo liberatorio per caricarsi dopo essere riuscita a fare suo il quinto gioco solamente ai vantaggi grazie a battute pressoché imprendibili. Il numero degli errori non forzati della giocatrice statunitense arrivano a essere fin qui addirittura 24 e regalano a Simona la possibilità di volare 4-2. Con il quindicesimo ace (199 km/h!)  Serena tiene a 0 il successivo turno di servizio. La Williams appare però sempre più contrariata e ne ha ben donde perché la Halep sta giocando un tennis intelligente ed efficace. La Halep sul 5-2 gioca il suo primo set point ma Serena lo annulla con una seconda vincente. Simona si arrabbia con se stessa e si sfoga prendendo a racchettate l’incolpevole cemento dell’Arthur Ashe. Alla rumena resta però ancora una possibilità di conquistare il secondo parziale sul proprio servizio. La tensione arriva alle stelle, la Williams commette un errore sulla palla break e la Halep si conquista un set point che Serena annulla con un dritto potente e angolato. La giocatrice di casa riesce a cancellare un’altra palla che avrebbe regalato il set all’avversaria, ma Simona non vuole mollare e arriva a giocarne una quarta. La Williams sembra una leonessa ferita e sulla seconda di servizio dell’avversaria piazza due risposte terrificanti. La Halep non si scompone e al quinto set point induce l’avversaria in errore e fa suo il parziale. Nel corso del set Serena ha avuto addirittura 12 palle break senza mai riuscire a trasformane una.

Nell’inizio del terzo set le due atlete continuano a giocare a un livello altissimo. La Williams è nervosa tanto da cacciare la telecamera di ESPN al cambio campo successivo al terzo gioco. Nel quarto game una Serena determinata approfitta di un improvviso calo di tensione della Halep per strapparle il servizio e andare a condurre 3-1. Si toccano le 2 ore di gioco e Simona sembra provata dai chilometri macinati sul campo. La Williams invece è decisa a chiudere il discorso grazie a potenza e precisione ritrovate. La statunitense si ritrova così a condurre per 5 giochi a 3 conquistando la possibilità di servire per un posto in semifinale. Serena non sbaglia. Con un servizio vincente si regala il prime-time di domani contro Karolina Pliskova che ha incontrato e sconfitto una sola volta nel 2014 a Stanford.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement