US Open interviste, Nishikori: "All'inizio ero frettoloso e falloso. La pausa mi ha aiutato molto"

Interviste

US Open interviste, Nishikori: “All’inizio ero frettoloso e falloso. La pausa mi ha aiutato molto”

US Open interviste, quarti finale: [6] K. Nishikori b. [2] A. Murray 1-6 6-4 4-6 6-1 7-5. L’intervista del dopo partita a Kei Nishikori

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Con tutta la pressione e con una posta in palio così importante, come descriveresti il tuo approccio mentale alla partita?
È stato un incontro molto difficile in cui sono partito male ed ho perso 6-1 il primo parziale. Tutto troppo veloce, ero frettoloso e facevo molti errori non forzati. Ma dopo la sospensione per la pioggia ho parlato con il mio coach e ho cercato di modificare un po’ il mio gioco. Ho ripreso il giusto ritmo. Ci sono stati molti break oggi. Soprattutto il quinto parziale è stato molto duro. Conducevo 4-3 40-0 e ho perso il servizio. Molti alti e bassi ma ho cercato di calmarmi ed è la cosa più importante che ho fatto oggi. Gli ultimi due giochi ho preso dei rischi e ho vinto. Partita di stretta misura e sono contento di averla vinta.

Entrambi avete avuto alti e bassi. Ci sono stati notevoli cambiamenti di situazione durante il match. Sembrava anche che il pubblico stesse dalla tua parte. Lo hai percepito? Ti ha dato energia e fiducia?
Ero troppo concentrato sulla partita per sentirlo. Però la folla mi ha di sicuro aiutato a rientrare in partita. Nel quarto e nel quinto set ho giocato il mio miglior tennis. Un grande match.

La sospensione dello scambio a causa di un forte rumore all’inizio quarto set credi sia stata una decisione corretta?
Sì, assolutamente. Ho perso la concentrazione. Non so cosa sia successo ma devono far sì che non succeda più.

Dopo l’interruzione per pioggia ci è sembrato che lavorassi maggiormente sui punti. Cosa ti hanno detto Michael (Chang ndt) e Dante (Bottini ndt)?
Il primo set l’ho perso per colpa mia. Sbagliavo troppo. Ero frettoloso, come ho già detto. Gli ho dato tante opportunità facili. Durante la pausa abbiamo parlato di tante cose e i cambiamenti che ho fatto hanno funzionato.

Due grandi nazioni con cultura tennistica, Giappone e Gran Bretagna. Sei il primo giapponese a battere un britannico nell’Open degli Stati Uniti. Fred Perry batté un giocatore giapponese in cinque set. Tu hai battuto Murray in cinque set. Cosa significa fare la storia per te?
Significa molto anche perché contro Andy ho perso spesso. Sette volte contro una vittoria sino a oggi. E soprattutto su questo palcoscenico è stata per me una grande opportunità giocare questa partita. Ero fiducioso e pronto a giocarmela. Abbiamo già disputato incontri così lunghi; in Coppa Davis eravamo vicini alle 5 ore e ho perso. È davvero una grande rivincita.

Descrivici prima il diritto di del Potro e poi il rovescio di Wawrinka, dal momento che non sappiamo ancora chi affronterai (sfiderà Wawrinka, ndt).
Credo che il primo abbia il miglior diritto del circuito attualmente. Il più pericoloso. Adesso alterna anche più rovesci liftati e in slice. Del rovescio di Wawrinka dico la stessa cosa. Il suo rovescio a una mano è sicuramente il migliore. Anche Andy e Novak hanno un grande rovescio ma lui riesce a colpirlo molto bene. Sarà un match divertente questa sera: grande rovescio contro grande diritto.

Hai avuto buoni risultati a rete oggi. È stata una decisione consapevole quella di attaccare più spesso contro Andy?
Beh, ho visto delle opportunità per farlo oggi e così ho cercato di essere aggressive. Era quello che dovevo fare. Specialmente contro Andy che ha una grande difesa. Non so perché ho fatto servizio-volée oggi, così spesso, ma me la sentivo e funzionava. È stata un’ottima variante farlo così spesso oggi.

Sembri una persona calma, moderata. Lo US Open è una bolgia. Perciò, come mai hai tanto successo qui, più che negli altri tornei dello Slam?
Non lo so. Forse il campo e le palle; vivo in Florida e questo mi aiuta. Venire qui a prepararmi è stato facile per me. Amo il pubblico. Mi dà più motivazioni. È un po’ diverso rispetto agli altri Slam. È un po’ come una grande festa sul campo. È eccitante.

Il tuo comportamento in campo è unico. È difficile capire se hai appena vinto grazie ad un magnifico punto oppure se hai perso il servizio. Sembri sempre umile in entrambi i casi. Perché? È il tuo modo di gestire lo stress?
Sì, cerco di restare calmo. Di certo non sono il giocatore più chiassoso del circuito. Sono più calmo anche nel privato. Cerco di mostrare i miei attributi in campo e la mia energia. Ma la cosa più importante è non avere troppi alti e bassi, soprattutto bassi. Cerco di restare sempre positivo.

Nel quinto e nel quarto set pensi di aver giocato il miglior tennis della tua carriera? Semifinali e finale due anni fa: quanta sicurezza ti dà sapere di esserci già arrivato prima. Quanto sei desideroso di ritornare ad avere quella opportunità?
È difficile dire se sia stato il mio miglior tennis, ma in alcuni momenti ho giocato benissimo. Sentivo molto bene la palla. Credo di aver perso due o tre volte il servizio al quinto parziale. Quindi, non può essere il mio miglior tennis, ma ho giocato comunque molto bene per battere Andy. Soprattutto negli ultimi giochi con tutta la pressione addosso. Specialmente quando ho perso il servizio sul 4-3 e ho dovuto riprendermi. È stato un momento critico e che sicuramente mi aiuterà sotto il profilo dell’esperienza. Non vedo l’ora di giocare di nuovo la semifinale.

Traduzione di Roberto Ferri

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