US Open, uomini: Djokovic batte Monfils in quattro set di follia, settima finale a New York

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US Open, uomini: Djokovic batte Monfils in quattro set di follia, settima finale a New York

Novak Djokovic approda in finale battendo Gael Monfils, che va a sprazzi ma si prende un set. Match giocato senza senso dal francese, che quasi riesce a mandare in confusione anche il numero uno del mondo. Nole giocherà per il suo terzo titolo a New York

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[1] N. Djokovic b. [10] G. Monfils 6-3 6-2 3-6 6-2 (Da New York, il nostro inviato)

Stats Djokovic-Monfils

Ore 15.00 di un afoso pomeriggio a Flushing Meadows, siamo ben oltre i trenta gradi, ma soprattutto c’è una cappa di umidità opprimente che avvolge New York già dalle prime ore della mattina. L’Arthur Ashe si va riempiendo man mano, anche gli appassionati sembrano prendersela con calma nella calura. Il numero uno del mondo, il serbo Novak Djokovic, si presenta in campo per giocare la sua decima semifinale consecutiva agli US Open, alla ricerca della settima finale. Dall’altra parte della rete il francese, numero 12 ATP, Gael Monfils, che a questa partita ci è arrivato senza perdere un solo set (Djokovic ne ha lasciato solo uno, ma ha approfittato di tre ritiri degli avversari lungo la strada), ma si trova a dover sovvertire un pronostico che lo vede pesantemente sfavorito: 12-0 per Novak i confronti diretti. Arbitra Eva Asderaki.

Parte Djokovic al servizio, e tiene a 30, si vede il primo missile di dritto di Gael, una buona volèe di rovescio di Nole, e un “challenge” in suo favore, 1-0. Tira Monfils, tiene e contrattacca Djokovic, ma due doppi falli consecutivi del francese, gravissimi, regalano il break e il 2-0 a Nole, che poi servendo solido sale 3-0 in un attimo. Brutto ingresso nel match di Gael, dovrà scuotersi in fretta perché farsi scappare da subito uno come Djokovic può rivelarsi fatale. Nel quarto game Monfils va ancora sotto 15-40, si salva servendo bene e incassando un errore di dritto del serbo, poi concede ancora palla break, e con il terzo imperdonabile doppio fallo manda Nole avanti 4-0 e servizio. Il set è già abbondantemente compromesso a questo punto, si permette un doppio errore e un goffo tentativo di palla corta anche Djokovic, quasi distratto dalla facilità dell’impegno finora, ma non ha problemi a volare 5-0. Non c’è onestamente partita fino a questo momento, il pubblico si diverte di più a fare i siparietti quando viene inquadrato dai maxischermi che a seguire il gioco.
In completa confusione, Gael regala di tutto, spara anche un ace di seconda a 134 miglia orarie, l’impressione è che stia lasciando andare i colpi un po’ a caso per sciogliere il braccio in vista dei set successivi. Arriva inevitabile il set point, annullato ancora da una seconda palla folle a 126 miglia, poi gran scambio con passante in avanzamento di Monfils, e ancora ace (almeno stavolta con la prima palla), 1-5. Al servizio per il set, Djokovic commette due doppi falli, concede un paio di regali sempre con il dritto, facendosi irretire da un palleggio volutamente alto e lento di Monfils, affronta due palle break, e sulla seconda completa la frittata con il terzo doppio fallo, 5-2. Sembra quasi che la discontinuità di Gael lo abbia messo, come si dice in gergo da campo, “fuori palla”. Tiene a 15 il francese, 3-5, Nole appare infastidito, Monfils piazza un intero scambio solo in slice e chop, per poi tirare un passante a tutto braccio che Djoko non controlla, poi ancora passante di rovescio, 15-30, errore bruttissimo di Djokovic in lunghezza sull’ennesima “mozzarella” del francese, due palle break per un impensabile (fino a 10 minuti fa) 4-5, fallite però da Monfils, e alla fine con un paio di affondi finalmente ben piazzati Nole chiude 6-4. Detta come va detta, una brutta semifinale per ora.

Non cambiano le cose a inizio secondo parziale, Gael alterna accelerazioni fulminanti ad autentiche sciocchezze, rallenta il gioco con le rotazioni all’indietro facendosi aggredire per poi contrattaccare, e riesce nell’impresa di far giocare male anche Nole, che comunque “fa il suo”, brekka nel terzo e nel quinto game senza concedere nulla sulla propria battuta, e arriva al 4-1 e servizio. Cominciano, comprensibili, i fischi del pubblico all’indirizzo di Gael, che anche dall’espressione del viso e dal linguaggio del corpo non sembra lucido e tantomeno determinato a infastidire seriamente l’avversario. Tiene Nole, finalmente lo fa anche Monfils, siamo 5-2, il serbo al servizio chiude in scioltezza, 6-2 e due set a zero. Sul set point Gael pare mettere giù male un piede, e va al cambio campo zoppicando un po’, con una smorfia sul viso. Primo game del terzo parziale, subito 15-40, e poi break, Monfils litiga anche col pubblico che ha ragione a fischiarlo. A questo punto l’impressione è che non veda l’ora di andarsene dal campo, e non se ne capisce il motivo, sei in semifinale agli US Open, sfavorito finché si vuole, ma giocatela, no? Giustamente Novak prosegue per la sua strada, 2-0 tranquillo, Gael tiene per l’1-2, e poi inaspettate arrivano due palle del contro break, che Nole concede perdendo uno scambio ravvicinato a rete, 2-2. Dal nulla si risveglia Monfils, molla un paio di botte tremende di dritto e col servizio, 3-2 per lui, il pubblico lo fischia ancora di più, come a dirgli “perché se sei capace di giocare così, non l’hai fatto dall’inizio?”. Spinge a tutta col dritto Gael adesso, come gli avevo visto fare stamattina in allenamento, si sa che quando gli entra la pallata che è in grado di tirare da destra fa paura, spettacolare volèe alta di rovescio del francese, 15-40, ancora due break point, sul secondo Nole stecca un dritto, e siamo 4-2 Monfils. Parziale di quattro game in fila per Gael, il gioco e il punteggio non seguono alcuna logica, continua a spingere il francese, continua a sbagliare dritti Djokovic, come sorpreso dal colpo di coda dell’avversario, che tiene e arriva al 5-2, la striscia di game consecutivi è a 5, incredibile, Nole sempre più frastornato si fa massaggiare (come ha spesso fatto durante il torneo), va al servizio, affronta il set point di un impensabile 6-0 di parziale, ma lo annulla bene, siamo 3-5, serve per il set Monfils. Va sotto 0-40, recupera, e chiude al primo set point. Djokovic, forse con un gesto involontario aprendosi il colletto, forse anche per rabbia, si strappa la maglietta e gioca l’ultimo punto con l’indumento stracciato. 6-3 per Gael, parziale di 6-1, si va al quarto, un match che definire schizofrenico è poco.

Serve Djokovic, e si trova ancora ad annullare palla break (errore Gael), adesso l’aria in campo e sulle tribune è quella del “può succedere di tutto”, intanto il serbo tiene e va 1-0, poi risponde bene, approfitta di alcune incertezze di Monfils, va 0-40 e tre palle break, che il francese annulla, poi una clamorosa palla corta che accarezza il nastro e muore nella metà campo di Nole innesca un mini momento di tensione a distanza tra i due e alcuni spettatori, a cui Djokovic fa polemicamente segno di applaudire, arriviamo all’1-1. Senza problemi il serbo sale 2-1, poi con uno strepitoso passantino stretto di dritto trova il 15-40, le palle break ormai non ha senso contarle, gli sfugge la prima, realizza la seconda, 3-1 per lui. Piccola discussione (era già successo nel primo set) di Gael con la Asderaki sull’affrettare la ripresa del gioco, non c’è proprio un’atmosfera di relax e fair play in campo a dire il vero. Quinto game, ancora Nole in difficoltà alla battuta, 15-40, doppio fallo e contro break Monfils, 2-3. Partita talmente brutta dal punto di vista tecnico, e illogica da quello tattico, da diventare se non coinvolgente almeno interessante. Gael ormai manda apertamente a quel paese ad alta voce gli spettatori che gridano disturbando il gioco, Djokovic è nervosissimo, brava Eva Asderaki a tenere tutto sotto controllo. Va al servizio per pareggiare Monfils, ovviamente palla break Nole (la diciannovesima!), annullata, poi ancora vantaggio esterno, brutto serve&volley di Gael, 4-2 Djokovic. Doppio fallo (siamo a 7 del serbo, 11 del francese, solo un ace Nole, 11 Gael), poi un rovescio banale affondato in rete, ma comunque tiene Novak, 5-2. Alla battuta Monfils, subito 0-40, tre match point Djokovic, che spara una risposta di dritto e chiude. Abbraccio con sorrisi (finalmente) a rete tra i due, semifinale che non dà risposte sullo stato di forma di un Djokovic che effettivamente non abbiamo ancora visto giocare un “vero” match. Speriamo che succeda almeno in finale.

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