Coppa Davis: Croazia-Argentina, che sorpresa (Crivelli), Coppa Davis l'Argentina elimina i campioni (Mancuso)

Rassegna stampa

Coppa Davis: Croazia-Argentina, che sorpresa (Crivelli), Coppa Davis l’Argentina elimina i campioni (Mancuso)

Pubblicato

il

 

Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Coppa Davis: Croazia-Argentina, che sorpresa

 

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 19.09.2016

 

Farà caldo, anche se sarà fine novembre. Perché la Davis ha sempre il potere di moltiplicare l’orgoglio nazionalista, di stimolare passioni patriottiche che in uno sport individuale come il tennis hanno dimora solo nella più antica competizione a squadre del mondo. Così, Croazia e Argentina, 25-27 novembre il weekend dell’incrocio in casa della prima, metteranno nella finale dell’edizione 2016 tutto il peso dell’appartenenza, dell’attaccamento alla maglia, e non sono le solite banalità: la vittoria dei gauchos in Gran Bretagna aprirà i giornali per una settimana (i siti sono già sovraccarichi) e su twitter i tifosi si sono scatenati, chiedendo al c.t. della Celeste del calcio, di convocare Del Potro e compagni, in attesa di sfatare finalmente il tabù (quattro finali giocate e perse: 1981, 2006, 2008 e 20H). I croati, invece, possono diventare la prima squadra a sollevare la Coppa senza essere testa di serie in entrambe le occasioni in cui ha raggiunto la finale: la prima nel 2005, trionfo in Slovacchia. E il tifo di Zara, una bolgia urlante, è un altro pugno in faccia alla presunta freddezza della Davis. EROI Una finale inattesa, al meno alla vigilia, perché dall’alto del loro blasone e dei loro valori intrinseci britannici (tra l’altro campioni in carica) e francesi (malgrado il forfeit improvviso di Monfils) partivano avanti nei pronostici. Ma le sfide sono girate grazie ad eroi attesi oppure imprevedibili: uno scatenato Cilic, un commovente e straordinario Del Potro, e magari da loro ce lo si poteva anche aspettare, ma soprattutto il capitano argentino Orsanic (che ha lontane origini croate…) che trova dal mazzo per il match decisivo sul 2-2 il decaduto (causa infortuni) Leonardo Mayer, numero 114 del mondo (ma 21 quattordici mesi fa) e tiene in panca un Delpo stremato, ottenendo dal ragazzo di Corrientes una passerella in quattro set a suon di servizi vincenti. Chapeau, e lo ammette lo stesso c.t.: «Potevo sperarlo, ma non immaginarlo: Leo è stato grandissimo, esprimendosi ai livelli che in passato ci hanno garantito di venire a capo di tanti confronti diretti». Ovvia delusione per Murray, già stoppato da Del Potro nella prima giornata e a cui non è bastato portare due punti: «Ho giocato con un dolore persistente al quadricipite destro, ora mi fermo e vediamo di cosa si tratta. Ho messo insieme troppo tennis negli ultimi mesi, ho bisogni di riposare». FRANCIA CALDA Dall’altra parte, la Croazia è ai piedi di Cilic, che contribuisce alla causa con tre punti, fondamentale quello del doppio di sabato contro la coppia più forte della stagione. Nel primo singolare dell’ultima. I precedenti tra Argentina e Croazia, tutti nei quarti e tutti per i sudamericani 2002, 2006 e 2012. «Fenomenale, Marin è il leader di questa generazione. il nostro condottiero, adesso possiamo guardare avanti e prepararci per disputare una grande finale». Complimenti che arrivano pure dal grande capo francese Noah, la cui carismatica presenza in panchina stavolta non è bastata. «Quando vedi un giocatore con le devozione che ha mostrato Cilic in questa sfida, non puoi che applaudire». Una stoccata neppur troppo velata ai suoi, in particolare al grande assente Monfils e al suo misterioso certificato medico arrivato solo due giorni prima del match, con Tsonga già out da una settimana (e fermo per qualche settimana) e Gasquet richiamato in fretta e furia: «Se dicessi che Gael ci ha piantato in asso, vorrebbe dire che penso non fosse infortunato. Non lo so, voglio avere il cuore pulito e per il momento non ho avuto modo di chiamarlo, non so quando tornerà ad allenarsi, a giocare. Quanto a me, se tutte le parti sono d’accordo, mi piacerebbe continuare in questo ruolo». E’ il fascino della Davis, lo stesso che affida la salvezza nel confronto tra il piccolo (tennisticamente) Uzbekistan e la grande Svizzera (campione 2014 ma priva di Fedérer e Wawrinka) all’ultimo singolare tra il non ancora ventenne Bellier, numero 507 del mondo e il 18enne Karimov, numero 769. Vince l’elvetico: e così avrà sorriso pure Roger.

 

Coppa Davis l’Argentina elimina i campioni

 

Angelo Mancuso, il messaggero del 19.09.2016

 

Marin Cilic e Juan Martin del Potro: sono stati loro i grandi protagonisti delle semifinali di Coppa Davis, Croazia-Francia e Gran Bretagna-Argentina. Due coetanei (hanno entrambi 27 anni) alti quasi 2 metri alla conquista della mitica Insalatiera dopo aver regalato al loro paese un titolo Slam (gli US Open), il croato nel 2014 e l’argentino nel 2009. Davanti ai quasi 8mila spettatori di Zadar, Cilic ha trascinato la Croazia alla seconda finale della storia dopo quella del 2005. Undici anni fa l’eroe fu Ljubicic, che giocò sempre singolare e doppio vincendo 11 match su 12. Stavolta è toccato al tennista di Medjugorje, che ha fatto gli straordinari giocando in tutte le tre giornate e firmando tutti i punti dei suoi: ha vinto prima contro Pouille, poi nel doppio in coppia con Dodig contro i n.! del mondo Herbert-Mahut. Infine contro Gasquet il decisivo 3-1: 6-3 6-2 7-5 e Francia ko. GRAN BRETAGNA A CASA Il punto decisivo del 3-2 nella sfida di Glasgow lo ha conquistato Leonardo Mayer battendo il britannico Evans per4-6 6-3 6-2 6-4, ma la differenza l’ha fatta il successo di Del Potro nella prima giornata contro l’idolo di casa Andy Murray (6-4 5-7 6-7 6-3 6-4). In 40 giorni il tennista di Tandil ha battuto Djokovic e Nadal alle Olimpiadi di Rio e Murray in Davis. Era fanti Fab Four, invece un polso malandrino e 3 operazioni ne hanno arrestato l’ascesa. Chissà che non sia proprio lui a porre rimedio a un controsenso storico regalando al suo paese il primo trionfo a novembre (25-27), quando l’Argentina sfiderà la Croazia in trasferta. I sudamericani in passato hanno perso 4 finali. SORTEGGIO OSTICO Da Londra arriverà il World Group 2017. Nel ranking per nazioni (quello nuovo sarà pubblicato oggi dallTTF, ma non ci saranno sostanziali variazioni), l’Italia occupa la nona posizione e non è tra le teste di serie del tabellone a 16. Ne fanno parte, infatti, tutte le prime 8 nazioni che ci precedono nella classifica. Per gli azzurri, che quest’anno sono stati sconfitti nei quarti dall’Argentina a Pesaro, ci sarà dunque una di queste 8 avversarie: Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Svizzera, Francia, Argentina, Belgio, Croazia e Serbia. Le altre 7 nazioni sono Usa, Australia, Canada, Spagna, Giappone, Russia e Germania.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement