John McEnroe: "Rafa, vincerai altri Slam"

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John McEnroe: “Rafa, vincerai altri Slam”

Il sette volte campione Slam John McEnroe si confida alla stampa spagnola parlando del futuro di Rafael Nadal, senza però dimenticarsi di Djokovic e Federer

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John McEnroe viene ancora una volta accostato a Rafael Nadal, sarà forse per la sua simpatia mai nascosta nei confronti del maoirchino, sarà per le dichiarazioni (in)dirette al suo box in quel travagliato 2015, sarà forse perché “Super Mac” pare voglia allenare Rafa, o così vogliono farci credere i media spagnoli dopo tutte le domande rivoltegli in questo senso negli ultimi due anni. Una prassi quella di fare le pulci al loro campione, naturalmente nei ritagli di spazio rimasti dopo aver parlato di Real Madrid o Barcellona.

Il talentuosissimo mancino, da anni voce televisiva di ESPN nei torni più importanti del Tour, nacque in una base americana dell’ex Germania-Ovest nel febbraio del ’59, luogo dov’era di stanza il padre Marine, e non si tira indietro anche questa volta nel rispondere alle domande che riguardano l’ex No.1 del mondo: “Quello che dissi riguardo il cambio di allenatore di Nadal si stava già avverando all’interno delle panchine degli altri Top-Player, ossia la figura principale di un coach, che da molti anni lavora con il suo giocatore veniva arricchita da una figura esterna, un po’ come ho già fatto con Milos Raonic a Wimbledon, dove già arrivava con Piatti e Carlos Moya nel suo staff tecnico. Lo stanno già facendo da tempo i vari Becker, che sta lavorando con successo con Djokovic, lo ha fatto l’anno scorso Edberg con Federer e Chang con Nishikori; so che Francisco Roig segue Rafa nel tour qualche settimana all’anno, io però mi riferivo ad un’altro tipo di figura che potesse aiutare Nadal, non so dirvi di preciso chi possa essere”.

Lei pensa che se Rafael Nadal le chiedesse di collaborare con lui, lei accetterebbe?
Trovo che sia una grande persona, rispettabile e rispettata, un campione e un grande giocatore: è ovvio che i nostri stili di gioco non hanno nulla a che vedere, ma anche quelli di Boris Becker e Novak Djokovic non hanno nulla in comune fra loro, eppure…

Lei ha dichiarato che il palmarès di Nadal potrebbe arricchirsi ulteriormente di un altro Slam, è vero?
Certo che lo penso, ma questo può essere valido se gli infortuni non lo bloccheranno; quest’anno agli Open di Francia era vicino alla sua condizione migliore prima dei guai al polso, dunque il suo tennis è ormai legato direttamente alle sue condizioni fisiche del momento. Negli ultimi due anni non ha mostrato la stessa esplosività d’azione sul campo, e sull’erba non sembra trovarsi bene come qualche anno fa, tuttavia sulle altre due superfici rimane competitivo. Alcune delle ultime sconfitte sono giunte in maniera rocambolesca e non tutti riescono a spiegare la ragione di ciò.

L’ha sorpresa l’impressionante dominio di Novak Djokovic degli ultimi anni? Pensa che potrà eguagliare il numero di Slam di Roger Federer?
Sì, sono sorpreso, specie per il suo livello mentale, perché ciò che ha fatto è molto difficile da realizzare e perché sembra che riesca a controllare il match a suo favore in ogni momento, ma non dimentichiamoci di Murray e anche dell’età: un giocatore, passati i trent’anni fa più fatica a raggiungere il massimo negli Slam, anche se ci sono le eccezioni di Connors e Agassi che sono arrivati in fondo molte volte dopo quell’età. Se il fisico sosterrà Nole, accidenti se riuscirà a vincere tre o quattro Slam!

Trova che il ritiro di Roger Federer sia vicino?
Penso effettivamente di sì, ma si tratta di una decisione personale e l’ultima parola spetta naturalmente a lui: ha vinto tutto ciò che si poteva vincere, ma per me è stato scioccante vederlo giocare al livello che ha giocato l’anno scorso; avrei dovuto immaginarmelo, del resto si trattava di Federer. Dev’essere stato frustrante per lui fermarsi così a lungo quest’anno.

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