Murray: "Mi piacerebbe portare un torneo ATP in Scozia, la Davis può anche cambiare"

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Murray: “Mi piacerebbe portare un torneo ATP in Scozia, la Davis può anche cambiare”

Il n.2 del mondo spera che i suoi risultati facciano da traino per arrivare ad avere un torneo ATP 250 indoor a casa sua. Intanto conferma di essere favorevole a un cambio di format per la competizione a squadre

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Andy Murray vuole lasciare un torneo ATP 250 come eredità sportiva alla sua Scozia e il complesso formato dalla SSE Hydro e dalla Scottish Exhibition and Conference Centre di Glasgow si è già fatto avanti per ospitare un torneo ATP 250 indoor. Si tratta delle terza arena del mondo per numero di biglietti venduti dopo la O2 Arena di Londra e la Manchester Arena. Un progetto che comunque richiederà ancora diversi anni e sarà attuato probabilmente dopo che il più grande tennista britannico dell’era Open avrà smesso di giocare.

“Il difficile con i tornei indoor è che ovviamente c’è bisogno di più di un campo e bisogna quindi avere tanto spazio per organizzarli ha detto Murray, “ma se si guarda agli eventi che abbiamo giocato qui a Glasgow in Coppa Davis negli ultimi anni, non ci sono tanti altri posti dove puoi riempire facilmente 10 mila posti per 7-8 giornate, sia di giorno che di sera. Quindi vuol dire che qui c’è voglia di tennis, vedremo se andrà in porto oppure no, ma certamente c’è grande interesse per il tennis qui”.

Lo scozzese ha poi parlato delle possibili modifiche al format della Coppa Davis, dimostrandosi favorevole tranne che per la proposta del campo neutro per la finale: “Forse accorciare il weekend, giocando due set su tre sarebbe una buona idea. Per me personalmente è stata durissima giocare 11 ore in tre giorni dopo un’estate con le Olimpiadi, Cincinnati e gli US Open. Ne abbiamo parlato tante volte ma secondo me è ora che si faccia qualcosa per fare in modo che i migliori giocatori siano sempre presenti. Se poi non funzionasse si potrebbe sempre tornare indietro. Sul campo neutro non sono tanto convinto. Adoro l’atmosfera che si crea con il contrasto casa/trasferta a cui noi tennisti non siamo abituati nei tornei normali. Già giochiamo su campi neutri tutto il resto dell’anno. Lo scenario casa/trasferta è ciò che rende speciale la Coppa Davis rispetto agli altri eventi. Non sono sicuro che toglierlo sia una buona idea”.

Che sia davvero arrivata l’ora di un torneo in Scozia e di una Coppa Davis più “snella”?

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