Il messaggio di Serena Williams sul #BlackLivesMatters: "Non voglio tacere"

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Il messaggio di Serena Williams sul #BlackLivesMatters: “Non voglio tacere”

La vita di tutti i giorni, un breve viaggio in auto col nipote alla guida, la polizia al lato della strada e il pensiero agli omicidi di Tulsa e Charlotte: “Non mi sarei mai potuta perdonare se fosse successo qualcosa a mio nipote, ma perché ho dovuto pensare a questo nel 2016?”

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Serena Williams ha promesso di non tacere e un passaggio in auto col nipote di 18 anni alla guida è stata l’occasione per una profonda riflessione sugli gli abusi delle forze dell’ordine contro gli afroamericani. I recenti scontri di Tulsa e Charlotte, il video della giovane fidanzata che si riprende col cellulare mentre un poliziotto le punta l’arma a pochi centimetri dopo l’omicidio del suo ragazzo, tutto ciò ha lasciato il segno. Così mentre negli USA le contestazioni si fanno sempre più dure, Serena non si tira indietro e decide di scolpire il suo messaggio in un breve post su facebook:

“Oggi ho chiesto a mio nipote di 18 anni (nero, per essere chiari) di guidarmi ad alcuni incontri, così da poter contemporaneamente lavorare a telefono. In lontananza ho visto la polizia sul ciglio della strada. Rapidamente ho controllato se stesse rispettando i limiti di velocità. Subito dopo il mio pensiero è andato al video di quella donna in auto dopo l’omicidio del suo ragazzo per mano di un poliziotto. Ho pensato a tutto ciò in pochi secondi. Avrei voluto essere io al volante, non avrei mai perdonato me stessa se fosse successo qualcosa a mio nipote. Lui è così innocente. Come tutti gli altri. Io sono convinta che nessuno sia cattivo, ma molti di loro sono ignoranti,  hanno paura, non hanno ricevuto un’educazione e sono inconsapevoli che con le loro azioni mettono a repentaglio milioni di vite.
Perché devo ancora pensare a tutto ciò nel 2016? Non ne abbiamo abbastanza? Non abbiamo già sfondato abbastanza porte, influenzato milioni di persone? Ma ho capito che non dobbiamo credere sia finita qui, non importa dove siamo arrivati, la strada da fare è ancora tanta. Ho pensato a me, a cosa avrei dovuto dire a mio nipote, a cosa dovrei dire ai miei figli. 
Martin Luther King diceva: arriva un momento in cui il silenzio è tradimento. 
Io non voglio stare in silenzio”

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