WTA Pechino: Svitolina sorprende Kerber. Halep ko, Aga schianta Wozniacki

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WTA Pechino: Svitolina sorprende Kerber. Halep ko, Aga schianta Wozniacki

Elina Svitolina elimina dal WTA di Pechino Angelique Kerber (seconda vittoria del 2016 contro una n.1 del mondo dopo il successo alle Olimpiadi su Serena Williams). Zhang lascia tre game alla Halep. Salutano il torneo anche Pliskova e Garcia

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Cade la testa di serie numero 1 del WTA Mandatory di Pechino Angelique Kerber: dopo un incontro durato novanta minuti è Elina Svitolina ad alzare le braccia al cielo e a prendersi gli applausi del National Tennis Stadium. La cronaca dell’incontro racconta di un primo set dove a spezzare per prima gli equilibri imposti dai servizi è proprio la fresca numero 1 del ranking WTA che nel terzo game si procura due break point (ne aveva già sprecati tre nel primo gioco) e grazie a un doppio fallo della ventiduenne ucraina si porta in vantaggio. L’ultima testa di serie del seeding si rifà immediatamente: gran dritto in diagonale ed è subito contro-break. L’inerzia della partita sembra essere cambiata grazie al nuovo approccio tattico portato in campo dalla Svitolina, magistralmente suggerito da coach Iain Hughes: giocare esclusivamente palle piatte e centrali sulle quali la Kerber entrava letteralmente in confusione. Così facendo nell’ottavo game la numero 19 WTA sfrutta un brutto errore di rovescio della Kerber e capitalizza al meglio il secondo break point apprestandosi a servire per il set. Il nono game entrerà di diritto nella storia del torneo: durato oltre dieci minuti, fatto da scambi durissimi, con sei break point non sfruttati dalla tennista di Brema e alcuni punti bellissimi. Pronti, via e la Svitolina deve immediatamente fronteggiare tre break point, ma con un parziale di quattro punti a zero (due vincenti di dritto, una prima vincente e un rovescio largo dell’avversaria) arriva il primo set point. Kerber alza in maniera esponenziale il livello del proprio tennis e oltre ad annullare la palla per il set si procura altri tre set point (un dritto in controbalzo fa esplodere l’arena), ma un brutto errore di rovescio dapprima riporta il match ai vantaggi, poi un ace della ventiduenne di Odessa e l’ennesimo non forzato col rovescio consegnano il set all’ucraina.

Nel secondo atto la tedesca si porta subito in vantaggio per tre giochi a zero, ma la Svitolina recupera il break giocando un quinto game perfetto in risposta. Il match ora si gioca sul filo dei nervi, le due tenniste esultano ad ogni punto e alcuni scambi sono veramente eccezionali, ma fino al decimo game l’ordine dei servizi non viene intaccato. La Svitolina sfrutta un undicesimo game giocato malamente dalla Kerber al servizio e così alla quarta palla per il break un non forzato di dritto porta l’ucraina a servire per il match. Il braccio trema un po’ e dopo due match point sprecati si va nuovamente ai vantaggi, ma una prima vincente e un rovescio che si infrange sulla rete da parte della tedesca regalano la meritata vittoria e l’accesso ai quarti di finale alla giovane allieva di Justine Henin.

Per la serie “non c’è due senza tre” arriva l’attesa bella tra Agnieszka Radwanska e Caroline Wozniacki. Dopo l’affermazione della danese a Tokio e quella successiva della polacca a Wuhan, è quest’ultima a fare il bis in un match praticamente senza storia dove la carnefice della nostra Roberta Vinci non ha saputo trovare la chiave giusta per scardinare il gioco fatto da palle lavorate e cambi improvvisi di ritmo della tennista numero 3 del mondo. L’ex numero 1 WTA brekka per prima nel secondo game per poi perdere due giochi consecutivi al servizio. Il nono game vede nuovamente la danese presentarsi al servizio e dopo essere stata avanti 40-0 è costretta a soccombere e a cedere il set alla Radwasnka entrata improvvisamente in modalità “on fire”. Dapprima due vincenti di dritto dopo essersi aperta magistralmente il campo, successivamente sono tre non forzati consecutivi, dopo scambi durissimi, a regalare il set alla tennista di Cracovia. Nonostante il risultato netto possa far pensare il contrario, il secondo set è stato decisamente più combattuto rispetto al primo. Quasi ogni scambio si prolungava oltre i quindici colpi (uno è arrivato a trentasei) e i break point avuti a disposizione da entrambe non si contano sulle dita delle mani. La polacca si porta in vantaggio, impartisce un parziale di quattro game a zero per poi subire il break, ma l’immediato contro-break le permette di andare a servire per il set. Wozniacki entra in modalità “The Wall”, ma la polacca sicuramente non è da meno e dopo aver annullato due palle per il break (una con un magistrale lob) al terzo match point chiude definitamente le ostilità.

Anche l’altra finalista della recente edizione degli US Open, Karolina Pliskova, deve salutare prematuramente il torneo della capitale cinese. La numero 14 WTA Johanna Konta la spunta dopo un battaglia durata oltre le due ore. Il primo set è tutto di marca britannica. I break nel quarto e nel sesto game portano la tennista di Sydney a servire e ad aggiudicarsi senza problemi di sorta il primo set. La reazione della ceca non si fa attendere, e in un secondo set dove i servizi di entrambe vengono portati ai massimi livelli è proprio la numero 6 WTA a strappare il servizio all’avversaria alla settima opportunità del sesto game e a confermare il break di vantaggio senza patemi. Il terzo e decisivo atto del match è uno spot per il tennis femminile grazie a vincenti realizzati a raffica, agli scambi durissimi e a due atlete che non si sono di certo risparmiate. Subito break per la naturalizzata britannica e contro-break per la ceca, poi è ancora la Konta a cercare di prendere il largo ma viene ancora recuperata. L’epilogo al tiebreak è inevitabile: qui la poliglotta tennista allenata da Esteban Carrill e Jose-Manuel Garcia conferma il servizio granitico e grazie a due mini-break vinti magistralmente con due “comodini” scagliati al di là della rete col dritto si prende l’accesso ai quarti di finale.

Per la serie “a volte ritornano” Daria Gavrilova torna a far parlare di sé grazie alla vittoria sulla “perdonata” Caroline Garcia. La francese dopo essere stata avanti di un break nel primo set subisce la rimonta della naturalizzata aussie che si porta a casa il primo atto al terzo set point. La nativa di Mosca è una furia in campo, prende di tutto e costringe la numero 25 WTA a scambiare a un ritmo forsennato. Il secondo set viene dominato in lungo e largo dalla numero 49 in classifica e nonostante un momentaneo scatto d’orgoglio dell’avversaria (break nel sesto game) chiude senza alcun problema al terzo match point grazie a un gran vincente di rovescio in corsa.

La beniamina di casa, Shuai Zhang, firma l’impresa del giorno schiantando la testa di serie numero 4 del tabellone Simona Halep. Il loro ultimo scontro durante il primo turno Australian Open 2016 aveva visto la sorprendente vittoria della tennista di Tinjin (la sua prima vittoria in un Major) che aveva estromesso la rumena all’epoca numero 2 WTA. Entrambe le tenniste hanno un gioco speculare, basato su un ritmo sempre alto e poco spazio all’improvvisazione; la maggiore caratura tecnica della Halep avrebbe dovuto permetterle di passare il turno senza troppi grattacapi, ma oggi per la tennista di Costanza, come spesso le è capitato in carriera, era una giornata no. Ovviamente il netto punteggio finale risalta anche le doti della tennista cinese che ha letteralmente spazzolato tutte le righe del campo nel primo set tanto da rifilare un bagel a una confusa Halep e nel secondo set ha rifilato un  parziale di cinque giochi a zero dopo essere stata sotto di un break. Le analogie con quello Slam che diede una svolta alla sua carriera non terminano qui: difatti ai quarti affronterà quella Johanna Konta che aveva posto fine al sogno di giungere alla prima semifinale Slam.

Risultati:

[3] A. Radwanska b. C. Wozniacki 6-3 6-1
[16] E. Svitolina b. [1] A. Kerber 6-3 7-5
[11] J. Konta b. [5] K. Pliskova 6-1 3-6 7-6(2)
D. Gavrilova b. C. Garcia 6-4 6-3
S. Zhang b. [4] S. Halep 6-0 6-3

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