ATP Pechino: Murray batte l'ombra di Ferrer, finale contro Dimitrov

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ATP Pechino: Murray batte l’ombra di Ferrer, finale contro Dimitrov

6-2 6-3 alla brutta copia di David Ferrer. Prima finale per lo scozzese a Pechino. Affronterà Grigor Dimitrov, dopo il forfait di Raonic

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Dopo vent’anni di attesa un’altro tennista british raggiunge l’ultima giornata del China Open e come in quel caso non si tratta di un inglese DOC: nel 1996 fu Greg Rudeski, nativo di Montréal e naturalizzato britannico un anno prima, a giocarsi la finale a Pechino (che poi vinse), mentre quest’oggi stiamo parlando di Andy Murray. Il numero due del mondo ha avuto la meglio, per la quattordicesima volta in carriera, su David Ferrer, e a differenza della sfida di quest’anno in Australia, oggi non c’è stato molto equilibrio. Solo nella parte iniziale di entrambi i set il nativo di Valencia ha giocato alla pari, tuttavia la stanchezza si è fatta sentire presto e con il rovescio gli errori sono stati troppi. Lo scozzese non ha ancora perso un set in questo ATP 500 e nel secondo parziale ha dato prova di grande solidità al servizio.

Il match parte subito con degli scambi estremamente duri, Murray per cercare di abbreviarli tenta delle palle corte, Ferrer invece sceglie la via della rete – proprio con uno smash chiude il suo primo interminabile turno di battuta – e nel terzo game lo spagnolo passa addirittura in vantaggio. Andy tenendo bene sulla diagonale del rovescio ribalta la situazione, ma comunque entrambi sono particolarmente fallosi e, a riprova delle loro caratteristiche, giocano meglio nei turni di risposta. Il valenciano subisce un altro break commettendo due doppi falli e non riesce più ad acciuffare lo scozzese che scappa via. La mancanza di lucidità di Ferrer persiste e il numero di errori gratuiti sale; la seconda parte del set non è lottata come la prima e Murray, limitandosi ad un gioco regolare e a risposte profonde, vince il primo parziale dopo 49 minuti. Nel secondo set la testa di serie numero 5, dopo un striscia di 6-0, torna a vincere un game e inizialmente riesce a tenere testa all’avversario recuperando un break con delle belle giocate. Murray parte con il suo solito monologo durante un cambio campo e la cosa sembra giovargli. Nella parte centrale del set gli scambi sono lunghi e faticosi ma Ferrer è sempre il primo a sbagliare ed Andy lo fa correre il più possibile. Proprio con questa tattica il nativo di Dunblane torna in vantaggio e questa volta sarà decisivo. Il match non ha più nulla da offrire e Murray chiude in un’ora e trentadue minuti.

Per il numero 13 del mondo è la diciannovesima sconfitta stagionale e nel 2016 non ha ancora battuto un top 10; qui a Beijing su sette presenze ha giocato, con quella di oggi, quattro semifinali giungendo una sola volta all’atto conclusivo (nel 2010 quando perse da Djokovic), mentre il campione olimpico, come detto, non era mai arrivato così lontano.

Purtroppo per il pubblico cinese appassionato di tennis maschile, la seconda semifinale tra Dimitrov e Raonic non si è giocata. Il canadese è costretto a ritirarsi prima ancora di scendere in campo per un problema alla caviglia destra. Il bulgaro dunque, sfruttando il primo walk-over stagionale in suo favore, raggiunge la nona finale in carriera, la seconda in un evento ATP 500 e contro Murray, nonostante abbia perso 7 volte, nel solo 2016 i precedenti dicono 1 a 1.

Semifinali:
[1] A. Murray b. [5] D. Ferrer 6-2 6-3
G. Dimitrov b. [3] M. Raonic W/O

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