La classifica ATP di questa settimana non segna particolare scossoni se non l’avvicinamento di Andy Murray alla tanto agognata vetta. Tuttavia guardandola meglio ci si accorge dell’impercettibile ma inesorabile trascorrere del tempo: per la prima volta dopo 692 settimane, 4845 giorni né Roger Federer né Rafael Nadal sono tra i primi 4 del ranking. Lo spagnolo è stato superato di appena 10 punti da Kei Nishikori.

13 anni e 3 mesi rappresentano un’era geologica in termini tennistici: quando Roger Federer entrò nei primi 4 per la prima volta il 7 luglio 2003 dopo aver vinto a Wimbledon il primo dei suoi 17 titoli del Grande Slam, il N.1 del mondo era Andre Agassi, un giocatore che è ormai ritirato da più di un decennio. Anche Nadal raggiunse quel traguardo vincendo il suo primo Major al Roland Garros del 2005 dopo aver battuto in semifinale lo stesso Federer, dominatore incontrastato del circuito mondiale.

Da lì in avanti almeno uno dei due è sempre stato ai vertici delle classifiche mondiali combinando alla fine complessivamente per 443 settimane al N.1 e 31 titoli del Grande Slam.

Nonostante la loro brillantezza sia lontana dai giorni migliori i due mantengono inalterata la loro importanza nel circus: Nadal è ampiamente in corsa per centrare la qualificazione alle ATP Finals di Londra (sarebbe l’ottava partecipazione e la dodicesima qualificazione). Federer rischia di concludere l’anno nei primi 20 pur avendo giocato appena 7 tornei ufficiali nel 2016 (Brisbane, Australian Open, Montecarlo, Roma, Stoccarda, Halle, Wimbledon) prima di fermarsi fino al prossimo anno per vari problemi fisici.

Non saranno più quelli di un tempo ma di un certo non si può dire che il tennis sia pronto a fare a meno di loro….