Roger Federer: "Se giocherò nel 2018? Manca ancora un anno..."

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Roger Federer: “Se giocherò nel 2018? Manca ancora un anno…”

“La vita è bella anche senza tennis”, confessa uno spassionato Roger Federer a Tages Anzeiger. E su Djokovic: “Sta vivendo una mini-crisi”

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Federer è Federer, non potrebbe essere altrimenti. Capita dunque che ogni sua dichiarazione faccia il giro del mondo in pochissimo tempo, ed è proprio quello che sta accadendo nelle ultime ore dopo l’intervista rilasciata dallo svizzero a Tages Anzeiger.

Un Federer a tutto tondo ha parlato del presente, del futuro e del passato toccando sia temi personali che generali. La prima domanda, chiaramente è stata su come fosse la vita senza il tennis: “La vita è bella anche senza tennis – ha detto Federer –  ma l’ho sempre pensato. Comunque devo ammettere che è questa è stata una situazione nuova per me. Pochi giorni fa ho chiesto a Paganini come mi aveva trovato dopo Wimbledon, mi ha risposto di non avermi mai visto depresso o triste”. Roger poi continua entrando nel dettaglio della stagione, parlando dei momenti più importanti: “Paradossalmente quando ho scelto di finire anzitempo la stagione è stato tutto più facile. Tra Roma e Wimbledon ho vissuto il mio peggior momento perché capivo che c’era qualcosa che non andava bene. Non miglioravo la condizione e non riuscivo a giocare bene. Saltare il Roland Garros è stato il momento più duro, sono stato male. La delusione per le Olimpiadi e New York invece è durata tre giorni.” 

Come da prassi le domande si spostano su temi futuri: “Chiaramente mi chiedo spesso come starò al rientro, all’Hopman Cup e a Melbourne. Di certo devo fare una buona preparazione nel mese di Dicembre poi si vedrà. Per adesso ho programmato solo Perth, Melbourne, Indian Wells e Dubai. Ora penso a questo, le decisioni sugli altri tornei arriveranno in futuro. L’obiettivo è giocare anche nel 2018, lo spero veramente ma manca ancora un anno. Se me lo chiedi dico che il ritiro è ancora lontano, spero solo che sia io a decidere quando smettere e non il mio corpo”.

Le domande finali virano sui temi generali, dalla vittoria di Stan a New York ai risultati del circuito, il tutto senza tralasciare il momento negativo di Novak Djokovic: “Seguo sempre tutti i risultati del circuito, compresi quelli di Marco (Chiudinelli) nei Challenger. Non mi aspettavo la vittoria di Stan a New York, non perché non fosse in grado ma semplicemente non mi aspettavo che Nole potesse perdere la finale degli Us Open. Purtroppo Novak ha dovuto fare i conti col career slam, può sembrare stupido ma si arriva a pensare ‘perché gioco ancora?’. Non credo sia in crisi, forse in una mini-crisi”.  

 

 

 

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