WTA Finals: Kerber super, Cibulkova indomabile. Rivincita in finale

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WTA Finals: Kerber super, Cibulkova indomabile. Rivincita in finale

Al termine di un match incredibile, la slovacca recupera un match che sembrava compromesso e raggiunge la finale del Masters di Singapore. In finale trova la tedesca che ha dominato Radwanska in 75 minuti

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[7] D. Cibulkova b. [8] S. Kuznetsova 1-6 7-6(2) 6-4 (Benedetto Napoli)

Cibulkova-Kuz

Centre Court del Singapore Indoor Stadium, ore 16.15 locali. La prima semifinale dell’edizione 2016 delle WTA Finals vedrà contrapporsi Svetlana Kuznetsova, numero 9 del ranking, e colei che la precede di appena un posto nel ranking, Dominika Cibulkova.

Le due hanno sono state protagoniste di un 2016 con i controfiocchi: difatti per la due volte vincitrice Slam quest’anno sono arrivate le vittorie di Sydney e Mosca – quest’ultima ha permesso alla padrona di casa di entrare nel tabellone di Singapore – oltre a diversi ottimi piazzamenti ed il prezioso scalpo di Serena Williams in quel di Miami. Di contro la slovacca ha senza ombra di dubbio disputato la sua miglior stagione da quando è Pro: i titoli di Katowice, Eastbourne e Linz sono la ciliegina sulla torta di un’annata condita da altre tre finali dalla quale è uscita sconfitta e diversi ottimi piazzamenti. Nei precedenti è proprio quest’ultima ha guidare per cinque vittorie a tre con la moscovita che si è imposta nei primi tre match (Roland Garros 2007, Indian Wells 2008 e Pechino 2008) e la tennista di Bratislava negli ultimi cinque (Sydney 2010, US Open 2010, Madrid 2011, ‘S-Hertogenbosch 2011 e Wuhan 2016).

Si parte e lo si fa da subito a 1000 all’ora. Il primo scambio conta ben 26 colpi ed è la Cibulkova a portarselo a casa grazie a un diritto in diagonale chirurgico. Il canovaccio del match è già chiaro dalle prime battute: la numero 7 del seeding punta molto, se non tutto, sul dinamismo rispedendo al mittente anche le palle più lavorate mentre la russa spara cannonate a destra e a manca e a manca dimostrando, qualora ce ne fosse bisogno, lo strepitoso stato di forma raggiunto dalla numero 8 del seeding in questo finale di stagione. La Cibulkova prova in tutti i modi a restare nel match, ma la percentuale di prime che viaggia poco sopra il 40% e qualche non forzato di troppo nei punti topici del match consentono alla Kuznetsova di aggiudicarsi il primo set (giocato da entrambe molto intensamente) in poco più di trenta minuti. Il pubblico cinese incita a più non posso la runner-up a Melbourne 2014, ma lei per prima è conscia del fatto che non sta giocando un match malvagio; deve solo spingersi oltre il suo limite restando alta con le percentuali di prime e lavorare maggiormente ogni singola palla.

D’altro canto nulla da eccepire sulla prestazione odierna della Kuznetsova: ingiocabile al servizio e precisa in ogni singolo colpo e il primo gioco del secondo set chiuso a zero sembra voler confermare il tutto. Il match segue l’ordine dei servizi fino al quinto game quando la slovacca si procura da subito due break point, ma una prima vincente e un rovescio largo di quest’ultima portano il game ai vantaggi. Un diritto vincente procura un’altra palla per il break alla Cibulkova e il primo errore gratuito della russa – semplice volée alta stampata a rete dopo che si era aperta il campo – le regala il tanto agognato break. Esulta la slovacca e il suo “pome” sicuramente l’avranno sentito fino a Pechino. Ma la Kuznetsova oggi non sembra in vena di regali e con un game in risposta giocato in maniera letteralmente perfetta si prende l’immediato contro-break. La tensione si taglia con il coltello: le due non vogliono lasciare niente al caso e giocano a tutta, ma una leggera flessione nei colpi della sovietica permettono a “cipollina” di giocare maggiormente con i piedi dentro al campo e i diritti mortiferi che ne escono le consegnano il nuovo break e l’opportunità di servire per il set, ma le emozioni non finiscono qui e la Kuznetsova si porta subito avanti 0-40 e al terzo break point sfrutta un diritto larghissimo dell’avversaria scongiurando, almeno per il momento, il terzo set. Il match viaggia sulle ali della follia e dopo un sanguinoso doppio fallo della russa la tennista di Bratislava – seguita dal marito e dai genitori – approfitta di un diritto in chop di recupero finito al di là della riga esterna. Tuttavia quando la Cibulkova si appresta a servire nuovamente per il set arriva l’immediato contro-break (il quarto consecutivo) e l’epilogo del secondo atto lo si conoscerà solo al tie-break. La slovacca si invola immediatamente sul 6-2 continuando a produrre un tennis ad altissima intensità e grazie all’ennesimo vincente prepara all’assalto decisivo per regalare l’ennesima gioia allo sport slovacco.

Dopo due settimane giocate a più non posso la Kuznetsova sembra accusare un po’ di stanchezza e dopo il servizio confermato dall’avversaria subisce il terzo break consecutivo dell’incontro. La percentuale di punti con il servizio è calata a dismisura e in modo inversamente proporzionale gli errori sono aumentati, ma le campionesse come lei non muoiono mai e il contro-break arriva immediatamente grazie a tre risposte di diritto spettacolari inframezzate da un doppio fallo della numero 8 del mondo. Il match è altalenante, un po’ come andare sulle montagne russe: si passa da doppi falli a ace, da gratuiti nel vero senso della parola a lungolinea sopraffini o passanti incredibili, il tutto senza un attimo di sosta. I servizi sono definitivamente saltati e stavolta ad approfittarne è la Kuznetsova che approfitta di un diritto lungo della Cibulkova. Coach Matej Liptak cerca di consigliare la sua assistita, ma il match ormai si gioca sul filo dei nervi e la russa sembra trovarsi più a suo agio in questa fase del match. I successivi due game vengono confermati dai servizi e nell’ottavo gioco la Cibulkova decide di salire nuovamente in cattedra sfoderando vincenti su vincenti e portando il match in parità per poi mettere la freccia e sorpassare l’avversaria nel successivo game recuperando anche due break-point dopo un doppio fallo. In piena trance agonistica la slovacca chiede a Kader Nouni quale fosse il risultato e alla risposta del giudice di sedia comincia a tremare dalla forte tensione visto che quest’ultimo le comunica che è a un game dalla finale. Kuznetsova al servizio soffre e la slovacca si porta a un punto dal match grazie a un vincente di diritto. Il punto che porta in finale la fresca numero 6 WTA (in caso di vittoria numero 5 del ranking) è un concentrato di difesa ad oltranza e fortuna: difatti dopo un lunghissimo scambio giocato in difesa un diritto disperato si stampa sulla rete mandando fuorigiri la russa appostata a rete. Urla di gioia la slovacca, se ne va sconsolata la russa che stava per coronare due settimane da sogno. Il padre della Cibulkova si lascia andare ad un pianto liberatorio mentre marito con angolo tecnico festeggiano a più non posso, ma ora è già tempo di tornare con i piedi per terra perché c’è una finale da preparare e per una tennista che solo a febbraio occupava la posizione numero 66 della graduatoria WTA il lieto fine deve ancora arrivare.

[1] A. Kerber b. [2] A. Radwanska 6-2 6-1 (Raffaello Esposito)

Kerber-Radwanska

[1] A. Kerber b. [2] A. Radwanska 6-2 6-1

Se fosse Grande Storia sarebbe lo scoppio della II Guerra Mondiale, se fosse musica sarebbe Wagner contro Chopin. La furia delle valchirie contro un ammaliante “Notturno”.

Ma la semifinale nobile  del WTA Masters di Singapore, terra cara al leggendario Corto Maltese, di fatto non c’è stata quindi vedremo se domani Dominika Cibulkova, vittoriosa contro Kuznetsova nell’incontro precedente, si conquisterà i suoi quarti di sangue blu.

Angelique Kerber è al termine di una stagione scintillante, che ha portato il suo braccio mancino in cima al mondo con le corone d’Australia e Stati Uniti e la finale di Wimbledon. Oltre la rete la maga Agnieszka Radwanska, campionessa uscente del torneo lo scorso anno al termine di uno strabiliante match contro Petra Kvitova, poco ha potuto anche se  precedenti dicevano 6-5 Polonia, grazie all’ultimo incrocio di Pechino 2015.

Arbitra Marija Cicak, Radwanska serve per prima ed è subito sotto di un break. Dopo un illusorio 30-0 infatti cede quattro punti consecutivi, tre con suoi errori. Kerber è subito con la testa nel match, colpisce profondo e carico, il resto lo fanno le gambe bioniche che la portano ad un clamoroso cross passante choppato in corsa. È lotta, Aga non è da meno dell’avversaria per mobilità ed esce vincitrice da un lunghissimo secondo game riequilibrando il punteggio anche e soprattutto grazie a due doppi falli della tedesca. Ma il suo servizio è facile terra di conquista in questa fase e la polacca recupera da 0-40 solo per cedere ancora con un doppio errore seguito da un dritto largo.

Nonostante evidenti problemi in battuta – tre punti omaggio in due turni – Angelique spinge ottimamente da fondo, ottiene molto dal dritto lungolinea e si stacca per prima sul 3-1. Il momento chiave del set è questo, Radwanszka rimane impalpabile al servizio, fa troppa fatica a difenderlo e anche nel quinto gioco deve annullare un 30-40 che sarebbe definitivo. In questo modo perde lucidità in risposta e Kerber mantiene la distanza. Il gioco di gambe delle due contendenti è uno spettacolo nello spettacolo e le obbliga a geometrie ardite per chiudere punti che non finiscono mai. La tedesca però appare padrona, mantiene maggiore concretezza e lucidità e un debole dritto in rete le dà il doppio break del 5-2 che pone fine al primo parziale.

La sensazione di controllo della tedesca permane anche in avvio di secondo set, nonostante lo scambio di break iniziale. Anche perché Aga è costretta a miracoli per rimanere in scia, come si vede bene nei due punti consecutivi che le consentono il pareggio a uno. Cross vincente strettissimo di dritto sulla riga più lob al volo. È una condizione troppo precaria per lei che infatti poco dopo cede la quinta battuta su sei turni, prostrata da un lob pazzesco in recupero della tedesca che lascia a bocca aperta. Come nel primo, anche nel secondo set Angelique non abbandona più la testa, vince tutti i punti che contano, brekka altre due volte e pochi minuti dopo un tranquillo 6-1 le consegna la prima finale Masters in carriera. Contro Cibulkova ha già vinto nel round robin, ed è stata una battaglia. Ma domani è un altro giorno, come diceva Rossella O’Hara, e staremo a vedere.

 

 

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