Pagelle: l'anno di Kerber e Cibulkova e l'anno a Cecchinato

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Pagelle: l’anno di Kerber e Cibulkova e l’anno a Cecchinato

Nella settimana che consacra Dominika Cibulkova nuova maestra della Wta, Andy Murray si avvicina al numero 1 e Marin Cilic al Masters. Marco Cecchinato vede ridursi a dodici mesi la sua squalifica

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Ci vorrà davvero un referendum. Perchè in tema di Wta tra gli addetti ai lavori (veri o presunti) e i tifosi non ci sono mezze misure. Da una parte quelli che “il tennis femminile è molto più interessante e spettacolare di quello maschile! Finalmente, senza Serena Williams a dominare, c’è uno splendido equilibrio, partite mozzafiato con cambi di direzione improvvisi, match point annullati e il brivido ad ogni torneo dato dalla sensazione che chiunque lo potrà vincere” e dall’altra quelli “Senza Serena, Azarenka e Sharapova il tennis femminile è ridicolo, partite senza alcun senso, psicodramma pronto a saltare fuori ad ogni set, se la numero uno del mondo è la Kerber e la Cibulkova vince il Masters allora siamo davvero messi male”.

La verità è che in fondo a noi italiani andava bene un po’ di anarchia fino a quando le nostre quattro campionesse erano sulla cresta dell’onda. Ora che Pennetta fa la mogliettina, Schiavone ha scoperto i social, Vinci è pronta a salutare ed Errani è in crisi tecnica, ci permettiamo il lusso di criticare Angelique Kerber (7,5) che ha vinto due slam ed ha una costanza di rendimento invidiabile e Dominika Cibulkova (9) che in fondo è “alta” tre centimetri meno della Errani ma pare abbia un servizio giusto un po’ migliore. E poi prima o poi Muguruza (4) dimenticherà i fasti parigini o farà la fine dei Ivanovic, Kvitova troverà continuità, Kuznetsova (7,5) taglierà qualche palla oltre ai capelli, Keys (5) e Pliskova (6) impareranno a fare qualcosa oltre picchiare, mentre, vabbé Radwanska (6) e Halep (5) continueranno a perdere le partite importanti.

Trai maschietti invece bisogna segnalare che alla fine, dopo vari tentativi, Fabio Fognini (5) è riuscito a perdere anche da Ramos-Vinolas, David Ferrer (6,5) pur di tornare a giocare una semifinale si è spezzato in due come mai nella vita minacciando anche il circuito maschile con il suo “E’ possibile che nasca un altro Ferrer”. Magari si dedicherà alla maratona. Mentre Marin Cilic (8) che di miracoli se ne intende punta a fare lo scherzetto a Berdych raggiungendo le Finals.

Andy Murray (8) ha portato a casa col pilota automatico un altro trofeo e oramai ha nel mirino il numero 1 di Novak Djokovic. Il mondo del tennis è fantastico però: Murray non è ancora numero 1 del mondo e già tanti si lamentano di tale leadership! In fondo cosa ha fatto Murray in carriera? Ha vinto solo tre slam e due ori olimpici oltre a un altro po’ di partite, ha condiviso i migliori anni della sua carriera con tre fenomeni e avuto la pazienza e la costanza di rimanere al vertice quando gli altri sono calati. Niente, praticamente. Il peggior numero 1 della storia dopo Rios e Moya insomma.

Concludiamo con una delle solite fantastiche storie di casa nostra, ovvero la sentenza della Corte d’Appello federale che ha ridotto la squalifica di Marco Cecchinato a dodici mesi per la vicenda scommessa. In poche parole, la Corte d’Appello ha sconfessato la Procura Federale e il Tribunale di primo grado, secondo i quali Marco Cecchinato era meritevole, rispettivamente, di radiazione e di 18 mesi di squalifica, per l’ illecito sportivo consumatosi in quel di Mohamedia (Marocco) dove l’azzurro avrebbe perso di proposito contro tale Majchrzak favorendo la vincita della scommessa da parte dell’amico Accardo (che avrebbe giocato anche nel suo interesse). Secondo la Corte d’Appello federale l’illecito sportivo non sarebbe provato, in quanto non sarebbero sufficienti a dimostrare che Cecchinato abbia perso di proposito i seguenti elementi: che Cecchinato avesse prenotato l’aereo di ritorno per il giorno stesso della partita (lo fanno tutti i tennisti dice la Corte); che prima dell’audizione presso la Procura Federale avesse cancellato quasi tutte la chat con Accardo relative al periodo “incriminato”; che nell’unica chat residua Cecchinato, lamentandosi di aver perso soldi sulla scommessa che dava vincente il Napoli contro il Carpi (finì 0-0) informava l’amico Accardo della necessità di “recuperare” e che lo avrebbe potuto “salvare solo il Marocco”. Secondo la Corte d’Appello Federale, con straordinaria fantasia interpretativa, la “salvezza”economica che Cecchinato cercava in Marocco era quella legata alla vittoria del torneo ( 6.000,00 circa): e allora, se la tua unica “salvezza” è la vittoria, perché prenotare l’aereo subito dopo la partita contro il numero 298 del mondo?

Insomma alla fine per la Corte d’Appello federale Cecchinato è innocente sotto il profilo dell’illecito sportivo, ma merita comunque un anno di squalifica perché il suo comportamento viola i principi di “lealtà, probità e rettitudine sportiva” di cui all’art. 1 del RG. E quali sarebbero questi suoi comportamenti? Il fatto di scommettere abitualmente sul tennis (che poi in realtà dovrebbe configurare un illecito sportivo, solo che la Procura federale ha omesso di contestarlo) e soprattutto – udite udite – nel fatto che in una chat con Accardo lo stesso Cecchinato avrebbe avanzato dubbi sulle possibilità di Andreas Seppi di battere John Isner al primo turno del Roland Garros 2015. Orbene, non si capisce quale “scoop” avrebbe rivelato Cecchinato, considerando che Seppi (in assoluto più debole di Isner…) a causa dei problemi all’anca non giocava una partita da tre mesi (era un fatto notorio, e peraltro chi vi scrive ha commentato quella partita a bordo campo con Andreas che a stento buttava la palla di là e dopo un’ora di gioco non poteva praticamente muoversi). La Corte d’Appello dice però che Cecchinato, essendosi allenato con Seppi, godeva di informazioni privilegiate. Indovinate cosa dichiarò Seppi a fine partita? “” In allenamento stavo bene, ma in partita dopo un’ora ho cominciato a sentire dolore”.

Insomma, il solito guazzabuglio all’italiana, con la Corte d’Appello federale che (quasi) capovolge l’operato del Tribunale di primo grado, un po’ quello che era già successo con Bracciali e Starace: non è che tra Procura Federale e Tribunale Federale ci sia una corrispondenza di amorosi sensi? E che la corte d’Appello sia gelosa?

Il tocco di classe finale però è quello della (francamente inspiegabile: quali erano le esigenze cautelari?) sospensione della squalifica di Cecchinato dopo la sentenza di primo grado. Risultato? Cecchinato ha continuato a giocare (ovviamente malissimo perchè immaginate con quale serenità ha giocato) e ora sconterà la sua squalifica. Vabbè…

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