Dodig trascinatore. Il doppio avvicina la Davis alla Croazia (Crivelli). Davis, la Croazia va 2-1 con Dodig (Corriere dello Sport). Cilic e Dodig lanciano la Croazia. L’Argentina scopre il mal di Davis (Tuttosport). L’Italia riscopre il fascino del tennis. Crescono tesserati e giro d’affari (Bellinazzo)

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Dodig trascinatore. Il doppio avvicina la Davis alla Croazia (Crivelli). Davis, la Croazia va 2-1 con Dodig (Corriere dello Sport). Cilic e Dodig lanciano la Croazia. L’Argentina scopre il mal di Davis (Tuttosport). L’Italia riscopre il fascino del tennis. Crescono tesserati e giro d’affari (Bellinazzo)

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Dodig trascinatore. Il doppio avvicina la Davis alla Croazia (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

I numeri pesano. E ce n’è uno che conta più di tutti gli altri: la Croazia è sopra 2-1, una solida ipoteca verso il titolo in una sfida che si prevedeva dominata dall’equilibrio. La storia, e dunque altri numeri, dicono che dal 1981 solo due squadre hanno recuperato dallo svantaggio dopo due giornate: la Russia nel 2002 e la Serbia nel 2010, entrambe contro la Francia. Inoltre, nelle ultime 11 finali di Davis, per nove volte ha vinto la squadra che si è imposta nel doppio. Insomma, malgrado il solito sostegno della torcida, l’Argentina torna a vedere lo spettro della quinta sconfitta su cinque all’epilogo, mentre i padroni di casa sognano un bis da favola. Si sapeva che il doppio poteva rappresentare l’anello debole per capitan Orsanic, nonostante il carisma di Del Potro, affiancato da Mayer (ieri lontano da un rendimento accettabile). Ed era prevedibile, come spesso accade in Coppa, che a decidere il match fosse il più avvezzo a questo tipo di fatica, ovvero Ivan Dodig, numero 13 della classifica mondiale di doppio: è stato lui a trascinare Cilic nei primi due set, a chiamare i tempi, a coprire il net come deve fare un doppista che si rispetti, mentre dall’altra parte Del Potro, tanto per fare un esempio, raramente si è spostato per intervenire a rete, frustrato anche dalla tattica dei croati, schierati sempre con il giocatore a rete dalla stessa parte del battitore quando servivano su di lui, per costringerlo a giocare il dritto o il rovescio lungolinea, meno incisivi. La conferma che la coppia (solo per la Davis) Dodig-Cilic funziona benissimo: in questa Davis sono tre vittorie su tre, dopo aver battuto i Bryan e gli ex numero uno Mahut/Herbert. Ivan si candida a uomo chiave della possibile vittoria croata: «Un’esperienza meravigliosa, questo pubblico fantastico ci ha fatto vivere una magia, sono contento perché ho messo Marin in condizione di farci vincere la Coppa. Ora tocca a lui». E lui, Cilic, riconosce che «il tie break del secondo set è stato decisivo» e gonfia il petto di fronte alla prospettiva di trionfare dopo il duello più atteso, l’incrocio con Del Potro che aprirà la terza giornata: «Posso battere Juan Martin, anche se non sarà facile. Però mentalmente sarò rilassato, stare in vantaggio dà una sicurezza in più, anche se conterà ogni dettaglio». Il momento clou della finale, la sfida tra due dei giocatori più in forma di questo scorcio di stagione è l’unico che nei numeri sorride agli ospiti: nei precedenti, Del Potro è avanti 8-2, pur se l’ultimo confronto diretto è del 2013. Una lotta fra amici (sono coetanei), «ma in campo ce le suoneremo come è giusto che sia», ammette Delpo, chiamato a un mezzo miracolo per tenere viva l’Argentina. Ma per uno che è già risorto due volte, sarà un pomeriggio quasi normale.

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Davis, la Croazia va 2-1 con Dodig (Corriere dello Sport)

I capitani di Croazia e Argentina non si sono tirati indietro, per il doppio della finale di Coppa Davis: hanno schierato i migliori. E così sono scesi in campo Marin Cilic da una parte e Juan Martin Del Potro dall’altra, i rispettivi numeri 1. L’ago della bilancia però, come spesso accade in queste circostanze, è stato uno dei loro compagni. Ivan Dodig, d’altronde, da specialista del doppio sarebbe stato sempre e comunque l’elemento imprescindibile della coppia di casa, e così ecco che la vittoria croata di ieri, per il 2-1 che avvicina alla conquista della Coppa, porta soprattutto la sua firma. Trentunenne, di Medjugorje, Dodig attualmente è n. 13 della specialità dopo essere stato anche 4 nel giugno 2015 grazie al trionfo nel Roland Garros con il brasiliano Marcelo Melo. I tre set si sono sviluppati sul filo dell’equilibrio, ma sono bastati al doppio croato per chiudere la partita e riportare la propria squadra in vantaggio. Oggi giornata decisiva, con Cilic e Del Potro subito di fronte: l’argentino è in vantaggio per 8-2 nei precedenti. Poi, se confermati, toccherà a Ivo Karlovic e Federico Delbonis, che invece sono 3-1.

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Cilic e Dodig lanciano la Croazia. L’Argentina scopre il mal di Davis (Tuttosport)

Si profila lo spettro del tabù Coppa Davis per l’Argentina. La Croazia è a un passo dalla sua seconda vittoria in Coppa, dopo quella vinta nel 2005. Questo grazie al successo in doppio della coppia Marin Cilic-Ivan Dodig che doma quella formata da Juan Martin Del Potro-Leonardo Mayer e porta i padroni di casa sul 2-1 contro l’Argentina. Decisivi oggi i due ultimi singolari: prima la sfida tra i n.1 Cilic-Del Potro, poi eventualmente a seguire quella tra Ivo Karlovic e Federico Delbonis. Dodig e Cilic hanno battuto in tre set la coppia argentina: 7-6 (2) 7-6(4) 6-3, dopo due ore e 42 minuti. La coppia croata si era già aggiudicata due doppi cruciali in questa edizione di Coppa Davis, superando prima i gemelli statunitensi Bob e Mike Bryan nei quarti, e poi in semifinale i francesi Herbert e Mahut, numeri 1 al mondo. Ieri è arrivato il terzo sigillo che, come spesso accade in Coppa Davis, può rivelarsi decisivo nell’assegnazione dell’Insalatiera d’argento. Di converso l’Argentina rischia di arricchire ancora di più il “primato” non proprio positivo di più finali giocate senza aver mai vinto il titolo. La squadra di Daniel Orsanic ci prova infatti per la 5a volta dopo le finali raggiunte nel 1981, 2006, 2008 e 2011. La cronaca racconta di un primo set in perfetto equilibrio, rotto solo dal tiebreak tutto di marca croata (7 punti a 2) e di un secondo con i biancorossi avanti 3-1 e 4-3 prima del contro-break argentino (7-4 alla fine) grazie a 5 punti di fila Nel terzo set, la svolta arriva sul 3-2, quando i croati tolgono la battuta a Mayer e volano sul 4-2. Da lì il match è tutto in discesa per Cilic e Dodig che chiuderanno 6-3. A Del Potro e Delbonis non resta che provare una rimonta che appare disperata.

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L’Italia riscopre il fascino del tennis. Crescono tesserati e giro d’affari (Marco Bellinazzo, Il Sole 24 Ore)

Il tennis italiano torna di moda, anche se in campo, negli ultimi tempi, i risultati di alto livello arrivano con il contagocce; il bilancio federale, però, è in attivo su tutti i principali indicatori, dal numero dei tesserati ai tornei promossi. Con due fiori all’occhiello: gli Internazionali di Roma e «Supertennis» tv. Nelle ultime stagioni la nazionale azzurra maschile è addirittura retrocessa dalla massima serie della Coppa Davis e dal 3 al 5 febbraio 2017 si giocherà in trasferta contro l’Argentina la permanenza nel World Group. I sudamericani, dopo aver eliminato proprio l’Italia ai quarti di finale lo scorso luglio per 3-1, sono impegnati a Zagabria nella finale 2016 contro la Croazia (2-1 il punteggio per i padroni di casa). I tennisti azzurri raramente sono apparsi nelle fasi finali dei tornei top. A differenza delle tenniste (Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci) che hanno inanellato successi prestigiosi sia in Fed Cup che nel Grande Slam, contribuendo a riaccendere l’entusiasmo degli appassionati italiani per la racchetta. Di questi exploit ha beneficiato anche la Federazione che negli ultimi 15 anni ha registrato una crescita a tripla cifra di tesserati, tornei e partecipanti, nonché un incremento notevole del giro d’affari del suo prodotto di punta, gli Internazionali d’Italia. Nel 2016 il fatturato del torneo disputato al Foro Italico è stato di 30 milioni, con 11 milioni di profitti. Nel 2006 il torneo aveva circa sei milioni di ricavi e sette di costi. Oggi,grazie a Coni Servizi che si occupa dello sviluppo della parte logistica e commerciale dell’evento, dalla biglietteria derivano 12 milioni e gli spettatori paganti aumentano di anno in anno: si è passati dai 162mila del 2012 ai 205mila del 2016 (+27%), e sono aumentati anche i partner commerciali, con gli ingressi, accanto a Bnl, di Peugeot, Trenitalia, Levissima e Powerade. A queste somme vanno poi aggiunti 67 milioni di indotto legati alla competizione. E dal 2017 al 2022 Milano ospiterà le Next Gen Atp Finals, un torneo riservato ai migliori sette giocatori al mondo Under 21 (più una wild-card). Il torneo si disputerà nel nuovo Polo Fieristico a Rho a novembre con un montepremi di 1,25 milioni di dollari. Milano ha sconfitto la concorrenza di Miami, Los Angeles e Città del Capo. Il bilancio della Fit è migliorato parallelamente a quello degli Internazionali. I contributi del Coni ammontano a 3,5 milioni per l’attività sportiva e sono stati confermati per il 2016. Il fatturato consolidato della Federazione, che nel 2012 era pari a 38 milioni, nel 2016 sfiorerà i 60, con un utile d’esercizio di 5,1 milioni del 2016 (nel 2013 erano 180mila euro). Il patrimonio netto ha oggi un valore intorno ai 25 milioni. I tesserati per il solo settore tennis sono stati 334.123 con una crescita del 25% nel quadriennio e di oltre il 150% dal 2001. Conseguentemente si è ampliato a 7.662 (quasi il 200% in più rispetto al 2000) il numero di tornei promossi e gestiti sotto l’egida della Fit. Il ritrovato interesse per il tennis, dopo il periodo d’oro negli anni Settanta di big come Panatta, Bertolucci e Barazzutti, è palese se si osserva il settore giovanile: i tesserati under 16 quest’anno potrebbero superare quota 150mila (erano 38mila scarsi nel 2001 e 115mila nel 2012). Negli ultimi cinque anni poi sono state aperte quasi 600 nuove Scuole tennis, portando il numero delle strutture sul territorio a circa 1800, con quasi 9mila insegnanti iscritti all’Albo. Una progressione clamorosa, dunque, che è stata accompagnata, forse non casualmente, dal ritorno del tennis su una tv non pay, «Super Tennis», fondata dalle stessa Fit. L’emittente interamente dedicata al tennis nel 2015 è diventata la tv sportiva che non trasmette calcio più vista in Italia. Dal 2012 al 2015 l’ascolto medio è cresciuto del 242 per cento.

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