WTA, bilanci e prospettive delle top ten

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WTA, bilanci e prospettive delle top ten

Come è andata la stagione 2016 e cosa aspettarsi per il 2017 dalle prime dieci giocatrici del mondo?

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Il 2016 è stata la stagione del cambio al vertice del tennis femminile. Superata da Angelique Kerber, a 35 anni compiuti Serena Williams ha perso la leadership del movimento. Prima o poi sarebbe dovuto accadere, nemmeno i fuoriclasse possono sconfiggere il passare del tempo; non so però in quanti avrebbero previsto che a sostituirla sarebbe stata una giocatrice di 28 anni, la più anziana tennista a diventare per la prima volta numero uno del ranking nella storia della WTA.
Questa era la classifica di fine 2015:
1.  Williams, Serena
2.  Halep, Simona
3.  Muguruza, Garbiñe
4.  Sharapova, Maria
5.  Radwanska, Agnieszka
6.  Kvitova, Petra
7.  Williams, Venus
8.  Pennetta, Flavia
9.  Safarova, Lucie
10. Kerber, Angelique

Rispetto a dodici mesi fa sono uscite cinque giocatrici: Sharapova (ferma per i probemi di doping), Kvitova (scesa al numero 11), Venus Williams (oggi 17ma), Pennetta (ritirata), e Safarova (oggi 62ma) gravemente penalizzata da un periodo pieno di problemi fisici. Sono state sostituite da Cibulkova, Pliskova, Keys, Kuznetsova, Konta.

A stagione conclusa ci sono state comunque novità che hanno riguardato le tenniste di vertice, su tutte la sorprendente serie di separazioni dai coach che ha visto protagoniste tre delle prime dieci giocatrici del mondo: Pliskova, Keys e Konta. La cosa strana è che tutte e tre erano reduci da un anno di innegabili progressi, come testimonia il ranking: Pliskova +5, Keys +10, Konta addirittura +37. Per Pliskova si è parlato di divergenze economiche, per Keys caratteriali, mentre per Konta le ragioni sono ancora da chiarire, anche se nel suo caso ci sono stati eventi luttuosi che potrebbero averla spinta a cambiamenti.

1. Angelique Kerber
Tornei vinti: Australian Open, Stoccarda, US Open
Finali perse: Brisbane, Wimbledon, Olimpiadi, Cincinnati, WTA Finals
AO: Vittoria
RG: 1T (sconfitta da K. Bertens)
Wim: Fin (sconfitta da S. Williams)
USO: Vittoria
vinte/perse 2016: 63/18 (77,7%)
contro Top 10: 12/4 (75%)
ranking fine 2015: 10 (+9)

Kerber è stata senza dubbio la più costante ad altissimi livelli in tutto il 2016, numero uno del ranking con 2030 punti di vantaggio su Serena Williams. I risultati parlano per lei e non credo occorra aggiungere altro sotto questo aspetto.
Ripercorrendo tutti gli avvenimenti penso sia stato fondamentale per Kerber l’impulso arrivato dalla vittoria agli Australian Open. Per questo non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe andata l’intera stagione WTA se per caso Misaki Doi avesse convertito il match point avuto contro Angelique nel primo turno dello Slam australiano. Forse Serena sarebbe rimasta, malgrado tutto, ancora in cima al ranking? Ucronie senza risposta.
Piuttosto, tornando alla realtà, in chiave futura sono curioso di vedere come si comporterà Kerber l’anno prossimo, quando da numero uno del mondo diventerà uno “scalpo” ambitissimo da parte di ogni avversaria, e in più avrà la pressione dei punti in scadenza e dei risultati da confermare mese dopo mese. A questo si deve aggiungere che il suo tennis è molto dispendioso, sul piano fisico come su quello mentale: per emergere deve spesso passare attraverso match molto lottati.
Il 2017 sarà fondamentale: non solo per lei, ma anche per capire come andrà inquadrata in futuro sul piano storico la figura di Kerber.

2. Serena Williams
Tornei vinti: Roma, Wimbledon
Finali perse: Australian Open, Indian Wells, Roland Garros,
AO: Fin (sconfitta da A. Kerber)
RG: Fin (sconfitta da G. Muguruza)
Wim: Vittoria
USO: SF (sconfitta da Kar. Pliskova)
vinte/perse 2016: 38/6 (86,3%)
contro Top 10: 6/2 (75%)
ranking fine 2015: 1 (-1)

Molti indicatori della stagione di Serena Williams rimangono di altissimo livello, come la capacità di arrivare in fondo agli Slam (una vittoria, due finali, una semifinale) o la percentuale di partite vinte in stagione (86,3%) che è ancora la più alta fra tutte.
Però i numeri raccontano anche altre cose: i pochi match disputati e i due soli tornei vinti, l’ultimo dei quali risale all’inizio di luglio (Wimbledon). Infine il dato forse più significativo: la perdita del numero uno in classifica dopo oltre tre anni (dal 13 febbraio 2013 al 12 settembre 2016).

Il discorso che riguarda Serena non richiede certo originalità o particolari sforzi interpretativi: il suo futuro dipende dalle condizioni di salute e dalle motivazioni. Per le motivazioni potrebbe rimanere forte la spinta data dal desiderio di staccare Steffi Graf a 22 Slam e provare a raggiungere Margareth Smith Court a 24. Ma per quanto riguarda le condizioni fisiche si dovrà capire se i problemi al ginocchio e alla spalla che periodicamente vengono denunciati dal suo team non diventeranno un ostacolo ancora più difficile da superare delle avversarie in campo.
Mi aspetto che Serena orienti sempre più la sua stagione agli Slam, trascurando o affrontando il resto dei tornei in funzione dei Major. Non credo nemmeno sia molto interessata a tornare in cima al ranking: penso proprio che tutto ruoterà intorno al tentativo di andare oltre al fatidico numero 22.

A pagina 2: le posizioni dalla 3 alla 6 (Radwanska, Halep, Cibulkova, Pliskova)

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