Tennis in Translation, Roger Federer: "Mai pensato al ritiro, sono ancora affamato"

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Tennis in Translation, Roger Federer: “Mai pensato al ritiro, sono ancora affamato”

Roger Federer ha rilasciato una lunga intervista a Christopher Clarey, New York Times. “Il mio ritorno e quello di Nadal due belle storie. Djokovic si è lasciato andare, è comprensibile. Murray è stato straordinario”. Giovedì alle 11 allenamento in diretta streaming su Periscope

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La famiglia Federer ha condiviso molti viaggi in giro per il mondo, ma durante questo insolito periodo di quiete, colui che si guadagna la pagnotta è stato costretto a rispondere a parecchie domande. “I bambini mi chiedevano, ‘quand’è che ripartiamo?'”, ha detto Roger Federer in una lunga intervista rilasciata venerdì a Dubai. “Perché erano contenti di viaggiare e di essere sempre sulla strada. Mi dicevano cose del tipo, ‘quand’è la prossima volta che vai in Australia o a New York’? E io gli rispondevo, ‘per un po’ non ci andrò'”. Ma il prossimo viaggio di famiglia adesso si sta avvicinando rapidamente. Federer ha programmato di tornare in azione il mese prossimo a Perth, in Australia, per la competizione a squadre Hopman Cup, prima di fare sul serio agli Australian Open a Melbourne. Federer non gioca un match da luglio, quando ha perso in 5 set da Milos Raonic nella semifinale di Wimbledon. Nell’ultimo set è inciampato in maniera goffa sull’erba, cosa non da lui, ed era troppo facile non vederci una metafora sul declino di un grande e aggraziato campione.

Federer è atterrato sul suo ancora fragile ginocchio sinistro, che a febbraio lo aveva obbligato ad un intervento chirurgico per la prima volta della sua carriera, tenendolo fuori dai giochi per più di due mesi. Nonostante ciò si è rialzato lentamente a Wimbledon e ha finito l’incontro, poi non ha concluso la stagione. Ha persino saltato le Olimpiadi estive di Rio, che è stato per lungo tempo uno dei suoi principali obiettivi di fine carriera. Mentre i suoi rivali di lunga data Andy Murray e Novak Djokovic si sono scambiati la posizione in testa al ranking e il suo connazionale svizzero Stan Wawrinka ha vinto gli US Open, Federer, con la sua lunga pausa dal tour, ha avuto un assaggio di cosa significa essere ritirati, dopo essere diventato professionista nel 1998. Ora cercherà di rimettersi in gioco, e lo dovrà fare dalla posizione numero 16, la più bassa dal 2001. “A dire il vero ho come la sensazione che il mio primo ritorno sia avvenuto ad aprile a Monaco, soprattutto dopo aver avuto quell’operazione, perché non ne avevo mai avuta una prima”, ha detto Roger. “Quindi quello per me è stato un vero ritorno, ma questo ovviamente sembra molto più grande, perché due mesi sono diversi rispetto a sei. È chiaro che questo comeback ricoprirà un ruolo differente nella mia carriera“. Federer, a 35 anni, ha ancora poco da dimostrare. Detiene già il record di 17 tornei dello Slam in singolare e 71 titoli minori. Ha mantenuto un livello di eccellenza per molto più tempo rispetto a quanto fatto dagli altri campioni, e sebbene abbia passato del tempo meraviglioso lontano dal circuito, con sua moglie Mirka e i loro quattro bambini, lui insiste sul fatto che non ha avuto la minima idea di rendere la pausa permanente.

“Mirka è totalmente d’accordo, e assolutamente felice. I bambini lo adorano, e io sono ancora affamato, e ora mi sono persino ravvivato e ringiovanito”. La possibilità del ritiro non è mai saltata fuori. Per Federer invece le domande che si poneva erano: “Posso ancora farcela? Come giocatore, il mio corpo può ancora sopportare tutto ciò? La mia mente più ancora farlo?”. Queste domande sembrano particolarmente intriganti in questo periodo dove molto talento sta venendo fuori nel gioco maschile. Federer, come tutti gli aficionados del tennis, conosce bene come va a finire la storia. La vecchia guardia nel tour maschile è composta da Federer e Rafael Nadal, il quale a 30 anni sta anche lui tornando dopo aver avuto vari infortuni, e con un nuovo coach nel team: Carlos Moya. La nuova ondata di giovani è piena di speranze, guidata da Dominic Thiem, Alexander Zverev e Nick Kyrgios, i quali hanno già tutti battuto Federer. Ci sono anche delle stelle che si sono già affermate e sono al loro apice: Raonic, Nishikori, e del Potro, fino al pluricampione Slam Wawrinka. E infine Murray e Djokovic. Federer, anche durante la sua assenza, ha detto di aver tenuto d’occhio i risultati sul suo cellulare, soprattutto durante il duello tra Murray e Djokovic che si è protratto nel mese di novembre. “Ero molto sorpreso perché quando qualcuno inizia la stagione nel modo in cui ha fatto Novak, realizzando il suo sogno di vincere il Roland Garros e il suo quarto Slam consecutivo, non c’è nessuno al mondo, persino tra i giocatori, che possa pensare che potrebbe esserci un altro che finisca da numero uno al mondo. Onestamente, Novak non ha giocato affatto male nella seconda parte dell’anno. Ha vinto Toronto, ha giocato la finale in molti tornei. Uno pensa che potrebbe essere sufficiente e per sorpassarlo era necessario qualcosa di straordinario, e Murray è stato capace di farlo, ed è qui che io gli dico tanto di cappello“.

A Federer non è capitato un calo dopo aver vinto gli Open di Francia nel 2009, l’unico torneo major che gli mancava. Ma ha detto che può sicuramente comprendere le insidie, emotivamente parlando, che ha vissuto Djokovic nel 2016. “Forse è solo un umano ed è comprensibile che si sia lasciato andare perché aveva raggiunto tutto quello che voleva. Ad un certo punto hai bisogno di reinventare te stesso o qualsiasi cosa tu debba fare. Ma è bello vedere che probabilmente la cosa non capiti a tutti per così tanto tempo. E io penso davvero che questo possa creare una grandissima storia per il prossimo anno. Andy avrà un percorso fantastico, Novak altrettanto. Rafa poi, ha sempre una bella storia. Il mio ritorno, spero sarà anch’esso qualcosa di carino da seguire. Credo che l’inizio della stagione, soprattutto l’estate australiana, sarà epico”La decisione di Roger di finire la stagione dopo Wimbledon deriva dal fatto che lui vuole ottenere il massimo da quello che gli resta della sua carriera. Forse mi sarei dovuto prendere più tempo dopo gli Australian Open, una volta operato. Comunque stavo bene. Mi ero allenato in tutto a Dubai”. Dopo non aver preso parte al Roland Garros, interrompendo a 65 la striscia di partecipazioni consecutive agli Slam, lo svizzero è ritornato per la stagione sull’erba sapendo che il suo ginocchio non era perfettamente in forma. Aver giocato sull’erba non credo che mi sia costato il resto della stagione, penso semplicemente che il mio ginocchio e il mio corpo avessero bisogno di una pausa, e prendermi sei mesi è stato necessario per permettere al mio corpo di recuperare. Ora posso guardarmi indietro e dire: ‘Se ora le cose non andranno bene, ho comunque fatto tutto quello che potevo. Non ci sono rimpianti‘”. 

Federer afferma che questa volta ha avuto un approccio molto più conservativo. “Soprattutto i primi tre mesi, lavoravo forse un’ora al giorno”. Quando ha aumentato l’intensità con il suo preparatore atletico di lunga data Pierre Paganini, dice di aver spesso evitato di allenarsi più giorni consecutivamente. Ha ricominciato a giocare qualche punto agli inizi di ottobre, ma non ha fatto delle sessioni intere di allenamento in campo fino alla fine di novembre, dopo aver lasciato la Svizzera per Dubai, il suo solito posto per la off-season. Si è allenato lì molto spesso con l’astro nascente francese Lucas Pouille, e giovedì 22 dicembre alle 11 del mattino (ora italiana) Federer trasmetterà la sua sessione di allenamento in diretta su Periscope, per dare ai suoi fan un aggiornamento sui suoi progressi. “Ho semplicemente pensato che era arrivato il momento di far vedere alla gente come sta andando il recupero, con l’avvicinarsi dell’inizio della stagione. Ho avuto un assaggio del pensionamento. All’improvviso ci siamo potuti organizzare e ci siamo detti: ‘Bene, adesso staremo per 4 settimane consecutive a casa nello stesso posto. Con chi vuoi andare a cena Mirka? O con chi ti va di uscire?'”. A Federer è piaciuto passare del tempo con la sua famiglia e la prevedibilità di rimanere in un posto per più di una settimana. Fortunatamente, ha detto lui, il suo ginocchio si è rimesso in forze e ha avuto modo di fare quasi tutto. “È stato molto eccitante e salutare per noi avere tutto quel tempo, ed è stata una bella sensazione, sai? Mi sono sentito bene, ma la cosa può aspettare. Non c’è nessun problema per me. Si può aspettare per quello”.

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