Campo e panchina: il 2016 di Mouratoglou, Norman, Lendl&Co

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Campo e panchina: il 2016 di Mouratoglou, Norman, Lendl&Co

Mouratoglou, Norman, Lendl&Co, presenze più o meno discrete, gli allenatori sono una delle chiavi del successo dei loro pupilli. I coach protagonisti del 2016

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In campo, il tennista è l’unico artefice del proprio destino. Ma, nell’off court, sono in tanti a contribuire al successo di un atleta. Per gran parte del suo girovagare nel tour, un giocatore non è mai poi così solo. A “vegliare” su di lui, c’è quasi sempre un allenatore attento, esperto e preparato che lo accompagna, giorno dopo giorno, nella crescita tecnica e professionale, lo aiuta a spiegare le ali e gli fa percorrere la strada verso la vittoria. Ma il grande merito di un bravo allenatore non sta solo nel numero di successi conseguiti dal suo allievo. Certo, vincere è l’obiettivo finale di ogni atleta e di tutto il team che lo segue. Tuttavia, la prima grande sfida di un coach di qualità è quella di capire profondamente l’indole del proprio atleta, coglierne le sfaccettature della psicologia, trovare le parole adatte per comunicare, nello scopo di creare con lui il feeling perfetto – che porta poi alla fiducia reciproca – per guidarlo verso la crescita tennistica e professionale nonché umana e psicologica. Insomma, un bravo allenatore deve saper coniugare al tempo stesso le qualità di tecnico, trainer, amico e psicologo; e, a volte, perché no, al momento opportuno deve saper calarsi anche nei panni di un “padre” (o di una “madre”) quando la solitudine – dopo tanti mesi in giro per il mondo – e gli immani sacrifici di un percorso irto di ostacoli, minano la fiducia, il morale e la determinazione.

Si punta dunque ad una perfetta alchimia; quella formula magica propria di tante “coppie” di successo del circuito maschile e femminile. Perché se atleti come Serena Williams, Stan Wawrinka, Novak Djokovic, Rafa Nadal e tanti altri sono riusciti ad occupare un posto privilegiato sul palcoscenico del circuito, una parte di gloria spetta anche ai loro coach, capaci di aver contribuito a trovare la chiave del successo e di aver saputo tirare fuori il meglio dalle racchette dei loro atleti.

Ma chi sono gli allenatori che si sono messi particolarmente in luce in questo 2016 che sta per concludersi?

Magnus Norman

Il celebre ex tennista svedese ha fatto davvero miracoli con Stan Wawrinka. Lo svizzero ha sempre avuto un potenziale fenomenale grazie ad una grande solidità fisica e ad una potenza e pesantezza di palla pazzesche. Ma, sotto la guida di una personalità equilibrata, pacata e professionale come Magnus Norman, il diamante grezzo si trasforma in gemma scintillante: Stan diventa a tutti gli effetti “The Man”, inanellando per tre anni un successo slam (Australian Open 2014, Roland Garros 2015 e US Open 2016). L’eccelso lavoro svolto da Norman e i successi conseguiti dal suo pupillo hanno infatti valso allo svedese l’Inaugural Atp Coach of the Year Award.

Patrick Mouratoglou

Un uomo decisamente di successo Patrick Mouratoglou e uno dei grandi attori del tennis che conta. Innanzitutto, sotto la sua guida, la carriera di Serena Wiliams ritrova une seconda giovinezza e ben 12 slam in più! Certo, Serena è Serena ma i due sono riusciti a creare un feeling particolare che ha contribuito a rendere ancora più forte l’ex n. 1 del mondo. Non solo. Esempio di self made man, il francese ha vissuto un 2016 particolarmente sfolgorante, portando a compimento tanti progetti. In particolare, ingrandendo la sua già celebre Mouratoglou Tennis Academy con la nuova sede a Nizza, inaugurata proprio nel settembre di quest’anno. Inoltre, la sua esperienza e il lavoro di tanti anni vengono raccontati nel libro “Le coach” apparso nel 2015; l’eclettico Patrick si trova perfettamente a suo agio anche di fonte alle telecamere perché è “The Coach” nella rubrica di Eurosport durante l’Australian Open, il Roland Garros e lo US Open.

Riccardo Piatti

Il famoso allenatore lombardo fa ancora una volta centro facendo finalmente “esplodere” Milos Raonic. Il canadese non ha ancora vinto un major anche se ci è andato vicinissimo. Si issa infatti in finale a Wimbledon (per soccombere poi con Murray), offrendosi nientemeno che lo scalpo di Roger Federer proprio sul “sacro” manto verde dell’All England Club. Ma, risultato ancora più notevole, dopo una stagione ricca di performance ad altissimo livello, Milos si avvicina sempre più alla rosa dei grandi, diventando n. 3 del mondo, finora suo best ranking. Ricordiamo inoltre Carlos Moja che, insieme a Piatti, ha contribuito all’ulteriore crescita di Raonic e che, dalla prossima settimana, inizierà la nuova stagione 2017 nel team dell’amico fraterno Rafa Nadal.

Claudio Pistolesi

Un’altra eccellenza italiana tra i coach di altissimo livello è senza dubbio Claudio Pistolesi. Un 2016 ricco di soddisfazioni e successi per l’ex tennista romano che, con la sua Claudio Pistolesi Enterprise (la cui sede centrale è a Jacksonville, in Florida), in collaborazione finora con 11 Università americane e insieme al celebre Brian Gottfried, organizza per tanti ragazzi una vasta e attenta preparazione alla frequentazione dei college, con stage e sessioni di allenamenti mirati per tutti quei giovani sportivi che desiderano frequentare una delle celebri università statunitensi proprio attraverso il tennis. Pistolesi continua inoltre ad occuparsi della formazione per i giovani allenatori, con una serie di corsi in vari paesi del mondo, anche in seno alla GPTCA, la celebre associazione internazionale dei coach creata da Alberto Castellani e certificata dall’Atp. Non solo. Claudio è stato eletto quattro volte (2010, 2012, 2014 e 2016) come rappresentante dei coach ATP in seno al Players Council dell’ATP.

Ivan Lendl

Il 2016 segna il ritorno vincente nei box dell’enigmatico Ivan Lendl. Eh sì, perché quando l’ex n. 1 del mondo naturalizzato americano di origine ceca riveste i panni del coach, anche Andy Murray si trasforma, facendo esplodere dalle proprie corde il suo tennis migliore. Sotto la guida di Lendl, lo scozzese riparte alla grande e vive la stagione più luminosa della sua carriera, inanellando i trofei a Wimbledon, alle Olimpiadi (secondo di fila), a Parigi-Bercy e alle ATP Finals per chiudere un’annata strepitosa da n. 1 del mondo. È giusto ricordare però anche il grande operato di Jamie Delgado, entrato a far parte del team di Murray all’inizio del 2016 e subentrato ad Amélie Mauresmo.

Günther Bresnik

Ulteriore annata da incorniciare per l’ormai leggendario coach austriaco, celebre per aver seguito in passato campioni come Steffi Graf, Boris Beker, Patrick McEnroe, Henri Leconte e altri ancora. Sotto la sua egida, lo stacanovista Dominic Thiem, dopo essere definitivamente sbocciato nel 2015, raggiunge nel 2016 la sua prima semifinale slam al Roland Garros nonché la sua prima qualificazione alle Atp Finals. Bresnik è ormai da anni un’eccellenza nel preparare e portare alla vittoria giocatori dall’altissimo potenziale. È inoltre il Presidente della GPTCA Austria.

Boris Becker

Come non ricordare Boris Becker che, nonostante abbia concluso il sodalizio con Novak Djokovic alla fine della stagione 2016, è stato uno dei coach protagonisti dell’anno. Boris, nel tre anni insieme a Novak, ha accompagnato il campione serbo nella conquista di ben sei major, per parlare solo dei titoli più importanti. Certo, per lui il 2016 non si conclude nel migliore dei modi poiché il suo pupillo perde la corona del ranking per mano di Murray e, nell’ultima parte della stagione,  vive i mesi più bui dopo tre anni di tennis stratosferico. Personalità mai banale, l’ex n. 1 del mondo tedesco avrà comunque un bel da fare come opinionista per Eurosport e continuerà dunque a dispensare consigli e commenti in seno al tennis che conta.

 

 

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