Destanee, una Millennial tra le grandi (Viggiani). Murray e Nadal: il 2017 dei big parte bene (Crivelli)

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Destanee, una Millennial tra le grandi (Viggiani). Murray e Nadal: il 2017 dei big parte bene (Crivelli)

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Destanee, una Millennial tra le grandi (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

È ancora presto, per sapere se diventerà una top player. Di sicuro, è lei la bandiera dei Millennial del tennis, o della la Generazione Y della racchetta, se preferite. Lei è Destante Aiava e ieri a Brisbane, nella sua Australia, è stata festeggiata in modo speciale per essere la prima giocatrice nata nel 2000 capace di aggiudicarsi una partita di tabellone principale nel circuito Wta. Impresa non ancora riuscita ai maschietti suoi coetanei nei tornei Atp. Una teenager per l’anagrafe, la Aiava, ma non certo per presenza fisica. Fino a qualche tempo fa era abbastanza leggerina, invece a Brisbane ha esibito bicipiti ben lavorati in palestra, evidentemente sotto l’accorta guida di papà Mark, insegnante di MMA dopo una carriera agonistica da sollevatore di pesi, e mamma Rosie, ex rugbista e coach di tennis autodidatta per amore della figlia, dopo che questa nel 2005 restò ipnotizzata davanti alla Tv guardare Serena Williams che vinceva gli Australian Open. E con colpi potenti Destanee prima ha liquidato nelle qualificazioni Crawford, Sanchez Martinez e Witthoeft e poi appunto ieri nel main draw in tre set ha eliminato la 31enne Bethanie Mattek Sands, attuale 177 del mondo, la quale nell’agosto 2011, quando Destanee (che è nata il 10 maggio 2000) aveva poco più di un anno, disputava il suo primo Slam…

Venuta su quindi con il mito di Serena («Mi piacerebbe tanto affrontarla») dopo aver abbandonato la kickboxing, nata a Melbourne ma cresciuta nelle Samoa, la Aiava sta collezionando record. Nel febbraio 2015 è diventata la prima Millennial nella classifica Wta di doppio (in singolare è stata preceduta un mese dopo da Claire Liu), tra una decina di giorni agli Australian Open Negli altri sport la reginetta è la canadese Oleksiak: a Rio ha conquistato l’oro nei 100 sl sarà la prima a disputare uno Slam. Arrivata a Brisbane da n. 386, con i 55 punti già conquistati arriverà intorno al n. 300.

Nel calcio, anche soltanto qui in Italia, c’è chi ha fatto meglio di Destanee. Moise Kean, suo coetaneo, è stato il primo nato nel 2000 a debuttare in Serie A con la Juventus già i119 novembre scorso. E Pietro Pellegri, che è addirittura del marzo 2001, il 22 dicembre ha battuto ogni record: ha esordito nel Genoa a 15 anni e 280 giorni, eguagliando lo storico record di Amedeo Amadei. Nel mondo invece, in altre discipline sportive dove la precocità è più diffusa, c’è stata la ginnasta Laurie Hernandez che nella prima stagione da senior all’Olimpiade di Rio 2016 ha conquistato l’oro a squadre con gli Stati Uniti e l’argento individuale nella trave. Medagliere invece ancora più ricco e importante perla nuotatrice canadese “Penny” Oleksiak, che è tornata a casa con un oro (addirittura nei 100 sl), un argento (nei 100 farfalla) e due bronzi (con le staffetta 4×100 e 4×200 sl). Anche gli scacchi, manco a dirlo, hanno il loro genietto: si chiama Jeffery Xiong, è un texano con genitori cinesi. Ha iniziato a giocare a 5 anni, è diventato Grande Maestro a neppure 15 e ne12016 si è laureato campione mondiale juniores (…)

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Murray, Nadal, Williams: il 2017 dei big parte bene (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

La tensione da primato, il jet lag, il vento. Quisquilie, per i giganti. Lievi contrattempi per spargere un po’ di pepe sull’inizio di stagione della trimurti, mentre Federer si diverte a Perth e Djokovic appare ancora un po’ irrisolto dopo sei mesi di incertezze. Murray, Nadal e Serena Williams: buona la prima, anche se lo scozzese e il maiorchino avevano già dato in un contesto non ufficiale, a Dubai la scorsa settimana.

Il numero uno a Doha si trovava di fronte Chardy, il classico avversario imprevedibile, perché attacca tutte le palle e non ti concede ritmo, dunque potenzialmente assai pericoloso quando gli automatismi non sono ancora oliati. E invece, forte dei precedenti (adesso è 9-1) e soprattutto della straordinaria fiducia che gli deriva dal primato, il fresco Baronetto compila un primo set perfetto, chiuso a zero, e poi controlla la reazione del francese nel secondo, ottenendo 34 punti su 40 con la prima e inanellando la 25a vittoria consecutiva dalla sconfitta con Del Potro in semifinale di Davis: «Penso di aver disputato una buona partita, un test positivo. Gli ultimi 5-6 mesi sono stati i migliori della carriera, ma vorrei migliorare». A Brisbane, intanto, più che i magheggi di Dolgopolov, Nadal deve fare i conti con i postumi del volo dagli Emirati a lì: per favorirlo, lo mettono in campo alle dieci e mezza di sera e lui dorme fino a pomeriggio inoltrato. Ma non in campo: solo nove gratuiti e una bella dimostrazione di solidità (…)

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