Stakhanov-Thiem, la dolce Kerber e altri rimedi

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Stakhanov-Thiem, la dolce Kerber e altri rimedi

SYDNEY – Si dice che un inviato dovrebbe andare “a caccia di storie”. Eccole qui, con anche un po’ (ma poco) di tennis giocato. Ricordate i “Bagel”? Sì, è proprio lui, Davide Orioli

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dal nostro inviato a Sydney

Giornata di rodaggio nel torneo ATP di Sydney, con un solo match del tabellone principale in programma fra Thomas Bellucci e Nicolas Mahut. È già entrato nel vivo invece il torneo femminile, che ha completato le qualificazioni e ha già visto esordire nei rispettivi primi turni la campionessa in carica Svetlana Kuznetsova e l’attesissima wild card canadese Eugenie Bouchard (rimandiamo alla cronaca del torneo femminile in quest’altro articolo).

Togliendoci subito il compito del (poco) tennis giocato, Mahut si è imposto sul Bellucci 6-2 7-6. Il brasiliano, come suo solito, ha giocato troppo aggressivo commettendo maree di non forzati. Al francese è bastato restare a fondo campo, tenere con un rovescio ben solido per i suoi standard, e anzi ha perso il punto più facilmente proprio quando è sceso a rete a provare qualcuna delle sue amate volée. Sul 6-2 5-2 il match sembrava chiuso ma, come accade nel tennis sport del demonio, chi non aveva più nulla da perdere ha sciolto il braccio e chi doveva chiudere si è intimorito. Bellucci ha recuperato il break e ha seriamente rischiato di girare il match nell’undicesimo game proponendosi con due palle break ben annullate da Mahut. Anche nel tiebreak Bellucci ha preso subito un minibreak di vantaggio prima di farsi infilare 7 punti consecutivi che hanno consegnato al francese vittoria e secondo turno contro la testa di serie numero due Pablo Cuevas.

I big maschili faranno il loro esordio nei prossimi giorni, ma è già a Sydney la testa di serie numero uno Dominic Thiem, che ha un bye per il primo turno, dopodiché se la vedrà con un qualificato. Forse sarà Chris O’connell, 22enne idolo di casa e numero 273 del ranking che oggi si è imposto nell’ultimo turno di qualifiche, un po’ a sorpresa, contro Lopez-Perez per la gioia di numerosi supporters in vestito giallo-verde. Thiem si è allenato nel pomeriggio sotto il solleone sul campo 9. Dopo la recente eliminazione a Brisbane ad opera di Dimitrov ha voglia di rifarsi. Per smaltire la rabbia è venuto a Sydney direttamente a nuoto. Non mi ricordo più chi, forse un po’ chiunque, una volta disse che Nadal faceva ancor più paura in allenamento per l’energia che ci mette in ogni singolo colpo, come se fosse questione di vita o di morte, o una finale slam. Beh, Thiem è sulla buona strada. Va a colpire anche le palle uscite di un metro, fa polpette del malcapitato sparring partner e i suoi grugniti e rantoli si sentono da tre campi di distanza, letteralmente. Sul 12 scambiano qualche volée Radwanska e Kerber, e quando la polacca serve a volte al suo gentile sussurro si sovrappone l’urlo bellico dell’austriaco ed è un dubmash per palati fini.

In una simulazione di conferenza stampa (sì, esistono anche conferenze ufficiose), Thiem ha dichiarato che è contento di giocare qui a Sydney perché le condizioni di caldo umido somigliano molto a quelle di Melbourne, anche se Brisbane non scherza sotto questo punto. Suppongo che si sia allenato nell’ora più calda del giorno di proposito.

Ha rilasciato una conferenza anche Eugenie Bouchard, un po’ più ufficiale, in cui ha commentato la soddisfazione di aver ottenuto finalmente una vittoriasolo la seconda dallo scorso agosto) e pensa di aver trovato la chiave per sbloccare il suo gioco e tornare ai fasti di un tempo con un approccio più “proattivo” (questo il termine che ha usato), anche se per la verità è sempre stata tennista molto offensiva. Oggi a parte un passaggio a vuoto nel primo set in cui si è fatta riprendere un break e portare al gioco decisivo, è parsa poco fallosa e nel finale ha addirittura provato una palla corta, non proprio il suo marchio di fabbrica.

Siccome il torneo ancora deve entrare nel vivo, lasciate che vi tedi con osservazioni sull’ambiente dell’evento. Anzitutto fa caldo; ok, siamo in Australia, è ovvio direte. Ma fino a ieri le temperature per un mese buono sono state sotto la norma e anche di molto, e ha piovuto parecchio mentre per la settimana entrante non è prevista una goccia. Fortunelli gli australiani. L’organizzazione per i media non è straordinaria, ma c’è una zona mista davvero mista, atleti e giornalisti condividono gli stessi spazi. Il che mi ha permesso, per quanto vi possa interessare, di:

1. guardare e commentare il match di doppio vinto da Fognini, in tv, con Belinda Bencic. Che ha dei quadricipiti impressionanti. Ha riso e scherzato tutto il tempo negli spogliatoi con la Putintseva, sua avversaria odierna. Poi si è ritirata di nuovo, nel secondo set. La ragazza sembra non trovare pace nel fisico.

2. Suggerire da dietro la telecamera la risposta a una domanda sull’Australia posta a Angelique Kerber, durante un’intervista giocosa rilasciata all’emittente locale Channel 7. Il mio provvidenziale aiuto le ha permesso di guadagnare il terzo ingrediente per completare il “Kerber Burger”, che è come tutti gli altri hamburger ma suona bene. Angelique è la tennista più pucciosa e petalosa del circuito, di una semplicità e umiltà fantastiche. Timida e introversa.

3. Rivedere Dominic Thiem e chiedergli se si ricorda di quella volta che lo intervistai a Budapest. Ha detto di sì ma secondo me è no.

4. Ho anche quasi fatto il selfie con la Bouchard, ma ho rinunciato per oggi perché avevo i capelli fuori posto, tanto rigioca martedì.

5. Ho scoperto che Paolo Lorenzi ha un ottimo spagnolo. Il nostro numero uno ha anche rilasciato una sessione di autografi nel viale principale subito dopo la Kerber, con di fianco uno speaker che cercava di essere simpatico ripetendo in loop miriadi di luoghi comuni sull’Italia, soprattutto sul panettone.

So che Ubitennis cerca nuove forze e gente disposta a collaborare con il sito. Spero di avervi invogliato a farvi avanti con il pentalogo di cui sopra. Se anche voi volete farvi mentire da Thiem e scambiare sguardi complici con la numero uno del mondo, la strada è semplice.

Sempre parlando di tutto tranne che di tennis giocato (che non c’è), nella sala media assegnano i desk in ordine alfabetico. I giornalisti di AAP (chissa cos’è) stanno comodi spaparanzati di fronte alle 2 tv che trasmettono una le immagini del centrale e un’altra “The Avengers”. Non quello dei supereroi, quell’altro superflop con Sean Connery e Uma Thurman. Ubitennis manco a dirlo è ultimo in ordine alfabetico e il nostro desk è in un cantuccio dove manco arriva la prolunga per la corrente. In compenso per farsi perdonare c’è gelato unlimited per tutto il giorno. E anche il caffè, ma quella in Australia è più una punizione che un piacere. In ogni caso per l’anno prossimo, consiglio di cambiare il nome del sito in Abitennis, così almeno l’inviato che verrà può avere il pc in carica mentre lavora.

Da domani parlo un po’ più di tennis giocato, giurin giurella. Da Sydney passo e chiudo.

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