WTA Sydney: Konta è inarrestabile, dominata la Maga [AUDIO]

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WTA Sydney: Konta è inarrestabile, dominata la Maga [AUDIO]

SYDNEY – La tennista britannica fa davvero sul serio. Secondo titolo in carriera, per Radwanska soltanto sei giochi. Lunedì Johanna tornerà numero 9: sarà la mina vagante di Melbourne?

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dal nostro inviato a Sydney

[6] J. Konta b. [2] A. Radwanska 6-4 6-2

Giorno della finale al WTA premier di Sydney, torneo che ha spesso premiato le sorprese e per la prima volta dal 2012 vede in finale due giocatrici teste di serie. Sia Aga Radwanska che Johanna Konta sono giunte fin qui senza perdere un set, con la britannica nata proprio a Sydney che punta ad eguagliare il suo best ranking al numero nove e a mettere in cascina il suo secondo titolo, vendicando la sconfitta di ottobre al China Open dove fu battuta proprio dalla polacca. Konta cerca di eguagliare Jo Durie, ultima tennista a far sventolare simbolicamente lo Union Jack qui a Sydney nel 1983. Radwanska invece punta a ripetere l’exploit del 2013 (quando regalò una bicicletta a Cibulkova in finale) e issare sul gradino più alto del podio il vessillo polacco, o anche quello indonesiano al contrario va bene lo stesso. Entrambe in semifinale si sono fatte una passeggiata di salute, restando in campo in totale due ore e 23 minuti e lasciando rispettivamente 3 e 4 games alle malcapitate Strycova e Bouchard.

La tennista “most improved” del 2016 ha la folla a sostenerla. Il pubblico le ha perdonato il cambio di nazionalità del 2011 o forse, più semplicemente, non ne è a conoscenza. Konta parte comunque piano, non trova le misure e i primi sei punti del match sono della polacca. Ma non appena la britannica aggiusta il mirino la forza dei suoi colpi mette in grave difficoltà la numero due del seeding. La Radwanska sa che il controllo è nulla senza potenza, ma è uno scricciolo indifeso e neanche i suoi famosi colpi rannicchiati contengono più di tanto l’esuberanza atletica della 25enne che al terzo game ottiene il break. La Konta procede spedita e ha anche il tempo di litigare con un tifoso polacco un po’ brillo che dietro di lei si lancia in commenti sul gioco (almeno si suppone) a scambio in corso. Aga pare in continuo affanno sulle martellate della tennista di origine magiara, la quale potrebbe ancora allungare al settimo game ma sbaglia uno smash clamoroso. La Konta invece suda poco sui propri turni e dopo 40 minuti circa va a servire per il set, tenendo a zero per un 6-4 che sarebbe potuto anche essere più severo.

Il secondo set inizia come il primo, ma su una palla break che dovrebbe solo esser benedetta a rete, la Konta incespica e prende una piccola storta. Poco male perché uno strettone di dritto e una risposta di rovescio danno alla numero 10 del ranking il game. In altri sport come il baseball e il pugilato l’incontro sarebbe sospeso per manifesta superiorità, ma occorre continuare e allora altro turno di servizio per la polacca e altro 0-40 che si tramuta in break alla seconda occasione. Agnieska ha abituato tutti a girare match complicati a suon di variazioni e piani B, ma in chiaro appannamento mentale non prova neanche un drop o uno slice (più facile a dirsi che a farsi con le bordate che le arrivano incontro). Dopo l’ennesimo turno tenuto con facilità dalla britannica il pubblico prova a scuotere Aga ed evitarle almeno la ciambella. Missione compiuta perché la sua avversaria si distrae un po’ mandando un paio di attacchi in corridoio.

Nulla però sembra cambiare il destino del match, il sorriso della Jo Konta cangia sardonico nel ghigno di Cattivik, mentre i processi mentali della Radwanska sono un quadro di Pollock, uno schema di Bartezzaghi. In un amen Johanna va a servire per il match e sul primo championship point, dopo una partita condotta con successo a tirare selciate, inspiegabilmente in un moto di supponenza prova a chiudere con una palla corta che non arriva nemmeno alla base della rete. E’ l’ultimo treno per la polacca, ma invece dello Shinkansen è il regionale da Rimini della domenica d’agosto, perché Konta non si scompone e con due ultime bordate di servizio si porta a casa incontro e titolo. Johanna Konta festeggia così al meglio il venerdì 13 con il secondo trofeo in carriera e si candida a un ruolo da prima outsider negli Open che partono lunedì. Per la Radwanska con l’orecchino di perla verranno presto occasioni di riscatto.

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