AO interviste, Djokovic: "Non sono mai stato invincibile"

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AO interviste, Djokovic: “Non sono mai stato invincibile”

Australian Open 2017. L’intervista pre-torneo di Novak Djokovic

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Hai avuto dei momenti complicati nella seconda parte dello scorso anno. Dopo la off-season, hai vinto a Doha in finale contro Murray, ti senti sulla strada giusta?
In realtà già a Londra, durante le ATP Finals, ho giocato meglio rispetto ai 3-4 mesi precedenti, in cui ho faticato a trovare il giusto livello di tennis in termini di qualità. Come la maggior parte dei giocatori, ho lavorato molto duramente durante la off-season, cercando di arrivare nella giusta forma fisica e mentale. Non avrei potuto chiedere un inizio di stagione migliore: ho giocato molto, salvando tre match point in semifinale in una partita eccitante e ho vinto in finale uno scontro emozionante. Sono davvero contento di competere qui a Melbourne.

Hai un primo turno molto complicato contro Verdasco. Che ne pensi?
Spero di non dover salvare match point. Fernando è un giocatore molto completo su ogni superficie. In un determinato giorno, se le cose vanno bene, può battere chiunque su qualsiasi campo. L’anno scorso qui al primo turno ha sconfitto Nadal in cinque set. Ha battuto la maggior parte dei top player. Non credo che si lasci sopraffare dalla possibilità di giocare sul campo centrale, lo ha fatto molte volte in carriera. Dipenderà da come ci sentiremo entrambi; dovremo iniziare con la giusta intensità. Sicuramente mi aspetto una partita dura.

Ti senti in una posizione simile a quella di tre anni fa, quando hai iniziato a costruire la tua aura di invincibilità?
Non sono mai stato invincibile. Nessuno lo è. Certamente a volte mi sentivo molto sicuro di me, ma non mi sono mai sentito un giocatore superiore agli altri. Voglio sentirmi allo stesso livello degli altri giocatori, non essere troppo sicuro di me. Voglio solo cercare di vincere, ovviamente aver fatto così bene qui negli ultimi dieci anni mi dà fiducia ed eccitazione. Qui mi trovo molto bene, riesco a trarre ispirazione dai giocatori che si caricano durante la off-season o che magari sono stati fuori per 5-6 mesi e sono carichi per iniziare alla grande la stagione. Poi il fatto che molte partite si giochino di sera, quando le condizioni sono un po’ più lente, certamente aiuta. E’ una combinazione di fattori.

Cosa ti aspetti dal ritorno di Federer?
Mi aspetto tutto e niente. È mancato a tutti quanti noi, è uno dei giocatori più importanti della storia. Si porta dietro quest’aura di campione dentro e fuori dal campo. È mancato a tutto il mondo dello sport; tutti amano vederlo. Sta bene fisicamente, non ha avuto problemi nel giocare a Perth. Non gioca un torneo ufficiale da Wimbledon, quindi credo che sarà molto motivato. Con tutta l’esperienza che ha, non credo che gli servirà molto tempo per tornare competitivo.

Dopo la vostra separazione, Boris Becker in un’intervista ha detto che negli ultimi mesi non ti sei allenato come prima. Credi che sia vero e, se sì, adesso questo è cambiato?
Boris e io abbiamo passato tre anni incredibili. Non potrei essergli più grato per il nostro rapporto, abbiamo vinto molto. Questo è tutto quello che posso dire. Non voglio tornare sull’argomento né aggiungere altro. Abbiamo un ottimo rapporto, ma abbiamo preso strade diverse.

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