Federer finalmente. Il ritorno del Re:" E' la mia scena, ci resterò a lungo". Roger con Murray, amarcord Djokovic, Serena che brividi (Crivelli). Quelle lacrime dopo la sconfitta con Nadal (Marianantoni). Federer ha dubbi solo sulla benzina (Semeraro). Australian Open, sorteggi duri. Fognini trova l'ostacolo Lopez (De Ponti). L'urna di Melbourne non fa sconti: Nole e Serena, lo Slam parte in salita (Mancuso)

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Federer finalmente. Il ritorno del Re:” E’ la mia scena, ci resterò a lungo”. Roger con Murray, amarcord Djokovic, Serena che brividi (Crivelli). Quelle lacrime dopo la sconfitta con Nadal (Marianantoni). Federer ha dubbi solo sulla benzina (Semeraro). Australian Open, sorteggi duri. Fognini trova l’ostacolo Lopez (De Ponti). L’urna di Melbourne non fa sconti: Nole e Serena, lo Slam parte in salita (Mancuso)

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Federer finalmente. Il ritorno del Re:” E’ la mia scena, ci resterò a lungo” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il viaggio è stato così intenso, così carico di emozioni, così ammantato di quelle magie che finiscono per avvolgerti gli occhi e il cuore che il ricordo si è quasi smarrito per strada: Federer e l’Australia diventano maggiorenni con il traguardo della 18° partecipazione. Era il 2000, infatti, quando uno svizzerotto con lo chignon calcava per la prima volta il cemento degli antipodi, e per la prima volta in carriera vinceva una partita in uno Slam, tra l’altro contro un nobilissimo decaduto come Chang, allora 38 del mondo (Roger era 62), sconfitto al primo turno. AMORE Ancora: sono stati gli Australian Open, con il primo successo nel 2004, a tenere a battesimo il divin dominatore della classifica, perché fu dopo quel torneo che debuttò al numero uno, rimanendoci per quattro anni e sette mesi di fila. Ecco perché poteva essere soltanto il Major degli antipodi a benedire la nuova corsa di Federer, quella di una leggenda di 35 anni già passati che non rinuncia a rimettersi in gioco dopo la sosta più lunga in carriera, sei mesi in cui il tennis, e lo dicono gli avversari, non è più stato lo stesso: «Io amo l’Australia per quello che è, amo la gente di qui, ti dà un supporto incredibile. In un certo senso, è come se fosse la casa di questo sport. E sarà bello tornare sulla Rod Laver Arena, giocare del buon tennis e divertirsi». Un sentimento ricambiato, se alla prima uscita post infortunio in quell’esibizione mascherata che è stata la Hopman Cup a Perth ognuno dei suoi tre match ha fatto il record storico di pubblico (più di 13.000 spettatori). FIDUCIA Due vittorie (con Evans e Gasquet) e una sconfitta (con Sasha Zverev) che rappresentano il parametro con cui confrontarsi per il rientro ufficiale e che in realtà al Divino hanno lasciato solo sensazioni piacevoli: «Sono molto positivo, la condizione è cresciuta a ogni partita, contro Gasquet ho colpito la palla davvero molto bene e mi sono mosso come non avrei creduto dopo cosi tanto tempo. Dico la verità, sono rimasto sorpreso di come sto giocando e non potrei essere più felice». Poco gli importa di quel 17 accanto al nome, una classifica che in uno Slam non conosceva dal Roland Garros 2001 e che nel sorteggio gli ha messo eventualmente sulla strada Berdych al terzo turno, Nishikori negli ottavi e Murray nei quarti: «E’ solo l’inizio, spero di avere la possibilità di disputare molti match da qui in avanti. Per adesso sono contento e orgoglioso di poter tornare a giocare sul Centrale, ho apprezzato gli ultimi sei mesi lontano dal tennis come ho apprezzato gli ultimi 18 anni in giro per il mondo con una racchetta in mano. Mi vedrete qui attorno ancora per un po’, se potrò. Io sono un giocatore, amo i grandi palcoscenici, mi piace uscire là fuori e vedere cosa succede sul campo. Non sono rientrato per smettere tra sei mesi, dentro di me ragiono a lungo termine, almeno altri due o tre anni. INCORONAZIONE Nel frattempo, mentre lui aveva smesso di deliziare le platee planetarie per cause di forza maggiore, a partire da quello sciagurato bagnetto alle figlie di un anno fa, il mondo ha conosciuto un nuovo padrone:«Senza voler nulla togliere a Murray, vederlo al numero uno è sicuramente una grande sorpresa, soprattutto per come la stagione era iniziata: ammirando il Djokovic di inizio 2016, nessuno poteva immaginare che non sarebbe rimasto in testa alla classifica. Perciò Andy ha realizzato qualcosa di veramente speciale per farlo accadere, bisogna solo togliersi il cappello di fronte a una performance incredibile». Eppure, malgrado quel duello titanico, il tennis aspettava solamente due parole dal suo dio laico: «Sono tornato». E adesso tutto cambia

 

Roger con Murray, amarcord Djokovic, Serena che brividi (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Era un sorteggio da brividi, con Nadal testa di serie numero 9 e Federer numero 17, quindi con possibili incroci pericolosi già al terzo turno. CON ANDY Roger è finito dalla parte di Murray e potranno dunque affrontarsi in un eventuale quarto ma dopo due qualificati, al terzo match lo svizzero avrà Berdych e sarà subito un esame delicato, prima dell’ ottavo contro Nishikori. Da quella parte c’è pure Wawrinka, vincitore nel 2014, atteso tuttavia da un probabile ottavo con Kyrgios, al solito imperscrutabile e reduce dallo stop in Hopman Cup per un ginocchio malandrino (senza ricordare la querelle canadese del 2015 sulla fidanzata di Stan, Donna Vekic, e l’altro australiano Kokkinakis). Dall’altra parte del tabellone, avvio duro per Djokovic, che trova subito Verdasco con cui ha rischiato di perdere a Doha (si è salvato dopo aver annullato 5 match point), ma poi strada in discesa almeno fino alla potenziale semifinale con Raonic, anche se Dimitrov e Thiem potrebbero sorprendere se lo trovassero abulico come negli ultimi sei mesi . Dalla stessa parte anche un altro redivivo, Nadal, atteso tuttavia da un terzo turno assai intrigante con Sasha Zverev. Tra le donne, primo turno molto ostico per Serena Wiliams contro la svizzera Bencic, l’erede designata della Hingis scesa al numero 48 causa serie infinita di infortuni ma che solo 11 mesi fa era numero 7, mentre la Kerber campionessa in carica comincia con la Tsurenko e nei quarti potrebbe incrociare la Muguruza. GLI ITALIANI In attesa di sapere se Fabbiano e Vanni entreranno in tabellone (sono al turno decisivo delle qualificazioni, hanno giocato stanotte), sono otto gli italiani in tabellone, tre uomini e cinque donne. Intrigante la sfida di primo turno tra Fognini e Feliciano Lopez, testa di serie numero 28, che ha vinto entrambi i precedenti, curiosamente sempre a livello Slam: nel 2015 agli Us Open (dopo che Fabio aveva sconfitto Nadal al turno precedente) e l’anno scorso a Wimbledon, in una partita finita al quinto set e caratterizzata dal battibecco tra Lopez e l’allora allenatore spagnolo del ligure, José Perlas. Seppi, alla 12° partecipazione, trova un altro veterano, il francese Mathieu, 35 anni, e al secondo turno potrebbe incrociare Kyrgios. Avversario australiano per Lorenzi, il numero uno italiano, che trova Duckworth. Tra le ragazze, Roberta Vinci è testa di serie numero 15 ed è finita sulla strada della Kerber, possibile avversaria negli ottavi: il primo turno della tarantina, tuttavia, è molto complicato, perché la bombardiera statunitense Vandeweghe ha vinto gli ultimi due precedenti, tra cui quello di Wimbledon a giugno. Sfortunata la Giorgi, che ha pescato la svizzera Bacsinszky, testa di serie numero 12, mentre la Knapp, che non gioca dagli Us Open ed è in tabellone con il ranking protetto, trova la taiwanese Hsieh. Avversaria orientale anche per la Errani, che incrocia la giapponese Ozaki, numero 50 contro numero 100, ma soprattutto è alle prese con un fastidio alla coscia sinistra. Slam numero 65, invece, per Francesca Schiavone, appena rientrata nelle prime 100 (è 96), impegnata contro una qualificata. Buona fortuna a tutti.

 

Quelle lacrime dopo la sconfitta con Nadal (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

L’Australia ha sicuramente regalato a Federer alcune delle più grandi soddisfazioni della camera, ma anche la delusione più cocente, più ancora delle sconfitte in finale a Wimbledon. Accadde nel 2009, quando Roger perse all’ultimo atto contro l’arcirivale Nadal una partita epica con il punteggio di 7-5 3-6 7-6 (3) 3-6 6-2, in quello che fin qui rimane runico successo del maiorchino nello Slam degli antipodi. Al termine di quella sfida emozionante, durante la premiazione, lo svizzero scoppiò in un pianto a dirotto e usci con una frase poi rimasta negli annali .Tutto questo mi uccide, finendo per essere consolato dal vincitore, che lo abbracciò all’uscita dal campo. In quella stessa edizione, Federer aveva peraltro giocato forse la sua miglior partita di sempre in Australia, nei quarti di finale contro Del Potro, sconfitto 6-3 6-0 6-0 con 12 game di fila micidiali per qualità e concentrazione. Roger aveva pianto un’altra volta, ma questa volta di gioia, durante la premiazione (vittoriosa) del 2006, quando a consegnarli la Coppa fu la leggenda Rod Laver, l’allora numero uno aveva battuto in finale il cipriota Baghdatis in quattro set dopo essere stato sotto di un set e di un break. L’anno dopo, invece, realizzerà un’impresa memorabile, culminata con il successo sul cileno Fernando Gonzalez, vittoria del torneo senza cedere neppure un set. Federar ha anche il record per il numero di semifinali consecutive giocate a Melbourne, 11, dal 2004 al 2014

 

Federer ha dubbi solo sulla benzina (Stefano Semeraro, Il Corriere dello Sport)

Roger Federer ha vinto 17 tornei dello Slam, e nel primo Slam del 2017 – gli Australian Open che partono domani nella notte italiana a Melbourne – entrerà da numero 17 del ranking mondiale. Uno scaramantico avrebbe già estratto qualche etto di amuleti e cornetti rossi, ma Roger è svizzero, non mediterraneo. Volendo, potrebbe comunque appigliarsi a una cabala numerologico-tennistica favorevole: anche Pete Sampras era n. 17 del mondo quando nel 2002 vinse il suo ultimo Slam, il n. 14, agli Us Open. Sulla strada del 18° “major” del Genio ci sono però ostacoli decisamente più seri. Il sorteggio australiano ha infatti piazzato Federer nel quarto di tabellone presidiato dal numero 1 del mondo Andy Murray, che per la prima volta in carriera arriva da testa di serie numero 1 ad uno dei quattro grandi tornei. E con una voglia matta, lui, sì, di sconfiggere un tabù: quello delle cinque finali perse a Melbourne Park. Quattro le ha lasciate al suo amicone Novak Djokovic, che da numero 2 presidia la metà bassa e avrà il suo bel da fare già all’esordio con Fernando Verdasco, il mancino spagnolo a cui ha dovuto annullare 5 match-point la settimana scorsa a Doha. Una finale però Murray l’ha persa anche contro Roger, nel 2010, e ovviamente il loro teorico, stellare scontro nei quarti di finale ha già iniziato a far venire la bavetta in bocca a tutti gli appassionati. Trattasi però, appunto, di teoria, visto che per arrivare fin lì entrambi dovranno superare quattro turni, e il cammino del fenomeno di Basilea – che a 35 anni suonati e nonostante la lunga assenza secondo la London School of Marketing è lo sportivo con il maggior valore commerciale del pianeta (LeBron James compreso) – non si annuncia affatto facile. Paradossalmente già dai primi due turni, che gli propongono due qualificati piazzati lì da una manina inconsapevole, ma benedetta dagli organizzatori. Meno da Roger, che guarda sempre con diffidenza i qualificati perché ama pochissimo giocare contro avversari che non conosce. Tra terzo turno e ottavi, sempre ipoteticamente, si troverebbe davanti due Top Ten, il n. 10 Tomas Berdych e il 15 Kei Nishikori. Ammesso che tutto vada come il seeding prevede, insomma, al duello con sir Murray Federer rischierebbe di arrivare già affaticato. «Ma ho la presunzione di pensare che siano più gli altri preoccupati di trovarsi il numero 17 del mondo nella loro parte del tabellone, che io di essere sorteggiato contro un avversario di buona classifica», ha scherzato (ma non troppo) alla vigilia del sorteggio. Dopo sei mesi di pausa forzata, e il debutto semiufficiale alla Hopman Cup, Roger si sente in forma, anzi, «rigenerato» mentalmente e fisicamente; un test importante già nella prima settimana probabilmente non gli dispiacerebbe. Soprattutto per capire a che punto è in fatto di resistenza, di endurance, in un torneo che per le condizioni di gioco spesso estreme è un po’ la Dakar dello Slam. «Ecco la vera domanda», ha ammesso. «Quanta benzina mi resterebbe nel serbatoio dopo una serie di match al quinto set? Lo capirò solo giocando». Lucio Battisti sarebbe d’accordo

 

Australian Open, sorteggi duri. Fognini trova l’ostacolo Lopez (Diego De Ponti, Tuttosport)

Melbourne non sarà una vacanza. Almeno per i tennisti italiani. Ieri sono stati sorteggiati gli accoppiamenti del tabellone principale dell’Australian Open, primo Slam della stagione in programma da lunedì 16 al 29 gennaio sui campi in cemento di Melbourne Park. L’esordio più complicato è quello che il sorteggio ha riservato a Fabio Fognini: il 29enne di Arma di Taggia affronterà lo spagnolo Feliciano Lopez, numero 28 Atp, che si è aggiudicato entrambi i precedenti con Fognini. Invece Paolo Lorenzi sarà opposto all’australiano James Duckworth: l’azzurro si è imposto nell’unico confronto tra i due, nelle qualificazioni del Masters 1000 di Shanghai del 2013. Per Andreas Seppi il francese Paul-Henri Mathieu. Roberta Vinci è chiamata ad un esordio insidioso contro la statunitense CoCo Van-deweghe. Sorteggio “tosto” anche per Camila Giorgi che debutta contro la svizzera Timea Bacsinszky. E’ andata meglio a Sara Errani che ha “pescato” la giapponese Risa Ozaki, 22 anni, alla sua prima partecipazione al tabellone principale di un Major. Karin Knapp, se la vedrà con la cinese di Taipei Su-Wei Hsieh. Per Francesca Schiavone una giocatrice proveniente dalle qualificazioni. Sydney, Konta di più Johanna Konta vince a Sydney. In finale la britannica ha battuto per 6-4 6-3, la polacca Agnieszka Radwanska, numero 3 del ranking mondiale e seconda testa di serie. Per la 25enne britannica, nata proprio a Sydney, si tratta del secondo trofeo Wta dopo quello conquistato lo scorso anno a Stanford. Saranno Gilles Mullere Daniel Evans a contendersi la finale maschile. In semifinale il 33enne lussemburghese ha eliminato per 6-3 7-6(8-6) il serbo Victor Troicki. Il 26enne inglese ha invece superato il russo Andrey Kuznetsov per 6-2 3-6 6-3. Panatta al Monviso (r. ber.) Monviso Sporting Club di Grugliasco, quanti ricordi. Quelli di Adriano Panatta che, nel 1970, esordì al Monviso in Coppa Davis, contro la Cecoslovacchia: «Avevo 20 anni – ha proseguito – e l’aneddoto preconvocazione fu che Sirola mi chiese di tagliarmi i capelli. Gli risposi di no e solo dopo, per accontentare mio padre, lo feci. Fu terribile». Sempre sui campi dell’allora TC Monviso Adriano Panatta giocò in Coppa de Galea ed ancora in Davis contro la Svizzera, nel 1980. Circa 200 i ragazzini coinvolti nella giornata di stage gratuito: «Amo avere a che fare con i giovani e cerco di trasmettere loro l’idea che è fondamentale divertirsi con la racchetta. Quando vedi il gesto di un grande campione capisci come il tennis sia più facile di quanto a volte lo si voglia dipingere. Il colpo lo si porta sempre nello stesso modo, a 13 anni o da professionista. Semplificare è la parola d’ordine». Il tennis moderno? «Mi piace Federer. Gli altri sono forti, soprattutto fisicamente, ma non trasmettono molto. Il talento italiano è Fognini che sa cosa deve fare tecnicamente ma non possiede lo stesso controllo a livello di gestione mentale». Al termine targa ricordo della giornata consegnata a Panatta dall’AD del Monviso Sporting Club Stefano Ponzano

 

L’urna non fa sconti: Nole e Serena, lo Slam parte in salita (Angelo Mancuso, Il Messaggero)

L’urna non ha certo fatto un favore a Novak Djokovic: primo turno degli Australian Open contro l’avversario più forte non compreso tra le teste di serie, quel Fernando Verdasco al quale a Doha il serbo ha annullato 5 match point. Peggior debutto possibile, ma poi il sorteggio ha riservato al tennista di Belgrado, testa di serie n.2, un percorso sulla carta in discesa verso la possibile semifinale contro Raonic (n.3). MURRAY SORRIDE E’ questo il verdetto del sorteggio del primo Slam della stagioni tenutosi a Melbourne alla presenza dei campioni in carica Djokovic e Kerber. Per il n.1 Murray il primo test impegnativo potrebbe arrivare negli ottavi contro Pouille: Marchenko, Lu e Querrey (teorici avversari fino al terzo turno) sono lontani anni luce dallo scozzese. C’era il pericolo che Nadal (n.9) e Federer (n.17, esordio con un qualificato), fuori dai top ten per la prima volta dopo 14 anni,) si incrociassero già nella prima settimana del torneo. Non sarà così perché sono finiti nelle parti opposte del tabellone. Per entrambi un terzo turno complicato: il giovane emergente Zverev per Rafa, Berdych per King Roger, che potrebbe trovare Murray nei quarti. WILLIAMS A RISCHIO Se Djokovic non è stato fortunato, altrettanto si può dire di Serena Williams, testa di serie n.2, che all’esordio troverà la giovane e rampante Belinda Bencic. Non è tutto: dalla sua parte, prima di un’eventuale semifinale contro la lanciatissima Karolina Pliskova, ci sono mine vaganti come Garcia, Radwanska (n.3 del seeding), Konta, Wozniacki. L’americana dopo la semifinale persa agli US Open proprio contro la Pliskova non ha più giocato e il ko al secondo turno di Auckland non è incoraggiante. Meglio è andata alla n.1 Kerber e alla Halep (n.4): la tedesca negli ottavi potrebbe però incrociare Roberta Vinci. ITALIANI, POTEVA ANDARE MEGLIO In attesa della conclusione delle qualificazioni, sono 8 i nostri rappresentanti al via: 5 donne e 3 uomini. L’unica inserita tra le testa di serie (n.15) è proprio la Vinci: la 33enne tarantina è attesa da un primo turno insidioso contro la statunitense Van-deweghe, n.38 del ranking e avversaria dal tennis potente. Sorteggio poco fortunato per Camila Giorgi, che sfiderà la svizzera Bacsinszky, testa di serie n.12. E’ andata meglio a Sara Errani, che agli Australian Open vanta un quarto nel 2012: debutto contro la giapponese Ozaki, n.100 mondiale. Rientra dopo diversi mesi di stop per i problemi al ginocchio Karin Knapp, in tabellone grazie al ranking protetto: l’attende la cinese di Taipei Su-Wei Hsieh. Infine per Francesca Schiavone, alla 65esima presenza a un Major, c’è una qualificata. Nel tabellone maschile Paolo Lorenzi e Andreas Seppi sono stati più fortunati di Fabio Fognini, che esordirà affrontando Feliciano Lopez (n.28). Per il senese c’è l’australiano Duckworth, mentre per l’altoatesino il veterano francese Mathieu

 

 

 

 

 

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