Il segreto di Alex De Minaur? Presto detto, è... "casa Hewitt"

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Il segreto di Alex De Minaur? Presto detto, è… “casa Hewitt”

Il diciassettenne ha spiegato cosa (anzi, chi) c’è dietro il suo esordio vincente agli Australian Open: Lleyton Hewitt, che per questo mese gli ha messo a disposizione un letto e tanti consigli

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Insieme ai piccoli russi Bublik, Rublev e Vikhlyantseva e alla connazionale Fourlis, anche Alex De Minaur ha trovato nel lunedì inaugurale di questi Australian Open il suo primo successo nel tabellone principale di uno Slam – cinque set contro Gerald Melzer, annullando pure match point. “Il giorno più bello della mia vita” lo ha definito il diciassettenne ispano-australian-uruguagio, raggiante ai microfoni di quello che è stato anche il suo esordio in una conferenza stampa major.

Nato a Sydney nel 1999 da padre dell’Uruguay e madre spagnola, alla tenera età di cinque anni De Minaur ha iniziato a fare avanti e indietro tra gli emisferi insieme alla famiglia; da qualche tempo risiede in Spagna, dove i genitori si sono nuovamente trasferiti dopo la chiusura del loro ristorante. Così, per poter approfittare delle prime wild card nel circuito maggiore (qualificazioni di Brisbane, Sydney e appunto Australian Open), ha dovuto trovare una sistemazione nel suo paese d’origine. A provvedere per il mesetto è stato niente meno che Lleyton Hewitt, che lo ha fatto alloggiare con lui a Sydney e ora lo ospita nella sua casa di Melbourne, dove vive con la moglie Bec e ai tre figli.

Oltre a un letto e a tanta compagnia, Hewitt ha dispensato a De Minaur anche una buona dose di consigli. “È stato grandioso ricevere tutti quei suggerimenti da parte di qualcuno che ha già vissuto questa esperienza (Hewitt esordì agli Australian Open del 1997 addirittura a 15 anni!), mi ha dato la sua opinione su ogni cosa” ha spiegato. È stato proprio “Rusty” ad approcciarlo, durante l’ultima edizione del Roland Garros: segno che il ragazzo ha davvero qualcosa di speciale. De Minaur racconta che mi si è avvicinato dopo un incontro del tabellone junior, abbiamo chiacchierato a lungo e mi ha detto che avrei potuto contare su di lui per qualsiasi cosa. Quanto ha fatto per me è incredibile, non potrei essergli più grato, mi ha trattato come uno di famiglia”.

Nato con la camicia, insomma? Beh, non del tutto. De Minaur sarà pure stato “adottato” da uno dei più grandi campioni del tennis australiano, ma il grande supporto del capitano del team australiano di Coppa Davis – al quale è stato aggregato come “orange boy” lo scorso settembre – ha dovuto sostituire quello della sua vera famiglia. L’Australia è un’isola parecchio… isolata rispetto al resto delle terre emerse, e i biglietti aerei per raggiungerla non costano poco (come ha imparato a sue spese l’argentino Tomas Etcheverry, che ha dovuto rinunciare a partecipare alla versione under-18 dello Slam perché non poteva permettersi il volo: per questo il signor e la signora De Minaur hanno dovuto seguire l’incontro del figlio da casa loro, ad Alicante, per di più tramite livescore! Chissà che sofferenza…

Li aspetta almeno un’altra nottata insonne, visto che il loro Alex ha almeno un altro incontro di singolare da disputare (il secondo turno contro Sam Querrey) più il primo turno nel tabellone di doppio, al quale è iscritto in coppia con Max Purcell.

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