Andy Murray "sposa" il Queen's, firmato il contratto per la carriera

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Andy Murray “sposa” il Queen’s, firmato il contratto per la carriera

Arriva l’accordo: lo scozzese giocherà sulla prestigiosa erba del Queen’s Club fino al termine della propria carriera. Proprio come Roger Federer con il torneo concorrente di Halle

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Il torneo del Queen’s Club è alla ricerca di uno sponsor – l’accordo tra Lawn Tennis Association e la compagnia di assicurazioni Aegon è in scadenza e non verrà rinnovato – ma intanto ha trovato un campione su cui potrà contare per ancora tanti, tanti altri anni. Perché Andy Murray, già quattro volte campione sul prato della regina, ha appena firmato un contratto da circa 700.00£ con il quale si impegna a partecipare al Queen’s fino per il resto della propria carriera. “Ho sempre amato questo evento, e sono davvero contento di sapere che continuerò a farlo fino alla fine” ha dichiarato il numero 1 ATP, primo britannico a sedere su quel trono dall’istituzione del ranking nel 1973.“La mia prima vittoria nel circuito maggiore arrivò proprio al Queen’s nel 2005 (un perentorio 6-1 6-2 sullo spagnolo Santiago Ventura, ndr) e sapere che in seguito è diventato di gran lunga il torneo in cui ho raggiunto i migliori risultati è una splendida sensazione” ha aggiunto.

Trovato finalmente un campione nazionale e internazionale del suo livello, il torneo londinese non se lo è lasciato sfuggire. Rispondendo così, pur con sette anni di ritardo, alla mossa del Gerry Weber Open di Halle che nel 2010 “acquistò” Roger Federer in via definitiva. I due eventi, promossi entrambi ad ATP 500 dal 2014, si disputano nella stessa settimana e nonostante quello britannico venga ormai da anni votato dagli stessi giocatori come il migliore della categoria, la concorrenza è sempre tosta: oltre alla carta-Roger, l’organizzazione del Queen’s deve anche fronteggiare un problema di tipo finanziario. Superato un certo numero di giorni di lavoro nel Regno Unito, i tennisti di ogni nazionalità sono tenuti a pagare tasse al governo britannico sulla totalità dei loro guadagni annuali – e il numero di giorni si raggiunge andando in fondo a Queen’s, Wimbledon e ATP Finals, cosa che i vari top player puntano a fare. Andy Murray però sull’isola al di là della Manica ci è nato,  e al suo fisco avrà fatto ormai l’abitudine, dunque per lui non dev’essere stato un problema decidere dove passare una settimana l’anno per le prossime stagioni. Più saranno e meglio sarà, sperano al cancello in fondo a Palliser Road.

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