AO interviste, Murray: "L'eliminazione di Novak conterà solo se arriverò in finale"

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AO interviste, Murray: “L’eliminazione di Novak conterà solo se arriverò in finale”

Australian Open, terzo turno: [1] A. Murray b. [31] S. Querrey 6-4 6-2 6-4. L’intervista del dopo partita ad Andy Murray

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È andata bene tanto quanto ti aspettavi?
Sì. Penso di aver fatto piuttosto bene oggi. L’inizio del match è stato difficile. Sam serviva forte. Tirava su ogni colpo. La fine del primo set è stata importante. Ha avuto un break point sul 4-3. Quando l’ho salvato e poi gli ho tolto il servizio subito dopo, ho girato la partita a mio favore. Ho cominciato a servire meglio e a mettere in campo più risposte.

4-4 nel primo set, un game straordinario. Deve aver pesato su di lui.
Sì, ora non ricordo bene cosa è successo in quel game. So che ci sono stati degli scambi notevoli. Era un game serrato in cui ha avuto un paio di possibilità di vincerlo. Ho chiuso con un lob? Veniva molto sotto rete, forzando il gioco. Ho realizzato dei bei colpi difensivi. Era difficile giocare da quel lato del campo a causa del vento che ti arrivava in faccia. Si doveva giocare un po’ dietro la linea di fondo. Era più facile dettare il ritmo dall’altro lato. Un buon game da vincere quello.

Come va la caviglia?
Molto bene. Ieri era dolorante ed un po’ rigida questa mattina. Ma ora va bene. Dopo i primi giochi in cui ero un po’ esitante, mi sono mosso bene nel resto dell’incontro. Perciò tutto bene.

Ora che il campione uscente non c’è più, senti meno pressione oppure non ci fai caso?
Per me cambia qualche cosa solo se dovessi arrivare in finale, perché prima non avrei potuto incontrare Novak. Se ci arrivassi sicuramente avrebbe un peso. Ci ho giocato molte volte contro in molte finali qui. Partite dure. Non avevo in programma di giocarci contro oggi quindi ero concentrato su Sam e sul fatto di disputare la partita con la mente sgombra ed un buono schema tattico.

Zverev (Misha ndt) negli ultimi tempi sta tornando alla grande.
Sì. Ha giocato bene alla fine dell’anno. Qui sta ovviamente facendo bene. Il suo incontro con Isner è stato molto combattuto. Ne ho visto un po’ l’altro giorno. Ha uno stile di gioco diverso dalla maggior parte degli altri giocatori. Fa serve and volley e attacca il più possibile, senza avere il gioco più potente. Non serve a 220 km/h per intenderci. Serve sui 185/190 km orari ma piazza bene la palla. Si dice che non sia più possibile giocare in quel modo oggi, ma lui lo ha fatto negli ultimi mesi. Ha avuto anche sfortuna con gli infortuni. Ne ha avuti parecchi. Lo conosco bene perché a livello juniores siamo cresciuti insieme. Siamo coetanei.

C’è qualche cosa di cui sei particolarmente soddisfatto e che cercherai di mantenere nella seconda settimana?
Ogni incontro ho giocato un po’ meglio e questo è un buon segno. Non c’è stata qualche cosa che mi abbia particolarmente soddisfatto. Oggi mi sono mosso molto meglio che nei primi due incontri e ciò è molto positivo per me. Spero di continuare a migliorare.

Zverev ha dichiarato quanto suo fratello (Alexander ndt) lo abbia aiutato a migliorarsi negli ultimi anni. Avete qualche cosa in comune per il modo in cui sua madre è stata coinvolta nella sua carriera. Dicci quanto la tua famiglia ti ha aiutato.
Penso che aiuti ovviamente. In termini di allenamento ha un grande sparring con cui allenarsi per tutto il tempo che vuole. È una cosa che serve. Loro hanno entrambi i genitori come coach qui. È sempre stato così ed è bello da vedere. Anche Istomin è allenato dalla madre. Entrambi hanno avuto molto successo. Ci sarà sempre qualcuno che dirà che dovrebbero cambiare allenatore, ma perché? Entrambi hanno fatto molto bene con i loro genitori. Conosco la famiglia Zverev da quando avevo 12,13 anni. Mi ricordo di Alex a bordo campo. Era piccolino all’epoca ma era sempre a bordo campo a colpire la palla. Mamma e papà erano lì. Una bella cosa da vedere.

Traduzione di Roberto Ferri

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