Cibulkova snobba la Fed Cup: non sarà a Forlì contro l'Italia

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Cibulkova snobba la Fed Cup: non sarà a Forlì contro l’Italia

La slovacca non gradisce la terra battuta e sarà impegnata in tornei sul cemento in quel periodo e dunque non sarà in Romagna per la sfida di Fed Cup

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Adesso è arrivata l’ufficialità: Cibulkova non verrà a giocare a Forlì per la  Slovacchia e le chances per l’Italia di superare il turno contro una squadra formata da Cepelova, Kucova, Schmiedlova e Shramkova, aumentano considerevolmente. “Gli italiani lo sapevano che la terra rossa non è la mia superficie, per questo l’hanno scelta, ma le mie compagne invece sulla terra si esprimono al meglio e sono competitive” mi ha detto Dominika, che deve trovare solo il modo di far digerire il suo no ai media del suo Paese, oltre che alle sue compagne.

Il virgolettato (ascolta l’audio qui) di Dominika Cibulkova, n.6 Wta, risale a poco dopo aver perso un match quasi rocambolesco con Ekaterina Makarova, la russa che per qualche strano motivo qui gioca sempre benissimo, due volte nei quarti e una in semifinale, potendo vantare a Melbourne Park anche una vittoria su Serena Williams. E’ una sconfitta che alla Cibulkova costa il quarto posto in classifica mondiale. Sarebbe stato il suo best ranking. Aveva chiuso il 2016 al quinto posto dopo la vittoria a Singapore. Ma la sconfitta al primo turno di Halep e al secondo di Radwanska le avrebbero consentito di scavalcarla.

Dominika era sotto 6-2 4-0, ha cancellato una palla del 5-0 e una del 5-3 e dopo 3 set point mancati sul 5-4, ha vinto il secondo set soltanto al tiebreak (7 p. a 3). Nel terzo set però ha mancato 3 pallebreak sul 3 pari e perso il game successivo da 40-15. “Il match era nelle mie mani” ha detto l’ex finalista dell’Australian Open 2014 e vittoriosa alle ultime finali WTA di Singapore  L’altro giorno, dopo la sua vittoria sulla Hsieh, ero andata a sentirla, e fra le altre cose aveva detto che soltanto nel febbraio di due anni fa mi sono decisa a lavorare con un mental coachho scoperto che quasi tutte le top-players ce l’hanno anche se molte lo nascondono, non hanno piacere di dirlo. Da allora sono diventata un’altra giocatrice…”. (ascoltate l’audio qui, Cibulkova fa i nomi)

Il mental coach si chiama Radek Sefcil, è un ex soldato dell’esercito incaricato di addestrare i militari al combattimento uno contro uno. Dopo quelle sue frasi, sebbene Dominika abbia avuto la forza mentale di rimontare da 6-2 4-0…ma ha anche perso un match “che aveva in mano”, le ho fatto un paio di domandine sull’argomento, prima di chiederle della Fed Cup. Sempre meglio lasciare al finale…le questioni che davvero ti interessano. Le altre servono invece per rompere il ghiaccio. Il suo coach è Matej Liptak, che è anche il capitano di Fed Cup della squadra slovacca. Così inizialmente io davo per scontato che per via di questo suo doppio ruolo Dominika sarebbe stata di certo a Forlì. Invece…: “Devo prendere ancora una decisione. Matej è il mio coach prima ancora che il capitano di Fed Cup e andare a giocare sulla terra che non è la mia superficie prediletta a febbraio è una cosa sulla quale riflettere…”  dice la n.1 slovacca che deve giocare sia il torneo di Tokyo sia a Indian Wells su hard-court. Si potrebbe osservare che un’affermazione di questo tipo riveli un gigantesco conflitto d’interessi per Liptak, che nel suo doppio ruolo deve scegliere se decidere per il bene della sua “datrice di lavoro” Cibulkova oppure provare a mettere in campo la formazione migliore per la nazionale slovacca. Ma noi italiani certo non possiamo dare lezioni a nessuno sul conflitto d’interesse…

Due anni fa sulla terra (verde) di Charleston Jana Cepelova, oggi n.102 ma con un best ranking di n.50 nel maggio 2012, battè nientemeno che Serena Williams e fra le top-5 vanta vittorie anche su Halep e Muguruza sull’erba di Wimbledon. Meglio classificata di lei è Kristina Kucova, n.80 che deve in gran parte quest’ascesa alla semifinale raggiunta nel Premier di Montreal dove ha battuto Wickmayer, Suarez Navarro (prima top-ten sconfitta), Bouchard e Konta.

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