AO: Nadal, la fame è quella giusta. Ora ti tocca Milos Raonic

Australian Open

AO: Nadal, la fame è quella giusta. Ora ti tocca Milos Raonic

Il maiorchino soffre Monfils nel terzo, poi ritorna leone. Il canadese cede un set ma alla lunga si libera delle trame di Bautista Agut. Sarà super-sfida ai quarti

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[9] R. Nadal b. [6] G. Monfils 6-3 6-3 4-6 6-4 (Emmanuel Marian)

L’analisi comparata sembra essere, non da oggi, il giochino preferito di coloro che a vario titolo si occupano di tennis. Cosa manca a questo Rafa per tornare almeno ad assomigliare al cannibale di un tempo? La risposta non c’è. O, perlomeno, la domanda  è mal posta. Perché cambiano i tempi, cambiano gli avversari e gli anni, ahinoi, passano. Vuoi mettere quanto ha speso in carriera Nadal? Vorrei vedere un altro, al suo posto. Essendo difficile anche solo avvicinarsi a una risposta risolutiva, ci limitiamo ad annotare un fatto pressoché incontrovertibile: il dominatore ammirato nel 2007, o anche nel 2013, forse non tornerà più, ma la versione vista in questi giorni a Melbourne Park rincuora non poco i moltissimi suoi adepti. La differenza più grande sta nella non più sicura capacità del fenomeno di Manacor di strangolare il tizio dall’altra parte del net una volta preso un vantaggio. Lo abbiamo diverse volte notato in tempi recenti e lo si è visto oggi, durante la vittoria in quattro set su Gael Monfils che ne ha certificato l’approdo ai quarti di finale dell’Australian Open 2017.  Sì, perché Nadal ha vinto e convinto il giusto, ma l’ora e mezza di passione supplementare cui si è sottoposto prima di alzare le braccia al cielo rappresenta qualcosa che in qualche misura traccia una linea piuttosto netta tra ciò che è stato e ciò che (forse) sarà.

Il numero 9 del mondo ha portato il calendario indietro di qualche tempo per due set, i primi, paurosi. Vicino alla linea di fondo oltre ogni margine di previsione, abilissimo nello sfruttare l’inusuale velocità del campo per buttare Monfils in tribuna con la celeberrima chela mancina e aggressivo come nei bei tempi andati, dopo aver annullato una palla break nel primo gioco dell’incontro Nadal ha indossato la feroce maschera degli anni giovanili, imprimendo alla sfida un ritmo vertiginoso e lasciando presagire una rapidissima conclusione della medesima. Tutto perfetto, da lustrarsi gli occhi. Fino al nono gioco del terzo set. La Monf, per più di un’ora recitante la parte del vassallo di lusso, nel frattempo si era almeno un po’ riscosso dal torpore che lo aveva attanagliato: salito con la deludente percentuale di prime, indispensabile per provare a far partita, e intenzionato a lasciare almeno una vaga impronta di sé sul secondo lunedì della manifestazione, il francese è rimasto attaccato fino al quattro pari, e ha sfruttato tre errori con il dritto di Rafa per portarsi a servire per il set sul 5-4. Il maiorchino, sorpreso, ha provato a rientrare subito e si è procurato cinque palle del contro break nel game successivo, ma Gael si è aggrappato a una prima finalmente continua e ha indirizzato il match verso il quarto parziale.

Le certezze di Nadal, com’è noto, non sono più granitiche come un tempo. Monfils lo ha capito, forse già lo sapeva, e si è messo a spingere come avrebbe dovuto fare sin dall’inizio. Il campione dell’edizione 2009 ha perso qualche metro di campo e si è messo a giocare esclusivamente di rimessa mentre il ringalluzzito parigino lo martellava con le proverbiali bordate di dritto. Il sesto favorito del torneo è stato abile a sfruttare il momento e, aiutato da un nastro malandrino, è scappato avanti di un break che ha rimesso tutto in discussione. Non per molto, però. Chiamato all’allungo decisivo e avanti per 30-0 nel settimo game, Monfils ha ricominciato a scegliere male e l’inerzia è inopinatamente tornata sui binari delle prime due frazioni. Il risultato? Quattro giochi consecutivi per Nadal. E dopo l’ultimo rovescio lungo linea del francese decretato out dall’occhio di falco, Rafa ha finalmente potuto esultare. La qualificazione è raggiunta, ma contro Milos Raonic, nel quarto di finale più teso, servirà alzare ancora un po’ l’asticella. E rendere granitiche, come una volta, le proprie certezze.

[3] M. Raonic b. [13] R. Bautista Agut 7-6(6) 3-6 6-4 6-1 (Chiara Gheza)

Il numero tre del mondo, il canadese Milos Raonic, reduce da una brutta influenza, sfida nel match di ottavi di finale sulla Hisense Arena uno dei giocatori più in forma del momento: Roberto Bautista Agut. Lo spagnolo, numero 14 della classifica ATP, ha vinto fin qui tutte le partite disputate in questo 2017, conquistando infatti il torneo di Chennai a inizio gennaio. Gli scontri diretti sono però di conforto a Raonic che ha sempre avuto la meglio nelle quattro precedenti occasioni, l’ultima delle quali giocata sull’erba del Queen’s. L’incontro ha un avvio shock per Bautista Agut che non riesce a mettere a segno nemmeno un punto sul servizio di Raonic, mentre nei suoi turni in battuta deve faticare su ogni scambio. Milos è in grande spolvero e vola in pochi minuti sul 3 a 0. Lo spagnolo conquista il suo primo 15 sul servizio di Raonic solamente nel settimo gioco: Milos infatti commette un doppio fallo. Ed ecco la partita cambiare all’improvviso volto. Il canadese sembra aver smarrito il servizio, ne approfitta Bautista Agut, che disegnando il campo con colpi potenti, non solo recupera il break smarrito in avvio, ma porta Raonic a giocarsi il set al tiebreak. L’inerzia dell’incontro è ormai in mani spagnole. Roberto si prende i primi quattro punti e grazie a un servizio vincente va a condurre poi 5 a 1. Ma proprio quando Bautista Agut vede il traguardo Raonic piazza un passante imprendibile e ritrova la potenza al servizio, riportando il duello in parità. Il pubblico si diverte davanti ai tanti cambiamenti di fronte del match. Milos dopo essere rimasto in vita non ha nessuna intenzione di smarrirsi nuovamente e con uno smash, seguito da un passante vincente, va a prendersi tiebreak e set con il parziale di 8 punti a 6 dopo un’ora e due minuti. L’avvio del secondo set vede Raonic giocare sull’onda dell’entusiasmo del parziale appena conquistato e strappare subito il servizio all’avversario, andando così a condurre 2 giochi a 0. Bautista Agut continua però a dimostrare di non temere la lotta e riesce a trovare continuità in risposta sui micidiali servizi di Milos, mettendogli pressione. Roberto recupera così il break subito approfittando di un imperdonabile doppio fallo dell’avversario. Bautista Agut ha nuovamente tra le mani le redini del gioco e non molla la presa. Raonic si vede costretto a correre da una parte all’altra del campo per ribattere ai colpi dell’avversario. La stanchezza inizia a pesare sul canadese, che non ha un fisico propriamente adatto alla corsa. Il risultato è un secondo break in favore dello spagnolo che in vantaggio 5 a 3 si appresta a servire per il set. Roberto dà vita a un turno perfetto in battuta, lascia Raonic a zero e con la combinazione servizio e dritto e pareggia i conti: un set pari.

Nubi minacciose infestano il cielo di Melbourne e la partita si interrompe pochi minuti nell’attesa di decidere se chiudere o meno il tetto sulla Hisense Arena. Il meteo è però clemente con il tennis e si può continuare a giocare all’aperto. Sul campo in questo terzo set l’equilibrio regna sovrano. I game seguono il servizio, ma Bautista Agut sembra giocare con più serenità e scioltezza rispetto a un Raonic quasi infastidito. Milos non può far altro che aggrapparsi alla sua potente battuta (spesso oltre i 200 km/h) per tentare di ritrovare la fiducia smarrita. Protagonista del parziale è il cielo australiano, che continua a minacciare pioggia fino a far nuovamente interrompere il gioco alla fine del sesto game per chiudere il tetto e asciugare le righe del campo. Approfitta dell’interruzione Bautista Agut per chiedere l’intervento del fisioterapista e farsi massaggiare la coscia sinistra. E’ il decimo gioco a decidere le sorti del set. Raonic, dopo essere sopravvissuto a un complicato turno di servizio nel nono game, approfitta di un inaspettato calo di tensione di Bautista Agut per conquistare una palla break e trasformarla immediatamente, grazie a un errore dell’avversario su un bel dritto del canadese. 6 a 4 per Milos in 50 minuti di gioco, dei quali 11 di interruzioni per maltempo. In avvio di quarto set continua a piovere sul tetto dell’arena e continuano a piovere ace nella metà campo di Bautista Agut. Milos Raonic ha ritrovato fiducia e vuole chiudere i conti senza rischiare l’ennesimo capovolgimento di fronte. Il canadese piazza il break già nel secondo game con una risposta imprendibile su una seconda debole dell’avversario. Milos si issa sul 4 a 0 e si appresta a servire. Roberto incassa il colpo ma continua a lottare. Strappa gli applausi del pubblico scavalcando Raonic con un delicato pallonetto al termine di un lungo e divertente scambio. Milos non intende però concedere niente all’avversario e tiene la battuta ai vantaggi. Raonic vede il traguardo e non sbaglia, con il 33mo ace, seguito da un dritto lungolinea si prende l’incontro e vola nei quarti di finale, dove sfiderà il vincente della partita tra lo spagnolo Rafael Nadal e il francese Gael Monfils. Onore comunque a Roberto Bautista Agut che ha messo in scena un bel gioco e un’invidiabile grinta.

Risultati:

[3] M. Raonic b. [13] R. Bautista Agut 7-6(6) 3-6 6-4 6-1
[9] R. Nadal b. [6] G. Monfils 6-3 6-3 4-6 6-4

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