Che fine ha fatto Ernests Gulbis?

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Che fine ha fatto Ernests Gulbis?

Fuori dai primi 150, fermo da luglio, assente dai social, il lettone appare e scompare dalle entry list. Caccia a quello che una volta era un tesoro

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Ottenere informazioni su un tennista, nel 2017, è un gioco da ragazzi: migliaia di account Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat riversano costantemente in rete foto e video dei campioni della racchetta (e anche di quelli un bel po’ meno campioni). Immagini di allenamenti, momenti in famiglia, buffi tagli di capelli e così via, sempre a disposizione di tutti. Il rovescio della medaglia di questa forma di interazione contemporanea è lo smarrimento vissuto dagli appassionati dei pochi tennisti davvero impossibili da rintracciare, quegli eremiti 2.0 che, in barba a sponsor e tifosi, ci tengono a comparire sugli schermi altrui il meno possibile.

Se questa ostinata categoria decidesse paradossalmente di eleggere un portavoce, un buon candidato sarebbe senza dubbio Ernests Gulbis: il lettone è assente dal circuito dal 26 luglio, giorno di ormai oltre sei mesi fa in cui si presentò alla Rogers Cup per difendere il quarto di finale dell’anno precedente – quello dei due match point contro l’invulnerabile Djokovic del 2015 – con il ranking di numero 66, un abbozzo di dritto normale e tante ambizioni. Rajeev Ram lo bocciò con un severo 6-4 6-2 su un campo secondario e di lui, da quel momento, si è saputo ben poco.

Un infortunio a spalla e polso e la ricerca di una guida tecnica fissa – la collaborazione con Larry Stefanki, co-autore del nuovo dritto, è stata fin dall’inizio concepita come saltuaria – lo hanno tenuto lontano dalla Coppa Davis, dalle Olimpiadi, dagli US Open, dalla stagione australiana e il suo cognome è ricomparso soltanto di recente in una entry list, quella delle qualificazioni di Montpellier. Per poco: sul “Gulbis, Ernests” delle partecipazioni al 250 francese è stata già tirata una riga nera.

L’attesa si prolungherà perciò di almeno un’altra settimana: al momento Gulbis compare nelle entry list di Rotterdam (qualificazioni, al via l’11 marzo) e Indian Wells (ben fuori dal cutoff per il tabellone principale), grazie al ranking protetto che lo riporta dalla sua attuale posizione di numero 153 a quella virtuale di numero 99. A meno di wild card mancherà quindi da Marsiglia e Delray Beach, dove vinse in passato tre dei suoi sei trofei ATP, mentre per saperne di più sulla settimana di Acapulco e Dubai bisognerà attendere. Nel frattempo, pur non avendo raccolto neppure la convocazione in Coppa Davis, ha scelto di dedicare ugualmente qualche ora ad un allenamento con i connazionali.

Questo è quanto si sa di ufficiale. Per coloro che volessero vincere la nostalgia, possiamo aggiungere una foto della sua preparazione invernale, pubblicata dal fisioterapista, un’altra (quella in testa al pezzo) in cui compare con uno strano gilet da canoista e una voce che parla di matrimonio in vista – ai più attenti non sarà sfuggita, già dalla scorsa primavera, una presenza femminile fissa nel suo player’s box. Un dritto classico, una futura moglie, un sacco di incontri da giocare lontani dalle telecamere… Quando Ernests Gulbis tornerà finalmente “in onda”, chissà se lo riconosceremo.

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