Coppa Davis: Australia e Francia passano ai quarti, GB in vantaggio

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Coppa Davis: Australia e Francia passano ai quarti, GB in vantaggio

Groth e Peers non danno scampo sotto il sole cocente di Melbourne a Vesely e Satral (infortunato Stepanek). A Tokyo Herbert e Mahut liquidano in 3 set Sugita e Uchiyama. Ad Ottawa Jamie Murray e Inglot portano il secondo punto alla Gran Bretagna

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COPPA DAVIS, Ottavi di finale

AUSTRALIA-R.CECA 3-0 (da Melbourne Robbie Cappuccio)

L’Australia completa la pratica Ceca con un’altra autoritaria vittoria per 3 set a 0 nel doppio, col punteggio di 6-3 6-2 6-2, e accede ai quarti dove incontrerà con tutta probabilità gli Stati Uniti. La coppia australiana Groth-Peers ha dimostrato buon affiatamento e determinazione per chiudere la sfida velocemente, mentre i cechi – che hanno cambiato la formazione all’ultimo momento, schierando i singolaristi Vesely e Satral a causa dell’infortunio di Stepanek – sono apparsi svogliati, commettendo molti errori e mostrando di essere una coppia raffazzonata.

S.Groth/J.  Peers b. J. Vesely/J. Satral 6-3 6-2 6-2

Un sabato estivo oggi a Melbourne con temperatura oltre i 30°C e solleone. Gli spalti sono ragionevolmente pieni e coloriti; in Australia, quando si va a sostenere la propria squadra, vestire i colori dei beniamini è d’obbligo. Ecco quindi signore sulla 70ina con maglie verde-oro, e i mariti con bandierine australiane infilate sui cappelloni parasole. Ci sono poi i Fanatics, il gruppo storico di supporter tennistici, con tanto di banda musicale. Qualche malore per il caldo, tanti applausi e qualche sbadiglio, per la poca resistenza offerta dai cechi. Il momento più emozionante è stato senza dubbio il gavettone di Groth e Peers a Hewitt nel dopopartita durante l’intervista a bordo campo. Di sotto il video divertente postato su twitter da Tennis Australia.

Della partita c’è poco da dire perché dura 6 game, con l’Australia che strappa il servizio a Satral in apertura, ma poi lo perde con Peers, partito un po’ teso o forse con la testa ancora al trionfo all’Australian Open in doppio. C’è un nuovo break a Satral e poi Peers decide di giocare, infila 4 prime e chiude il set 6-3. Groth è semplicemente magistrale, non solo al servizio (ace a 237 km/h) ma soprattutto in risposta sia di dritto che di rovescio, bloccando, sbracciando, lobbando e prendendo in contropiede i cechi. Nel secondo set è Vesely ad essere breakkato in apertura e poi al quinto gioco, in cui Satral riesce a mancare uno smash e steccare la volee successiva. Sul 5-2 tocca a Groth chiudere con 2 ace e gioco a zero. I due australiani comunicano molto tra i punti e anche durante il gioco, coprono bene la rete e mettendo sempre in difficoltà i cechi che invece hanno continui fraintendimenti e sembra non sappiano cosa fare in campo. “È la prima volta che abbiamo giocato assieme” dice Vesely in conferenza stampa “ma non è che con Stepanek sarebbe stato diverso, loro sono stati semplicemente troppo bravi”. Satral e Vesely vanno in spogliatoio per un cambio maglia e lasciano la grinta residua là: nei successivi 4 giochi fanno un punticino soltanto. Nel quinto gioco salvano 4 break point ed evitano il cappotto finale, che con questo caldo non occorre. Chiude qualche minuto dopo Groth con un ace in un’oretta e mezza. “I ragazzi non si sono risparmiati nella preparazione, ed è bello vedere come il duro lavoro paghi” dice Hewitt in conferenza stampa, ringraziando l’intero team, compresi gli sparring partner Alex DeMinaur e John Patrick Smith. “È stato un fantastico lavoro di squadra e non potrei essere più orgoglioso dei ragazzi”.

I rimanenti incontri si disputeranno al meglio dei 3 set, sempre che si giochi, visto il temporale in arrivo domani. Per ora, tutti al mare. Nei quarti per gli australiani probabile sfida con gli Stati Uniti, che sarà giocata in casa contrariamente alla regola dell’alternanza (l’ultima sfida tra le due nazionali fu giocata l’anno scorso in Australia). Questo perché nel 1999 gli Usa ospitarono per la seconda volta consecutiva gli “aussie” su decisione dell’ITF che quell’anno celebrò il centenario della Coppa Davis dando il vantaggio del fattore campo alla nazionale del paese dove la manifestazione era nata. Per equilibrare le cose, ora l’Australia avrà nel caso dovessero affrontare gli Stati Uniti, di nuovo il vantaggio del fattore campo.

GIAPPONE-FRANCIA 0-3 (Corrado Boscolo)

P.H. Herbert/N. Mahut b. Y. Sugita/Y. Uchiyama 6-3 6-4 6-4

Sabato dedicato al doppio nel primo weekend di Coppa Davis. Ariake Arena non esattamente stracolma per spingere il Giappone, che deve vincere per trascinare l’incontro a domenica e sperare di avere ancora qualche possibilità di vittoria. Sugita e Uchiyama sono chiamati ad una grande prestazione contro la coppia numero 1 al mondo e vincitrice Slam Mahut ed Herbert. I campioni di Wimbledon 2016 strappano la battuta al sesto gioco, grazie ad una gran risposta di rovescio con Mahut. Transalpini che annullano una palla break sul 5-3 e servizio di Herbert, poi Mahut chiude il set con una volèe di rovescio. Giapponesi però presenti e attivi in campo, dando vita ad un doppio gradevole: le coppie si proiettano spesso avanti e cercano di chiudere il campo verso la rete il più possibile.

Secondo set con i francesi un pizzico meno concentrati: Mahut concede tre palle break conclusive nel quarto gioco, tutte annullate con ottime soluzioni. Il lob di Uchiyama ne procura una quarta, Herbert però fa buona guardia a rete. Mahut sistema tutto grazie ad un hawk-eye che certifica l’ace centrale per il 2 pari. Il set gira al nono gioco: Uchiyama compie doppio fallo e concede palla break, Herbert gioca una gran risposta nei piedi, Mahut vollea bene e provoca l’errore della coppia giapponese. Herbert così può servire per il set e con attenzione chiude a 30, 6-4 e Francia ad un set dai quarti di finale. Terzo set che è l’ultima chiamata per i giocatori di casa, in un match che finora si è deciso su una manciata di punti.Il break però lo conquistano i francesi sul 2-2: smash orripilante di Sugita sul 15-40 che esce di un metro abbondante e Francia a pochi game dalla vittoria. I tifosi francesi ballano in tribuna. Giappone che può recriminare sulle percentuale di palle break convertite durante l’incontro finora: 0/8. Francesi molto più concreti: 3/3. Mahut e Herbert in totale controllo: altre tre palle break, lo smash di Herbert regala il secondo break e la possibilità di servire per la partita. Panchina giapponese che prova a caricare i propri giocatori in campo. Sostegno che porta i nipponici sullo 0-40, Herbert si incarta e concede il break. 5 a 3 Francia. Uchiyama tiene il servizio a 30 e mantiene il Giappone in corsa. I conti li chude Mahut che con il servizio non dà nessuna possibilità chiudendo la partita dopo un’ora e 47 minuti. 6-4 finale e Francia che porta a casa una trasferta piuttosto segnata già al giovedì. In luglio i galletti sfideranno la vincente tra Canada e Gran Bretagna, al momento sull’ 1 a 1. In caso di vittoria del Canada saranno costretti alla trasferta, in caso di vittoria dei britannici avranno il vantaggio del fattore campo

CANADA-GRAN BRETAGNA 1-2 (da Ottawa, Vanni Gibertini)

D. Inglot/J. Murray b. D. Nestor/V. Pospisil 7-6(1) 6-7(3) 7-6(3) 6-3

Poteva essere un grande doppio, visto i talenti in campo (due ex n.1 del mondo e medaglie olimpiche), ma purtroppo non lo è stato, un po’ per lo sfortunato andamento del punteggio (tre tie-break a senso unico) ed un po’ per il gioco quasi speculare delle due coppie, è mancato il pathos dei grandi incontri. Il cinquantesimo incontro di Davis disputato da Nestor non ha portato fortuna al Canada, che prima dell’inizio del doppio si è trovato ad affrontare un insolito problema logistico: per eliminare alcune bolle d’aria che erano rimaste intrappolate sotto il tappeto nella zona degli “out” gli organizzatori hanno spostato le apparecchiature di Hawk-Eye, creando alcuni punti ciechi nel campo. Si è quindi deciso, poco prima del doppio, di disputare il match senza l’ausilio del “falco elettronico”. Grazie alla giornata non lavorativo il pubblico ha avuto modo di arrivare per tempo sugli spalti del TD Place per fare da cornice all’inizio del match. C’è subito grande atmosfera, grazie anche al manipolo di tifosi inglesi che ha effettuato il viaggio in Canada sfidando il freddo e la neve (anche oggi -9C). Questo doppio è uno di quelli tradizionali, giocati da specialisti della disciplina, e non vede nessuno dei lunghi scambi da fondo campo cui si assiste in qualche incontro di Davis disputato da singolaristi. Il serve and volley è una religione, i corpo a corpo a rete sono all’ordine del giorno e non si disdegna l’uso di pallonetti difensivi tattici.

Tutti partono controllando a meraviglia i propri turni di battuta; il primo a tentennare è Daniel Nestor, che a causa di tre volée consecutive sbagliate (una da lui stesso, le altre due dal suo compagno Pospisil) si trova ad affrontare la prima palla break del match, salvata non senza qualche patema al terzo smash consecutivo su altrettanti lob difensivi della coppia britannica. Un quarto d’ora più tardi tocca ad Inglot salvare con un altro smash una palla break che è contemporaneamente set point sul 5-6. Il successivo tie-break è senza storia: Nestor cede tuti e due i punti sul proprio servizio e sul 6-1 Pospisil chiude il parziale con un doppio fallo. Nel secondo set è Murray a cedere la battuta in avvio, nonostante fosse quello dei due britannici a sembrare più solido al servizio. Inglot prova ad imitarlo due game più tardi con due doppi falli consecutivi, ma alla fine si salva bene con un ace ed una volée di rovescio. È sempre Nestor il tallone d’Achille della coppia di casa in questa fase iniziale della partita (si gioca da poco più di un’ora): nell’ottavo gioco Murray ed Inglot trovano una serie di buone risposte alle sue prime ed il controbreak è cosa fatta per il 4-4. Da quel momento in poi non ci saranno più break in tutta la partita, che nonostante abbia presentato uno spettacolo tecnico di pregevole fattura, soprattutto per gli appassionati del doppio, ha visto in campo due coppie che si sono quasi annullate a vicenda, a discapito della spettacolarità del match. Il tie break del secondo set è quasi la copia rovesciata del primo: i canadesi vanno subito 3-0 e poi 6-2 per impattare il match sull’1 set per parte dopo 1 ora e 39 minuti.

Dal terzo set in poi è Pospisil a calare alla battuta, iniziando a soffrire sempre di più, mentre Nestor riesce a non far quasi mai avvicinare gli avversari. Le uniche tre palle break del parziale arrivano sul suo servizio, una sul 2-2 e due sul 4-4 15-40. Il servizio e Nestor lo salvano, e si arriva al terzo tie break della giornata, anche questo senza storia: i britannici volano subito 4-0 e 6-1 per chiudere 7-3. Il massaggiatore canadese si concentra sul ginocchio di Vasek, che prima del match aveva detto alla televisione canadese Sportsnet di non aver dormito quasi per nulla e di aver preso antidolorifici prima della partita. Ma le cure non sembrano essere troppo efficaci: nonostante sia lui ad iniziare a servire invece di Nestor cui sarebbe toccato in base alla rotazione esistente, la sua energia va scemando ed al sesto gioco si scava la buca dello 0-40 in fondo alla quale lo sbatte una risposta vincente di Inglot a siglare il break. La partita termina lì, con i britannici a festeggiare un punto importante ed il Canada a leccarsi le ferite, soprattutto quelle di Pospisil che deve vincere il terzo singolare con Evans per mantenere vivi i sogni di quarti di finale per i suoi colori.

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