Fed Cup, ITA-SK 1-1: ruggisce Schiavone, stecca Errani

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Fed Cup, ITA-SK 1-1: ruggisce Schiavone, stecca Errani

Schmiedlova (che ha sostituito Cepelova) travolta da una grande Schiavone. Partita perfetta dell’azzurra. La giovane Rebecca Sramkova rimonta una spenta Sara Errani. Sfida tutta da giocare

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da Forlì, il nostro inviato

FED CUP, World Group II

ITALIA-SLOVACCHIA 1-1

R. Sramkova b. S. Errani 2-6 6-3 6-4

stats errani

Il secondo singolare della sfida tra Italia e Slovacchia vede in campo la nostra n.1 Sara Errani e la giovane Rebecca Sramkova (compirà 21 anni a Ottobre). Nessun precedente tra le due, l’italiana ha avuto qualche problema fisico nell’ultimo periodo che l’ha costretta anche al ritiro agli Australian Open, mentre la slovacca naviga nei tornei ITF ma proprio nello slam down-under è giunta nel tabellone principale dalle qualificazioni.

Parte la slovacca al servizio, conquista il primo punto ma poi incappa in un paio di gratuiti e cede subito la battuta. Sara conferma il break tenendo il servizio a quindici, la nostra tennista palleggia solida da fondo campo e mira a muovere molto la sua avversaria, che degno prototipo del tennis moderno appena può tira i colpi senza ragione. La slovacca avverte probabilmente anche la tensione dell’esordio in Fed, Sara ne approfitta, 3-0 “pesante” in poco più di 10 minuti. La Sramkova inizia a mettere qualche palla in campo, un paio di gratuiti della Errani le regalano il primo game del match, ma la ragazza di Bratislava quando serve non è mai incisiva, altro break subito e Sara avanti 4-1. Il sesto gioco è il più lungo del set, ben 18 punti giocati. La Errani spreca 3 palle del 5-1 ed alla fine capitola cedendo nuovamente la battuta. Rebecca però non riesce mai a ridurre lo svantaggio: nel gioco successivo dal 30 pari commette due doppi falli di seguito e manda la sua avversaria a servire per il set. Stavolta la Errani mantiene la battuta a 15 e porta a casa il parziale con il punteggio di 6-2. Troppo esperta Sara e troppo vario il suo gioco per la Sramkova, che non riesce proprio ad impensierire la tennista italiana.

Nel secondo set, però, la giovane slovacca cambia radicalmente registro e trova regolarità e profondità dal fondo. Ora i suoi colpi sono centratissimi, il suono che esce dalla sua racchetta è quella di una fucilata pulitissima e i risultati ne sono un’inevitabile conseguenza: 3-0 per la slovacca in un quarto d’ora. Poi Sara trova le contromisure e centra il contro break sul 3-1 per l’avversaria, che annulla con autorità la prima palla break sul 15-40, ma successivamente manda largo un rovescio lungolinea. Sul 3-2, Sarita deve fronteggiare la furia della ventenne di Bratislava, decisa a riprendersi immediatamente il break di vantaggio. L’azzurra è bravissima a rallentare il gioco con topponi alti e rovesci in slice e aggancia l’avversaria sul 3 pari senza ricorrere ai vantaggi.
Sullo 0-30 il pubblico capisce la delicatezza del momento e incoraggia con molto trasporto la romagnola. Purtroppo, lo comprende anche la Sremkova, che ora gioca con la freddezza di una veterana e trova il secondo break senza concedere un punto all’azzurra. Rebecca ora è in stato di grazia e quando serve per il set sul 5-3 non perde tempo. Dopo 1 ora e 10 minuti, si decide tutto al terzo parziale.

All’avvio del set decisivo – arriva intanto il dato sugli spettatori, si registrano circa 3700 presenze – l’italiana tiene il servizio e il pubblico esplode: “Sara! Sara! Sara!”. Nel secondo game, sul 40 pari la ravennate guadagna con molta intelligenza tattica una preziosa palla break, grazie a un rovescio in slice molto tagliato che rompe il ritmo che l’avversaria aveva imposto allo scambio, inducendola a spedire lungo il dritto successivo. Rebecca accusa il colpo e cede il servizio con un rovescio che si spegne in rete, 2-0 Errani. A quel punto però, Sarita smarrisce il servizio e consente all’orgogliosa avversaria di riprendersi subito la battuta ceduta, a suon di dritti. E che dritti. Sono autentici ganci al volto, accentuati dal soffietto che la Sremkova emette al momento dell’impatto, tale da rendere i colpi ancora più simili al suono dei guantone di un boxeur che affonda il destro. Ora la Errani non ha alternative: o insiste profonda sul rovescio dell’avversaria o sono dolori. Il settimo gioco è un altro game monstre, altri 18 punti che alla fine premiano la dedizione e la perseveranza dell’azzurra, che continuando a lottare come un ossesso rimane a galla annullando 4 break-point. Una grossa mano arriva comunque dalla sua avversaria, la quale improvvisamente paga l’inesperienza e commette ben sei gratuiti di dritto, figli dell’eccessiva fretta di chiudere gli scambi. Il problema però è che con una Sramkova così in palla, non sono ammessi cali. Sara nel nono game crolla alla battuta e con una seconda a 95 km/h invita a nozze l’avversaria, Rebecca centra il secondo break e quando mancano 2 minuti allo scoccare delle 2 ore di match va a servire per portare il tie sull’1 pari. L’errore della n.119 del ranking WTA sul primo match point illudono il Palagalassi, ma dopo a sbagliare è la Errani e la prima giornata finisce 1-1. Purtroppo la generosità e l’esperienza della Errani non sono bastati a fermare la freschezza e la potenza della Sremkova. Il dato sul servizio di Sarita è eloquente: 21 punti pari, troppo poco per arginare le staffilate slovacche. Tutto rimandato a domani.

(ha collaborato Stefano Tarantino)

F. Schiavone b. A.K. Schmiedlova 6-3 6-1

Statistiche Schiavone-Schmiedlova

Parte l’avventura dell’Italia nella Fed Cup 2016. L’inizio della manifestazione non è entusiasmante, almeno ascoltando le note dell’inno slovacco, decisamente martoriato da problemi tecnici che hanno portato a continue interruzioni. Tra le nostre avversarie, la sola Schmiedlova tradisce un sorriso ineffabile, a metà tra il divertito e l’infastidito. Per il resto, giocatrici e sparuto pubblico slovacco non fanno una piega. Al momento dell’inno azzurro, le cose migliorano a stento, ma gli applausi ritmati e gonfi d’entusiasmo del pubblico del Palagalassi rendono la cosa trascurabile. A proposito del pubblico, non è proprio quello delle grandi occasioni, al momento degli inni ogni settore rivela diversi seggiolini vuoti, sebbene l’entusiasmo dei presenti sia molto contagioso. Certo è difficile pretendere di attirare a un primo turno del World Group II molti neofiti del tennis, ma non si può dire che la città sia stata molto coinvolta: alle 12, arrivando in macchina al palazzetto dal centro della città, ha fatto capolino un solo cartello che mostrava l’evento. Per il resto, niente suggeriva a un forlivese in uscita dalla città all’ora di pranzo che due-tre ore dopo la sua città avrebbe ospitato un evento tennistico internazionale con l’Italia protagonista.

Il primo match riserva subito una sorpresa: Jana Cepelova ha accusato crampi allo stomaco durante la notte, come ci conferma un collega slovacco nel desk sopra in tribuna stampa. A sfidare la Schiavone sarà proprio Anna Karolina Schmiedlova, n.252 del mondo con un passato di n.26 a Ottobre 2015. Dall’altra parte della rete, quando la speaker del Palagalassi annuncia Francesca, il boato è davvero emozionante. Un solo precedente tra le due, a Limoges nel 2014, vinto in tre set dalla leonessa.

Il primo game è già una battaglia: Francesca è superba quando chiude a rete un punto in cui anche la spinta dal fondo è buona, ma all’allungarsi degli scambi corrisponde sempre una fatica che la Schiavone di oggi non si può permettere. L’epilogo di un gioco lungo 7 minuti è la perdita del servizio, che si consuma con una volée di poco larga. All’inizio del secondo game s’interrompe l’odioso rumore di sottofondo dovuto all’ennesimo problema audio, accompagnato da un sollievo di tutto il Palagalassi. L’inizio peggiore di questa sfida è sicuramente quello dei fonici dell’impianto romagnolo. Il sollievo successivo è però ancora meglio: Francesca dimentica i colpi interlocutori e sfodera la varietà di tennis dei tempi d’oro. Colpi potenti dal fondo accompagnati da discese a rete puntuali e volée impeccabili, difese con un rovescio in back efficacissimo, che costringe l’alta avversaria a piegamenti che minano la precisione dei suoi colpi danno alla campionessa del Roland Garros 2010 un meritatissimo parziale di 8 punti a 2 che la portano sul 2-1. Il match diventa splendido, perché anche la Schmiedlova gioca come quando era nelle migliori 30, con fendenti potenti e molto profondi. La trentaseienne milanese annulla nel quinto game due palle break, la prima con un ace e la seconda a rete. Solo questa Schiavone può fare partita pari con un’avversaria così, ma ci si chiede se saprà resistere a lungo dal punto di vista fisico. Sul 4-3 Schiavone, l’azzurra guadagna due palle break salendo 15-40: il match si conferma di livello altissimo, stavolta è la Schmiedlova a sfoderare classe con un ace e poi due cross consecutivi che buttano fuori dal campo Francesca, poi trafitta di dritto. Subito dopo però, il terzo doppio fallo e un rovescio lungo in recupero costringono Anna a cedere per la seconda volta la battuta. La milanese serve per il set, che chiude con un gran recupero in chop di dritto in uscita dal servizio. Forlì esplode, Francesca è avanti 6-3 dopo 48 minuti di partita. La chiave del set è nei turni di servizio della slovacca: le risposte aggressive della leonessa e qualche titubanza di troppo della Schmiedlova si sono tradotte in 14 punti a 13 per chi l’azzurra in risposta.

Nel secondo set la magia continua, l’azzurra aggiunge al suo repertorio un drop-shot di rovescio, ma ciò che più impressiona è che ora ha la meglio sulla giovane avversaria (14 anni in meno) anche nei bracci di ferro dal fondo. La tenuta atletica dell’italiana è stupefacente e la decisione dell’avversaria vacilla: il modo con cui la Schiavone costringe al tergicristallo l’avversaria sullo 0-30 del terzo game la dice lunga su chi sia più fresca sia in termini sia atletici che mentali. Il tutto si traduce in un 4-0 eloquente, caratterizzato da un parziale di 16 punti a 3. Sul 5-1 la slovacca serve per rimanere nel match, ma il tennis di Francesca è siderale (un cross di rovescio strettissimo che tocca la riga è a dir poco da cineteca). La Schmiedlova annulla 3 match-point, ma sul quarto deve alzare bandiera bianca. Grazie Francesca, per non esserti ritirata quando hai fallito l’aggancio alla Sugiyama a 62 Slam di fila! Godiamoci al massimo questo ultimo anno della Schiavone, a dicembre la rimpiangeremo infinitamente.

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